Il video con l'annuncio che proverà a battere Nadia Bucci e le linee guida del candidato, tra le quali spicca il caso termovalorizzatore-convenzione
Per annunciare che ci proverà aveva scelto un breve e conciso video diffuso sui social nella giornata del 9 marzo. Location chiave del paese, temi precisi e teatralità zero. La cosa era nell’aria, tuttavia San Vittore del Lazio da questo punto di vista non fa eccezione. Come tutti i piccoli centri tra quelli che per giugno saranno chiamati al voto amministrativo in paese, Radiofante dava per papabili candidati sindaco anche altre persone.
Una sola cosa era certa: che chiunque fosse emerso avrebbe dovuto “sfidare” Nadia Bucci, prima cittadina uscente in corsa per il suo terzo mandato. E sostenuta da una maggioranza che all’ultimo cimento d’urna si rivelò bulgara.
La sfida amministrativa alla Bucci
Oggi il dato certo c’è: a sfidare la Bucci sarà Eugenio Iannetta, consigliere di opposizione noto per alcune sue skill consolidate. Per non andare mai su registri alti di contrapposizione verbale e per una padronanza tecnico-dialettica percepibile di primo acchito. Caratteristiche che fanno di lui un avversario da tenere in considerazione, se non da temere. La lista che capeggerà Iannetta si chiama “Per San Vittore” ed il candidato ha spiegato per sommi capi quale sia la sua visione amministrativa. Quella nel nome della quale chiederà il voto ai sanvittoresi a giugno.
Da spina dorsale dell’opposizione consiliare a candidato sindaco: lo considera uno step consequenziale o un “colpo d testa” necessario “per San Vittore”?
“Nessuna delle due. La mia candidatura è frutto di un percorso comune e di una proposizione corale. Non è consequenziale ad un ruolo e neppure è frutto di una decisione improvvisa. In questi anni ho sempre studiato le dinamiche finanziarie di una amministrazione comunale. E ne ho capito le potenzialità e le criticità, portando avanti una opposizione sempre puntuale e puntigliosa, ma rispettosa. Questa caratteristica è uno dei principali motivi che hanno portato a designare il mio nome quale candidato sindaco”.
Al suo nome, tra chi la sostiene, ci si è arrivati per gradi e trattative o per decisione unanime e “smart”?
“Il percorso verso la mia candidatura è iniziato la scorsa estate ma ho sempre lasciato che restassero aperte le strade per eventuali alternative. Tant’è che l’abbiamo ufficializzata in questo mese di marzo”.
Come vede il San Vittore di oggi?
“San Vittore è la mia casa ed è il posto dove crescono i miei figli. Lo riconosco come un territorio con una posizione strategica. Nonostante questo però, ha potenzialità inespresse come il casello autostradale, porta di ingresso per il turismo del Molise e dell’Abruzzo. E per gli scambi commerciali a metà strada tra Napoli e Roma”. “Nonostante questo, continua ad avere un calo demografico importante con ‘100 emigrazioni solo nel 2023’ così come riportato dal Bilancio di previsione”.
San Vittore come invece lo vedrebbe lei domani e con lei sindaco?
“La mia idea è quella di una pianificazione urbana e commerciale, fonte di attrazione e di investimenti oltre che di uno sviluppo capace di sostenere occupazione. E di conseguenza fonte di motivo per restare o per venire a vivere qui. Con nuovi residenti che potrebbero rinvigorire l’economia locale e il tessuto sociale tradizionale”.
Termovalorizzatore/rapporti con Acea in pillole, come siamo messi oggi? Guadagniamo, perdiamo o siamo in stallo?
“Guadagniamo comunque per scelte passate. Infatti avere il Termovalorizzatore dà diritto a dei benefits indipendentemente da Acea. Negli ultimi cinque anni gli incassi provenienti dai benefits e ristori ammontano a circa 13.5 milioni di euro. Una cifra che è quasi quanto chiesto da SAF, nell’ultimo conguaglio, ai 91 Comuni soci della provincia”.
Le entrate “non blindate con la rinuncia”
“Perdiamo. Perché dal 2019 abbiamo rinunciato a blindare queste entrate con la convenzione/transazione ponte che ha sgravato dall’obbligazione in solido Acea, peraltro scaduta il 31/12/2021”.
“Dal 1 gennaio 2022, non avendo più rinnovato la convenzione, non abbiamo più la certezza dei ristori che in passato ha garantito entrate certe e possibilità occupazionali. “Di contro siamo costretti a rincorrere i benefits dai conferitori morosi con tanto di spese legali, perizie, consulenze. Per un ammontare in questi anni di centinaia di migliaia di euro”.
“Più che in fase di stallo, non sappiamo neanche più cosa vogliamo. A ricordarcelo è stato lo stesso Amministratore Delegato Acea che con una nota ufficiale ha certificato lo stato confusionale della Giunta comunale che è tornata sui suoi passi dopo aver preso accordi”.
Raddoppio ergo sum
“Inoltre la presunta opposizione al sistema della termovalorizzazione si è concretizzata, negli ultimi dieci anni, con il raddoppio delle linee di incenerimento con il relativo aumento del carico termico passato da 397.000 tonnellate a 447.000”.
“Pertanto non solo i rapporti non sono di proficua collaborazione, ma i risultati non hanno tutelato i nostri concittadini né da un punto di vista economico. Né da un punto di vista di sviluppo industriale/occupazionale”.