L’isola pedonale e la scomparsa del buon senso (di L. D’Arpino)

Foto: (c) Stefano Strani

L'isola pedonale a Frosinone? Finalmente. Anzi no. Appena 200 metri, solo il sabato sera e la domenica. Fatta dove regna il deserto.

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

Luciano D’Arpino per Il Messaggero

A Frosinone non c’è solo il fenomeno dei cervelli in fuga, ma anche quello della sparizione del vecchio e sano buon senso. L’atto che ne ha sancito la scomparsa si è concretizzato la settimana scorsa sotto forma di un innocuo comunicato dell’Amministrazione comunale.

Eppure il titolo lasciava ben sperare: “Frosinone, isole pedonali dal 10 agosto”. Finalmente! Dopo anni di tentennamenti, abbiamo pensato, e visto l’inquinamento che stringe da anni la città in una morsa inquietante e malsana, i nostri amministratori avranno avuto il coraggio di prendere intanto la misura minima indispensabile: chiudere alle auto il centro storico e le strade principali e varare un grande programma di mobilità alternativa e sostenibile (dall’ascensore inclinato alle piste ciclabili, al trasporto pubblico elettrico).

L’entusiasmo, però, è durato solo pochi secondi: prima si è affievolito man mano che procedevamo nella lettura, poi si è spento di colpo all’inizio del secondo capoverso.

Nella nota, infatti, si legge: «Dal 10 agosto al 15 settembre, l’area compresa dall’Arco Campagiorni alla chiesa della SS. Annunziata sarà aperta ai soli pedoni secondo i seguenti orari: nella giornata di sabato dalle 20 alle 24 e la domenica dalle 19 alle 24..».

Sì, avete capito bene: l’isola pedonale del centro storico è lunga neanche duecento metri e vi si potrà passeggiare tranquillamente solo il sabato sera e la domenica. Immaginiamo la fila e la gente che sgomiterà per andare in quel tratto di strada dove solitamente regna il deserto.

E Corso della Repubblica che, almeno durante il festival dei Conservatori, viene vietato alle auto? Nulla, non sarà più isola pedonale e non è coinvolto nel provvedimento nonostante sia l’unica vera passeggiata dei frusinati che abitano nella parte alta delle città.

Ma veramente i nostri amministratori pensano che questo provvedimento, come hanno scritto nel comunicato, serva per «migliorare la qualità dell’aria e promuovere non solo abitudini maggiormente ecosostenibili, ma anche teso a valorizzare il territorio e ogni iniziativa di aggregazione e coesione sociale»?

Tutto questo si raggiungerà chiudendo alle auto, per poche ore, neanche duecento metri di strada?

Ansiosi, ma speranzosi, attendiamo una risposta.

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