Pronta la richiesta di rimpasto interno al Polo Civico, nella giunta di Frosinone. In realtà è il pretesto per una serie di vendette incrociate. Ecco quali.
Il copione era pronto da settimane. L’inizio delle spettacolo era stato rimandato un paio di volte, all’ultimo istante. Colpa di uno dei protagonisti: il vicesindaco di Frosinone Fabio Tagliaferri. Troppo baccano, troppa attenzione: rischiava di passare per la vittima dei ‘cattivi’ e invece il ruolo assegnato a lui sul copione doveva essere un altro. Ora i tempi sono maturi, lo spettacolo può cominciare: tra vendete politiche, piccole soddisfazioni, grandi aspirazioni.
Via il vicesindaco
Il Polo civico è pronto tirare fuori dai cassetti il copione con la richiesta di ridistribuzione delle deleghe tra gli assessori. In quel documento si mette Fabio Tagliaferri di fronte ad un bivio: o rinuncia alla carica di assessore ai Lavori Pubblici e passa a quella meno pesante di responsabile della Polizia Locale o rinuncia alla fascia da vicesindaco.
Ufficialmente, nulla di personale. Bisogna sostituire la scomparsa Maria Teresa Collalti e quella delega è in quota al Polo Civico. Fabio Tagliaferri o va lì e resta vice di Nicola Ottaviani, oppure resta nel suo attuale assessorato ma passa la fascia da Numero 2 dell’amministrazione all’assessore Antonio Scaccia.
Nella realtà, invece, è un regolamento di conti. Nicola Ottaviani non sopporta più quel vicesindaco che lo mette in discussione davanti a tutti. Anche quella è finzione. Entrambi sanno che Tagliaferri ha iniziato a costruire la sua strada per candidarsi a sindaco nel momento in cui Ottaviani deciderà di staccare la spina a questa amministrazione. Ufficialmente saranno le primarie a determinare il nome dell’erede. Di fatto Tagliaferri ha capito che l’unico modo per ritagliarsi la candidatura è quello di essere alternativo al modo che ha il sindaco per governare.
Ecco il perché del clamoroso scontro avvenuto nei giorni scorsi durante la riunione di giunta (leggi qui «Nicò, i bambini che sabato vanno sulla ruota panoramica so’ gli stessi che lunedì ci piove in classe»). È lo stesso motivo che sta portando Tagliaferri a mettere in evidenza come, dietro alle grandi opere realizzate dal sindaco, ci sia un mondo reale fatto di infiltrazioni nelle scuole e problemi quotidiani sui quali fare leva.
Il colpo ad Abbruzzese
Nicola Ottaviani si è stancato di quel mal di pancia nei giorni di festa. Ed ha fatto fare il lavoro sporco ad altri: ha chiesto di chiedergli il rimpasto. (leggi qui Indiscreto – Uccidete la colomba bianca. Il caffè amaro di Peppino e Marino).Che ha lo scopo anche di sistemare un altro fronte: quello contro Mario Abbruzzese. In che modo: assegnando a Francesca Chiappini l’assessorato alla Polizia Locale rimasto libero con la scomparsa di Maria Teresa Collalti (nessuno scommette che Tagliaferri rinuncerà ai Lavori Pubblici).
Per questo nei giorni scorsi è stato annunciato, in pompa magna, il passaggio della Chiappini al Polo Civico lasciando Forza Italia nella quale era stata candidata alle scorse Comunali di Frosinone su indicazione di Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli. Ai quali viene sottratta un’altra pedina su Frosinone.
Il riallineamento prevede poi che ai consiglieri Corrado Renzi e Claudio Caparrelli, vadano le deleghe a Protezione Civile e Personale.
Il gioco dei ruoli
Ora resta da capire chi abbia giocato quale ruolo nell’intera commedia. In apparenza il leader del Polo Civico Gianfranco Pizzutelli è stato colui che ha evitato il peggio a Tagliaferri, facendo in modo che mantenesse almeno una cosa e non venisse azzerato come richiesto. Per contro, Pizzutelli non può negare molto ad un sindaco che gli ha consentito di avere un ruolo strategico all’interno del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Asi di Frosinone.
E rimane da capire se i Consiglieri del Gruppo vorranno continuare a passare per gli scherani che hanno compiuto il delitto politico per conto del sindaco . Oppure se prendere le distanze. O ufficializzare a viso aperto la loro sfiducia ad un vice sindaco che potrebbe rivelarsi un ostacolo nella corsa alle prossime comunali.
Infine si dovrà capire il ruolo che vorrà giocare Fabio Tagliaferri. Se quello della vittima sacrificale (rinunciando alla fascia da vice sindaco), se quello dell’esule (rifiutando il ridimensionamento e passando in Fratelli d’Italia dove è sempre più di casa), se quello dello sconfitto (ingoiando il rospo). L’importante è non recitare il ruolo del pollo allo spiedo. Cucinato a fuoco lento.