Pantano presidente di Italia Viva: cerca un Centro di gravità permanente

Da commissario a leader nella provincia di Frosinone passando per la candidatura al Senato in rappresentanza del Basso Lazio. Ora il sindaco di Posta Fibreno, borgo ciociaro di mille anime, vuole costruire una rete di amministratori. E chiama a raccolta Renziani e Moderati: «Il Centro prima o poi tornerà, perché la Politica è ciclica come la Storia».

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Il Maestro Battiato cercava un centro di gravità permanente. «Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose, sulla gente», cantava. Anche Adamo Pantano lo rincorre: con Italia Viva. Era diventato una sorta di commissario dopo che si era dimesso l’ex coordinatore Salvatore Fontana. Dopo cinque mesi, a seguito del primo congresso nazionale, è stato eletto ufficialmente come presidente provinciale.

Pantano aveva lasciato il Partito Democratico poco più di un anno fa, percorrendo anche lui alla distanza il percorso avviato dal caro Matteo Renzi. Il Partito lo ha anche candidato al Senato alle passate Elezioni Politiche, premiandone impegno e costanza. Ha rappresentato le province di Frosinone e Latina. Lui che, sulle sponde del lago di Posta Fibreno, guida uno dei trenta comuni più piccoli del Basso Lazio.  

«Ora inizieremo questo percorso insieme come una comunità che deve allargarsi e farsi conoscere in tutta la provincia – così Pantano dopo l’elezione domenicale -. Dopo la proclamazione ufficiale convocheremo l’assemblea degli iscritti e in quella sede formalizzeremo la cabina di regia che ci supporterà nell’organizzazione e nelle attività del partito. Insieme faremo un grande lavoro». (Leggi qui Il Pantano di Renzi e Italia Viva perde un braccio).

Italia Viva, viva Matteo

Matteo Renzi (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)
Presidente Pantano, cos’ha Renzi che gli altri leader non hanno?

«Tecnicamente è il più preparato. Lo seguo da quando stavo ancora nel Pd. Io vengo da tutt’altra storia politica, tra Pds e Ds (Democratici di Sinistra, Ndr). Sono uscito dal Partito Democratico perché non condividevo la linea nazionale di Enrico Letta. È un Partito ingessato, che non esprime tutte le proprie potenzialità. Sono tutti concentrati perlopiù sulle dinamiche interne e sinceramente mi ero stancato. Ognuno dovrebbe fare politicamente liberamente, a un livello più alto».

Qual è ora il primo obiettivo di Italia Viva Frosinone?

«Andare a cercare tutti i Renziani che ci sono in provincia. Renzi è politicamente amato o odiato. Ma sono tanti anche dalle nostre parti che non sono solo seguaci, ma veri fan. Vogliamo costruire una rete di amministratori. Organizzeremo presto una cabina di regia che comprenderà persone che vogliono impegnarsi attivamente in generale, su temi specifici o un territorio in particolare. Non mancano gli “scontenti” sia nell’area del Pd che in quella di Forza Italia. Tante persone che, purtroppo, non vanno nemmeno più a votare».

Va, quindi, alla ricerca dei Moderati?

«Sì, perché la Politica si è estremizzata molto a livello nazionale. Fratelli d’Italia, il Partito forte di oggi, è stato superato a destra dalla Lega. Dall’altra parte, invece, la Schlein ha portato il Pd su posizioni più a sinistra. Quasi concorrenziali queste con il Movimento 5 Stelle di Conte. In Politica, tranne che negli ultimi tempi, la regola è sempre stata che si vince al Centro. Prima o poi tornerà, perché la Politica è ciclica come la Storia».        

Centro di gravità permanente

Adamo Pantano, sindaco di Posta Fibreno e neo presidente provinciale di Italia Viva
Vuole ricreare il Centro in Ciociaria prima che torni a livello nazionale?

«Innanzitutto, vorrei che tornasse il dibattito politico sui grandi temi e sui problemi cronici della provincia di Frosinone. Gli eletti sul territorio, in fondo, sono sempre bravissimi a parlare e meno a fare. Noi ci faremo conoscere con le nostre proposte».

Che cosa la preoccupa di più oggigiorno?

«Personalmente sono molto preoccupato dall’astensionismo. Una persona su due non va più a votare, ma non se ne parla abbastanza a livello nazionale e locale. E poi c’è tutto il discorso della caratterizzazione di Italia Viva rispetto a quello che propone e fa, più che all’ideologismo».

Qual è, però, la vostra collocazione politica?

«Non ne abbiamo una standard. Stiamo con chi governa bene o fa proposte che ci piacciono. Ad esempio, stiamo già appoggiando la proposta di legge di iniziativa popolare “La Partecipazione al Lavoro” promossa dalla Cisl. Non di certo per ideologia politica, ma perché la partecipazione agli utili d’impresa può ridare vitalità e centralità ai lavoratori. Si supera uno schema vecchio che non funziona più». (LEGGI QUI: Ecco il vero motivo per cui Sbarra è andato a Ferentino).

Per una Politica trasversale

Il Palazzo della Pisana, sede della Regione Lazio
C’è qualcosa che le piace anche a destra?

«Pare positivo l’approccio della Regione Lazio a favore dei piccoli Comuni. Quando si sbloccano risorse per i borghi, è sempre importante. Anche un piccolo contributo, poche migliaia di euro, risolve molte volte qualche problema. Come nel caso della manutenzione ordinaria e stradale, ma anche contro lo spopolamento».

Lei è Sindaco di un borgo di mille anime. Di suo come contrasta lo spopolamento?

«Più che altro punto al ripopolamento, visto che i decessi superano le nascite e i giovani se ne vanno per motivi di studio o lavoro. Negli ultimi tempi si sono registrate molte vendite di abitazioni per le seconde se non terze case. Grazie ai circuiti turistici, arrivano comitive dal Nord America e dal resto d’Europa. Se s’innamorano di Posta Fibreno, trovano case che non costano molto. Tanti stanno comprando. Chiaro che non siano residenze stanziali, ma quando sono qui fanno girare l’economia locale».  

Un tema chiave è la Sanità. Qual è la panacea di tutti i mali?

«A livello nazionale continuiamo a portare avanti la battaglia sul Mes (Meccanismo economico di stabilità, Ndr), perché dobbiamo prenderli quei 37 miliardi di euro per la Sanità. Abbatteremmo le liste d’attesa anche a livello regionale, dove a quanto pare possono fare ben poco con il bilancio che si ritrovano. È saltata la medicina di base e manca ancora quella di prossimità promessa con il Pnrr. Poi è normale che si intasano i pronto soccorso».