Valle del Sacco, cosa dicono le analisi sulla salute

I numeri delle analisi avviate nella Valle del Sacco. A che punto sono le analisi. E cosa dicono le cifre. Anticipate in Regione. E sono interessanti. Ecco alcune tabelle

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

I numeri ci sono. Ma sono parziali. Troppo presto per dire se ci siano dei rischi per la salute e quanto, in quel caso, siano elevati. Ma un’indicazione comunque c’è ed arriva dalle analisi avviate sulla popolazione che risiede nell’area della Valle del Sacco.

 Quei numeri sono stati anticipati in Regione Lazio alla commissione Sanità – Politiche sociali presieduta dalla Consigliera Alessia Savo. Si è riunita fare il punto sulla situazione legata all’inquinamento della Valle del Sacco e le ricadute sulla salute dei cittadini.

La commissione ha ascoltato la dottoressa Daniela Porta del Dipartimento Epidemiologia del Lazio; il direttore generale della Asl di Frosinone Angelo Aliquò; il direttore generale della Asl Roma 5 Giorgio Giulio Santonocito; il dirigente della medicina di Prevenzione Giancarlo Pizzutelli della Asl di Frosinone e la responsabile di Igiene e Nutrizione della Asl Roma 5 Fiorella Fantini.

Studi verso la fine

Foto Karolina Grabowska / Pexels

Tutti hanno assicurato che gli studi di ricerca e statistici fatti a campione stanno volgendo a termine. Presto si avrà il quadro completo della situazione.

Sono stati acquisiti i dati. Tanti. E attraverso di loro sono stati elaborati vari indicatori di salute: chi e perché è stato ricoverato, quali sono state le cause di morte, quanto hanno inciso i tumori. Forniscono un quadro dello stato di salute della popolazione nei comuni del Sin in modo da poter individuare su cosa intervenire e con quali priorità. Poi è scattata la fase di sorveglianza epidemiologica su un campione di circa 2mila residenti nei Comuni dell’area Sin Valle del Sacco. Cosa vuol dire sorveglianza? Un’intervista telefonica per raccogliere altri dati: demografici e socio-economici, informazioni sullo stato di salute, sullo stile di vita, con un focus sull’esposizione a fattori di rischio ambientali.

Alla sorveglianza epidemiologica è stata affiancata una sorveglianza sanitaria su un sotto-campione di circa 800 soggetti. Cioè? Un prelievo di sangue per il monitoraggio biologico di diversi inquinanti e della concentrazione di b-Hch (il beta esaclorocicloesano che inquina la Valle del Sacco).

 Il tutto concentrato sulla popolazione nei 19 comuni del Sin Valle del sacco: 4 della provincia di Roma (Artena, Colleferro, Gavignano, Segni) e 15 della provincia di Frosinone (Anagni, Arce, Castro dei Volsci, Ceccano, Ceprano, Falvaterra, Ferentino, Frosinone, Morolo, Paliano, Pastena, Patrica, Pofi, Sgurgola, Supino.

Cosa dice per ora lo studio sulla Valle del Sacco

Ci sono alcuni indicatori chiave. Il più importante è il fattore RR cioè il rischio relativo (anche detto relative risk o risk ratio). È il rapporto tra la probabilità che si verifichi un evento in un gruppo esposto (chi è stato esposto al Beta Hch) e la probabilità che si verifichi lo stesso evento in un gruppo di non esposti (chi invece non è stato esposto).

Per farla più semplice: il RR è il rapporto tra tutto il Lazio e la sola area in esame (ad esempio un Comune, tutti i Comuni della Asl, solo la popolazione maschile o quella femminile). Quindi minore o uguale a 1 significa rischio nell’area in esame è esattamente nella media del Lazio; superiore a 1 è rischio da monitorare perché è più alto della media nel Lazio.

Esaminando le cause di decesso nel periodo 2010 – 2019, i decessi nel Lazio sono stati 268.534 tra i maschi e 288.029 per le femmine con RR pari a 1. Nei Comuni del Sin valle del Sacco della Asl di Frosinone e della Asl di Roma, i numeri parziali dicono che il RR è più alto. Perché i 26.573 uomini e le 27.094 donne morte nella Asl di Frosinone sviluppano un RR pari a 1.08

E nella Asl Roma 5? I decessi sono 22.275 uomini e 22.260 donne per un RR di 1.09

Dalla lettura del grafico consultabile sul link del progetto Indaco, solo il Comune di Ceprano è al di sotto della soglia del RR 1, tutti gli altri 18 comuni sono al di sopra. Con alcuni picchi nei comuni di Roma e dell’area nord della provincia di Frosinone.

MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO:
L’analisi sulle malattie respiratorie

Ecco i  Tassi di mortalità standardizzati sulla popolazione della Regione Lazio sempre nel periodo 2010-2019, per patologia. Nel totale i decessi relativi a patologie dell’apparato respiratorio nel Lazio sono stati 19.921 uomini più 19.407 donne. L’indice di partenza è 1

Nei Comuni Sin della Asl di Frosinone l’indice RR è 1.08 ed in quella della Asl di Roma è 1.07. L’indice più alto è stato registrato a Falvaterra (2.54), Paliano (1.36) e Ceccano (1.32); il tasso migliore è stato registrato a Pastena (0.58) a Morolo (0.80), Pofi e Gavignano (0.81)

TUMORI
L’incidenza dei Tumori

 Nell’analisi di tutti i tumori maligni, l’indice RR dei Comuni sin della Provincia di Frosinone è 1.01 (quello dell’intera Asl è 0.99): significa che siamo esattamente in linea con quello che accade fuori dall’area Sin nel Lazio. Diversa la situazione nei Comuni Sin della provincia di Roma dove RR è 1.18 (la media Asl è 1.11). I Comuni con il tasso più alto sono Segni (1.34), Patrica (1.16) e Colleferro (1.13); quelli con il tasso più basso sono Falvaterra (0.52) e Sgurgola (0.81)

Del tutto opposta la situazione se si entra nello specifico dei tumori testa collo. Qui sono i Comuni della Asl Rm5 ad andare meglio con un indice RR 0.97 mentre in provincia di Frosinone l’indice è 1.24. La situazione più severa è a Paliano (1.93) a Pofi (1.87), Ceprano (1.48).

Nell’analisi dei tumori del pancreas, l’indice RR dei Comuni sin della Provincia di Frosinone è 0.86 (quello dell’intera Asl è 0.89) cioè anche qui siamo sotto la media di quello che accade nel resto del Lazio e sotto la media Asl; mentre nei Comuni Sin nella provincia di Roma è 1.21 (la media Asl è 1.07) quindi qui la situazione è da approfondire. I Comuni con il tasso più alto sono Pofi (1.78), Patrica (1.74), Paliano (1.3), Colleferro (1.21); quelli con il tasso più basso sono Ferentino (0.66) e Frosinone (0.8).

Verso i dati finali

Sono numeri parziali. nel senso che arrivano fino ad un certo periodo. Ma poi con il lockdown e la prevenzione c’è stata un’incidenza minore? Questo ed altri fattori dovranno ponderare il dato finale. E dire se davvero la Valle del Sacco ha determinato più decessi, come si è sostenuto senza avere i numeri. E quanto sia ‘spinta‘ la denonimazione Valle dei Veleni.