Tre partite in otto giorni: Frosinone come se non ci fosse un domani

Il Frosinone, adesso terzo, condannato a rincorrere per colmare quel gap di 4-5 punti che mancano all’appello. Spingere al massimo ma sempre con equilibrio. Al ‘Vigorito’ sfida dai mille sapori: dai campioni del mondo sulle panchine, alla rivalità. Un arbitro all’altezza per un incrocio mai banale

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

È durato lo spazio di 24 ore il secondo posto del Frosinone, il Pordenone non ne ha voluto sapere di lasciare lo scettro nelle mani dei giallazzurri. Almeno per ora è così, ‘ramarri’ a +2.

La squadra di Alessandro Nesta – detronizzando il Pescara più di quanto non esprima il 2-0 finale – ha però mandato l’ennesimo segnale forte alla classifica: per la lotta promozione si dovranno fare i conti veri con Maiello & soci. Ai canarini mancano comunque ancora 4-5 punti, frutto amaro della sconfitta di Chiavari (rigore fallito e palle-gol al vento) e di una vittoria in meno nei pareggi ottenuti con Cosenza e Venezia (almeno 15 palle-gol totali e anche due traverse).

Frosinone-Pescara © Emiliano Grillotti

Quello era un altro Frosinone, sia dal punto di vista dell’assetto che dei singoli. Ma c’era un lavoro alle spalle. Era un Frosinone che soffriva ma produceva azioni da rete, pagando però un costo eccessivo tra le difficoltà offensive a finalizzare e le amnesie della difesa a quattro e di un trequartista che tale non era nelle caratteristiche, oltre a qualche giocatore non al meglio della condizione. La svolta da Salerno in poi è nei numeri: dalla 7.a giornata 20 punti nelle successive 10 partite, 16 gol fatti, appena 4 subitì di cui 2 nella trasferta di La Spezia. “Vincere aiuta a vincere” è un motto valido per tutti i campionati.

Al termine della 13.a giornata il Frosinone era al 13° posto. In 3 turni ha scalato 10 posizioni. Passi da gigante ma non deve esserci pausa.

RINCORRRE PUO’ ESSERE UN VANTAGGIO

Eppure per colmare quel gap negativo di 4-5 punti è necessario aumentare i giri del motore lontano da casa e tenere il ritmo infernale avuto finora sul proprio campo. Perché in 6 punti, dai 26 dei giallazzurri terzi ai 20 della Cremonese appena fuori dalla zona playout ci sono 13 squadre.

Sei punti sono due partite vinte.  Se messe a confronto, le classifiche delle gare casalinghe e quelle esterne, danno infatti per il Frosinone risultati diametralmente opposti. Addirittura non sembrerebbe la stessa squadra: i giallazzurri sono secondi al ‘Benito Stirpe’ e quart’ultimi per le partite lontano da casa. Curiosamente è un male che non affligge solo il Frosinone perché delle prime 8 nella classifica generale, solo la metà (Benevento, Chievo, Cittadella e Pordenone) ha un cammino all’altezza lontano da casa.

Frosinone-Pescara © Emiliano Grillotti

Qualcosa di importante per la squadra di Nesta si è iniziato a vedere già a Castellammare dove il Frosinone ha giocato di fioretto e di sciabola. Ma servono conferme e controprove. E inutile dire che la prossima trasferta è quella di Benevento dove, al di là del match in panchina tra due ex campioni del Mondo ed ex compagni di vittorie nel Milan, sarà una sfida con tanti motivi di interesse. Affascinante e che non ha bisogno di motivazioni supplementari per giocarla ad alto livello.

Paradossalmente il Frosinone si trova nella condizione migliore perché deve rincorrere un avversario del quale il cammino si decanta da solo: 11 punti di vantaggio sulla terza posizione occupata dai giallazzurri, miglior difesa (8 gol subìti) e miglior attacco (27 reti realizzate), minor numero di sconfitte (1) e maggior numero di vittorie (11). Rincorrere sempre però non va bene all’infinito. Sono tre le partite da giocare come se non ci fosse un domani. Ma sempre una alla volta.

QUEGLI INCROCI MAI BANALI

Il Frosinone alla giornata numero 17 deve ragionare anche sull’importanza di muovere sempre la classifica. Tre punti fanno sempre volare, uno fa morale e classifica. A proposito di calcoli, sempre a Benevento, il 13 maggio 2017 il Frosinone iniziò la partita che la vittoria stampata nella mente ma non seppe capire in corsa che 1 punto sarebbe stato oro.

Diverso il discorso il 19 maggio 1996 quando il Frosinone nell’allora stadio Santa Colomba di Benevento avrebbe dovuto vincere per assicurarsi la promozione in serie C1 ma perse il treno della promozione diretta (e poi perse anche i playoff) per il gol del beneventano Barrocci. Per la cronaca, la stagione precedente, sempre in serie C2, il Frosinone vinse sia in casa (2-0) che in Campania (4-1). Doppio successo dei sanniti invece nella stagione 1996-’97 e nel 1997-‘98 per restare sempre al campionato di serie C2.

DUE CLUB A CONFRONTO
Frosinone-Pescara © Emiliano Grillotti

Al ‘Vigorito’ sabato pomeriggio di fronte ci saranno due club anche con qualche similitudine tra loro: proprietà forti identificate dai presidenti Vigorito e Stirpe, promozioni in serie A dopo un lungo percorso sui campi della serie D e serie C e retrocessioni dopo un anno nell’Olimpo (al Frosinone è accaduto due volte).

In sostanza programmazione e mai improvvisazione nel corso degli anni di gestione. E due tifoserie passionali al seguito. L’aspettativa di tutti: che sia una bella giornata di sport e una direzione arbitrale all’altezza. Come la ‘moglie di Cesare’, al di sopra di ogni sospetto.

