Ricorso elettorale a Latina, questione di principio più che di numeri

Dopo la consegna agli avvocati delle parti dei verbali della Prefettura, cambia la strategia dei ricorrenti al Tar. Le incongruenze sarebbero poche e quindi si punterà sulla trasparenza e correttezza del voto anche per una sola scheda

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Ipotesi di mancata garanzia di trasparenza e correttezza del voto anche per una sola scheda. Ovvero, detto in soldoni, è cambiata la strategia di chi ha impugnato le elezioni comunali di Latina vinte dal sindaco Damiano Coletta. Sta cambiando di fronte all’evidenza dei numeri.

I giudici del Tar nei giorni scorsi avevano disposto il riconteggio delle schede in una serie di Sezioni. La Prefettura di Latina ha provveduto. Ora i verbali della Prefettura sono stati consegnati agli avvocati delle parti, ricorrenti e resistenti. Giusto per la cronaca il ricorso elettorale è stato intentato da due ex candidati della lista “Latina nel cuore” a supporto della candidatura a sindaco di Vincenzo Zaccheo e da un elettore: impugnano il risultato del primo turno.

Le incongruenze ci sono ma non decisive

Vincenzo Zaccheo

Verbali dai quali emerge che qualche incongruenza c’è, ma non dovunque e non in maniera consistente. (Leggi qui La riconta delle schede per il sindaco: nei seggi ‘somari’ sì, imbroglioni no).

Le sezioni contestate nel ricorso erano 33, e le incongruenze sono solo in una decina. E in queste sezioni, le schede i cui conti non tornerebbero (mancata corrispondenza tra schede timbrate, schede votate e schede avanzate e vidimate) sarebbero qualche decina. Non tali, quindi da “ribaltare” l’esito del voto del primo turno. E questo cambia le prospettive.

La strategia d’attacco del ricorso, all’inizio, era che non tornavano all’appello diverse centinaia di schede in 33 sezioni. Ovvero migliaia di schede. Ma il ricontrollo della Prefettura ha trasformato la prospettiva. Ora per i ricorrenti ci si riferisce al fatto che “anche una sola scheda mancante può influire su trasparenza e correttezza del voto”. Siamo alla Filosofia del Diritto.

Cambia la “ratio” del ricorso

Il sindaco Damiano Coletta

La strategia diventa quindi più filosofica, con termini come correttezza, trasparenza, genuinità delle operazioni di voto. Il Tar potrebbe ammettere questa teoria?

A Cisterna nel 2018 il Tar mandò a rivotare in quattro sezioni, ma allora Mauro Carturan vinse al primo turno, evitando il ballottaggio, per appena tre preferenze, una differenza troppo risicata. E a Latina?

Zaccheo ha mancato l’elezione al primo turno per mille voti scarsi. Una cosa sono i grandi numeri, che avrebbero fatto dire “va bene, queste schede mancanti potrebbero colmare la differenza per cui Zaccheo non è arrivato al 50% al primo turno”, e una cosa sono i piccoli numeri.

Per cui la strategia dei ricorrenti sarà impostare una memoria di tipo differente, in primo luogo per dimostrare che anche quelle decine di errori di trascrizioni possano essere sostanziali.

Il magistrato sarà nella sua piena discrezionalità di giudizio il prossimo 7 luglio.