Quelli che a Frosinone stanno sulla graticola

Senza fretta. Il sindaco di Frosinone ha intenzione di cucinare a fuoco lento il rimpasto di giunta. E c'è un motivo ben chiaro. Che potrebbe stare bene a tutti

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Una delle tecniche di cottura usate dagli chef stellati è quella del fuoco lento: fiamma bassa, temperatura non troppo calda, in modo che si formi all’esterno una leggera crosta dorata. Per realizzarla occorrono maestria e tanta esperienza: perché si rischia di bruciacchiare l’esterno lasciando crudo l’interno. Non a caso, la cottura sulla graticola è stata una delle prove da superare nell’ultimo MasterChef Italia.

Mutuando il concetto alla politica del capoluogo: rosolare” a fuoco lento è esattamente quello che sta facendo il sindaco – chef di Frosinone Riccardo Mastrangeli nei confronti di coloro che nella sua maggioranza hanno chiesto una verifica politico/programmatica. Confronto che conduca ad impiattare una rivisitazione degli assetti di Giunta.

Pochi posti a tavola

(Foto © Massimo Scaccia)

Le rivendicazioni sono note e tutte con un fondamento di legittimità. Sono troppe rispetto alle reali disponibilità: non ci sono abbastanza posti intorno al tavolo della Giunta per far accomodare tutti i pretendenti. Per questo occorre una temperatura di cottura equilibrata per i nuovi assetti: altrimenti si rischia di bruciare qualcuno e lasciare troppo freddo qualcun altro. Perché quando si mette mano alla Giunta si sa come si comincia ma non si sa mai come va a finire.

Ci sono i “malpancisti” della prima ora (Anselmo Pizzutelli – Maria Antonietta Mirabella e Giovanni Bortone) che chiedono di confrontarsi sull’attività amministrativa del Governo Mastrangeli, non sempre condivisa; ma è altrettanto vero che (pure se non lo dicono) all’esito della verifica si aspettano di avere anche una rappresentanza in Giunta.

Ci sono poi i “malpancisti recenti” di Forza Italia. Come Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo. Con quest’ultimo che chiede da tempo al sindaco di sostituire nella Giunta il rappresentate della sua lista civica, l’assessore Maria Rosaria Rotondi. Di fatto però è rimasta senza alcuna “copertura” in consiglio Comunale. Ed anche questo è un problema: Cirillo infatti ha aderito a Forza Italia ma non ha cancellato la sua civica Frosinone Capoluogo, della quale è rimasto capogruppo ed in forza della stessa chiede l’assessorato. Magari un esterno indicato da lui.

Da questo orecchio però Mastrangeli non ci sente. Ed in virtù di questa “disfunzione uditiva” i due consiglieri di Forza Italia bombardano a palle incatenate l’amministrazione.  Un giorno si e l’altro pure. Specialmente sulla gestione degli impianti sportivi. 

Pacta sunt servanda

Alessandra Sardellitti

C’è poi la questione del rispetto degli accordi presi dal sindaco durante il ballottaggio del 2022 con la lista di Mauro Vicano. Che sulla base di quel patto aveva in Giunta l’assessore Alessandra Sardellitti, dimessasi qualche settimana fa. Superfluo dire che Vicano si aspetta da Mastrangeli il mantenimento di quell’accordo, anche all’esito della verifica. Ergo una rappresentanza in Giunta per lui o per qualcuno dei suoi. Accordo che però alcuni in maggioranza hanno visto, sia nel momento del varo della Giunta due anni fa che oggi, con la stessa simpatia con la quale si accoglie l’Ufficiale Giudiziario quando recapita una cartella dell’Agenzia delle Entrate. E siamo a 3.

C’è poi la richiesta del Consigliere di FdI Sergio Crescenzi che rivendica per se stesso un posto in Giunta. Lo ritiene il giusto ristoro per la mancata elezione alla Provincia per un soffio: gli sarebbe bastato un solo voto in più da uno dei Consiglieri di Frosinone. Questa però è una dinamica che eventualmente dovrà affrontare e risolvere l suo interno il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia formulando al sindaco una richiesta di sostituzione di un assessore. Se mai dovesse accadere, andrebbe sottoscritta da tutto il Gruppo. Impensabile che Mastrangeli possa dare seguito ad autocandidature.

Due al massimo

Il vicesindaco Antonio Scaccia con gli assessori della giunta Mastrangeli (Foto © Massimo Scaccia)

Come è agevole constatare, la situazione è complicata. La domanda di assessori è superiore all’offerta. Al massimo si faranno 2 ritocchi. E pure in maniera chirurgica.

Per dare ulteriormente sapore alla situazione politica bisogna tenere presente che anche nella nuova Giunta bisognerà osservare il rispetto delle quote di genere. Molti maschietti vedranno quindi ridimensionate le proprie aspettative.

Per questo il primo cittadino, forte anche dei 22 voti portati a casa sul Bilancio non ha alcuna fretta di affrontare la verifica. Tanto l’attività amministrativa va avanti lo stesso e con la seconda convocazione l’approvazione delle delibere è pressoché scontata. La fine naturale della consiliatura tra 3 anni non è in discussione. Il sindaco quindi sta facendo decantare la situazione, lasciando sulla “graticola” coloro che invece la fretta di chiudere ce l’hanno. Eccome.

Il fattore tempo è una delle leve che dà o toglie potere contrattuale. Lo ho spiegato bene M.E. Porter nel 1979 nella sua “Analisi delle cinque forze competitive”. Riccardo Mastrangeli poi non è sottoposto nemmeno ad una particolare pressione per avviare subito la verifica dai Partiti della coalizione. Non c’è l’ha ovviamente da parte della Lega ma nemmeno da Fdi e Forza Italia. Tutti infatti sono proiettati verso le strategiche elezioni Europee di inizio giugno (mancano esattamente 2 mesi) e sul risultato che  otterranno i Partiti di centrodestra.

Facciamo dopo il voto

Riccardo Mastrangeli

Ognuno sarà impegnato fino all’ultimo voto. Per rivendicare la leadership politica in provincia ma anche per sedersi al tavolo della verifica a Frosinone con una posizione di forza ulteriore, in virtù delle percentuali raggiunte nel capoluogo. In questo scenario, una o due cifre percentuali, farà tutta la differenza del mondo. Perché permetterebbe di chiedere di più al sindaco. Ottenerlo è un’altra cosa.

Ecco perché fare la verifica dopo le Europee potrebbe anche stare bene a tutti. O quasi.

Sarà forse per questo che Mastrangeli ha fatto proprio, sperando che lo facciano anche altri, il celebre aforisma dello scrittore e filosofo francese François De La Rochefoucauld:  “L’attesa attenua le passioni mediocri e aumenta quelle più grandi”.