LE ALTRE

Il Pordenone si riprende il secondo posto grazie alla vittoria sofferta di Cosenza. I ramarri avanti con una doppietta di Strizzolo, al 96’ rischiano, in 10 uomini per il rosso a Camporese, il pari con Littieri che spedisce fuori un pallone più che invitante.  Secondo successo di fila per la squadra di Tesser che ammortizza bene anche i due turni di squalifica del proprio allenatore, con il vice Strukeli che ottiene bottino pieno.

In vetta continua il soliloquio del Benevento, 8 vittorie e 1 pari nelle ultime 10 gare. A Livorno il cambio con Tramezzani produce praticamente niente nel confronto con i sanniti, anzi i labronici chiudono in 9 uomini e con ben 3 elementi in panne. Evidentemente la condizione fisica lascia molto a desiderare. L’Entella rischia di mandare probabilmente al capolinea l’avventura di Muzzi alla guida dell’Empoli a meno di ripensamenti, con Bucchi più vicino al rientro di quanto non possa essere la conferma dell’ex vice di Andreazzoli.

Frosinone-Pescara © Emiliano Grillotti

Due a zero per la squadra di Boscaglia che fa il filosofo alla Franco Scoglio (“io non guardo né avanti e né indietro ma solo alla prossima”) che sale al 4° posto dopo 3 vittorie di fila che hanno cancellato il black-out in due gare consecutive. In casa-Empoli annullato domenica il giorno di riposo previsto.

Il Venezia non sa più vincere e precipita in zona playout: 0-0 in casa con lo Spezia. E le parole del patron Tacopina sulla ricerca andata a vuoto di nuovi partner e sulla scarsa presenza di pubblico non aiutano certo il momento della squadra di Dionisi che pure era reduce dall’ottimo pareggio di Pescara.

Cittadella troppo discontinuo e Diaw-dipendente. La squadra di Venturato gioca bene e si specchia, l’Ascoli colpisce con Scamacca e si porta a -1 dai veneti. La Cremonese esce dalla zona rossa di una spanna grazie ai tre punti firmati dall’attaccante Piccolo che toglie dagli impicci il tecnico Baroni. Il Perugia è solo Iemmello ma il provvisorio pari del capocannoniere del campionato è fine a se stesso. L’attaccante biancorosso è il più pericoloso tra i suoi anche se a 6’ dal 90’ c’è la traversa colpita da Carraro a dire no agli umbri. Nervosismo tra i grifoni, ne fa le spese Oddo che tra gli ex campioni del mondo del 2006 oggi allenatori in B è quello che se la passa peggio.

All’Arechi di Salerno partita da infarto: la Salernitana ottiene tre punti al penultimo assalto grazie ad una rete di Gondo, all’ultimo assalto traversa del Crotone che però ha giocato 70’ senza Golenic, espulso 4’ dopo la rete del provvisorio vantaggio dei pitagorici. Per la squadra di Stroppa 1 punto nelle ultime 4 partite. Protagonista in negativo l’attaccante granata Jallow entrato in corsa, autore del pareggio e poi entrato in rotta di collisione con i tifosi.

Frosinone-Pescara © Mario Salati

Ieri sera Trapani-Pisa, una doppietta di Moscardelli e un gol di Pinato permettono di chiudere i giochi al ‘Provinciale’. La squadra di D’Angelo irrompe in zona playoff, quella di Baldini resta impastoiata al penultimo posto.

I PERSONAGGI

Questa settimana abbondiamo. Sono due. Uno è una vecchia (si fa per dire…) conoscenza del Frosinone, l’attaccante Michele Volpe. In gol con la Viterbese, nel 2-1 che ha permesso alla squadra allenata da Calabro di ribaltare la Virtus Francavilla (girone C della Lega Pro). Per Volpa di tratta dell’ottava rete stagionale. Un gol che ha dato il là alla rimonta.

Volpe è in prestito alla formazione viterbese. E’ un patrimonio del Frosinone. Dopo due stagioni a bagnomaria in maglia giallazzurra nell’orbita della prima squadra ma mai senza spazi veri, ha assaporato la vera contesa col Rimini (7 gol stagionali). Ed ora questa ribalta nella sana provincia laziale che potrebbe servirgli da trampolino di lancio. Molte, quasi tutto, dipende da lui.

Michele Volpe ai tempi del Frosinone

Il focus si sposta quindi su Cosimò Chiricò, classe 1991, sta trovando a Monza probabilmente la consacrazione di una carriera che poteva regalargli molte più soddisfazioni di quante non ne abbia ottenute.

La prima stagione vera la disputò in Lega Pro con la maglia del Lanciano. Avversario del Frosinone nella stagione 2011-’12 di Lega Pro fu una spina nel fianco sinistro della formazione giallazzurra. Tra gli abruzzesi il regista era l’attuale tecnico del Parma, D’Aversa, e il terminale offensivo l’ariete Pavoletti. Una stagione a Lecce con la mancata promozione in serie B nello spareggio col Carpi, quindi entrò nelle disponibilità del Parma ma con i ducali non giocò mai.

Vestì le maglie del Latina, Ascoli, Prato, tre stagioni a Foggia la militanza più lunga. Quindi Cesena, di nuovo Lecce dove il rapporto con i tifosi non fu idilliaco e il salto in Brianza. Dove è uno dei punti di forza della formazione di Brocchi. Domenica nella sfida in casa della vice capolista Pontedera terminata 2-2, ha realizzato la rete iniziale, la quinta stagionale con il record di Lecce già eguagliato.