In Serie B il tecnico del Frosinone incide più di tutti: 8 reti e 5 assist portano la firma di giocatori subentrati. Anche domenica col Cagliari la mossa-Insigne ha pagato con il gol che per un soffio non ha regalato la vittoria. Dieci i punti conquistati grazie alla panchina, uno dei punti di forza della capolista. Ed ora che gli impegni s’infittiscono la rosa profonda può fare ancor di più la differenza
Per un respiro non ha vinto la quarta partita grazie ad un cambio. Fatto sta che anche stavolta ci aveva visto giusto. L’ennesima felice intuizione di un tecnico che a Frosinone si sta consacrando tra i migliori della nouvelle vague. La scelta di Insigne, come ad Ascoli, è stata ripagata con uno splendido “tiraggiro” che ha ribaltato il Cagliari fino all’ultimo minuto di recupero ed al rigore del definitivo 2-2 di Lapadula. Chiamatelo insomma sua maestà Fabio Grosso, “re dei cambi”. Il tecnico giallazzurro in Serie B incide più di tutti: ben 8 gol (sui 21 totali) sono arrivati dalla panchina. Uno dei segreti della capolista dunque è nell’organico profondo e nella capacità del tecnico di tirare fuori il classico coniglio dal cilindro. La riprova è arrivata col Cagliari.
Ed ora con 3 partite in una settimana (domenica e giovedì 8 dicembre doppia trasferta col Sudtirol e la Reggina e l’11 il Pisa in casa), gli infortuni (ancora out Kone e Caso) e le squalifiche (domenica mancherà Mazzitelli, diffidati Cotali e Frabotta) la panchina lunga diventa fondamentale. Può fare letteralmente la differenza.
Sostituzioni decisive
Il punto arrivato dopo il rocambolesco pareggio col Cagliari allo “Stirpe” è stato il decimo conquistato grazie al gol di un subentrato. In pratica un terzo dell’intero bottino (31) porta la firma dei cambi. A Venezia, col Bari e ad Ascoli le vittorie sono state merito delle prodezze arrivate dalla panchina. In Laguna con Mulattieri e Borrelli che hanno completato la rimonta iniziata da Lucioni. In casa col Bari è stato ancora Borrelli all’ultimo minuto a risolvere la sfida e ad Ascoli ci ha pensato Insigne che poi si è ripetuto domenica anche se la vittoria è sfuggita sul fil di sirena.
C’è da aggiungere che Mulattieri ha segnato altre 2 reti (Brescia e Como) entrando in corso d’opera che non sono state decisive ai fini del risultato ma hanno chiuso i conti. Inoltre la panchina ha fornito 5 assist (3 Frabotta ed 1 ciascuno Bocic e Ciervo). La partecipazione ai gol dei cambi dunque è stata pari a 13. Nessuna squadra ha fatto meglio in Serie B. Mulattieri è il capocannoniere dei subentrati con 3 reti, davanti ad Insigne e Borrelli (2) e Moro (1).
Mosse e contromosse
Grosso ha effettuato 69 sostituzioni in 14 gare, una media di 4,93 a partita. In pratica ha quasi sempre sfruttato i 5 cambi. In Serie B è primo in questa speciale classifica. L’ex campione del mondo ha dimostrato di saper utilizzare al meglio la panchina e ha capito ben presto l’importanza delle 5 sostituzioni (introdotte nel 2020) che permettono di cambiare mezza squadra rimodellandola a seconda del momento della sfida.
Le sue sostituzioni sono studiate nei tempi e nei modi grazie ad una lettura della gara spesso e volentieri felice. E nulla sembra lasciato al caso. Dietro quindi c’è il lavoro quotidiano dell’allenatore e del suo staff che riescono a coinvolgere e motivare l’intero gruppo. A loro volta gli stessi calciatori scalpitano, spingono, si fanno trovare pronti e magari riescono in pochi minuti a dare il massimo e decidere. Già la stagione scorsa Grosso era stato tra gli allenatori che aveva inciso (14 gol dei subentrati) di più insieme a Stroppa del Monza e Pecchia della Cremonese.
Gli altri specialisti dei cambi
Anche in questo campionato Fabio Pecchia, passato sulla panchina del Parma, si sta confermando tra gli allenatori più bravi ad utilizzare i cambi. Cinque reti sono arrivate dalla panchina con una partecipazione al gol pari a 7. Anche le sostituzioni di Ivan Javorcic in 11 gare erano valse 5 marcature ma non sono bastate ad evitargli l’esonero dal Venezia. A seguire c’è Luca D’Angelo, tornato al Pisa al posto di Rolando Maran. In 8 partite ha trovato 4 gol dai cambi dei quali 2 siglati da Torregrossa (un’altra rete partendo dalla panchina l’aveva segnata con Maran) che insieme a Mulattieri sono i capocannonieri dei subentrati con 3 reti.
L’altra faccia della medaglia sono quegli allenatori che incidono poco o nulla con le loro sostituzioni come Alexander Blessin del Genoa, Fabrizio Castori del Perugia e Eugenio Corini del Palermo (1 gol) o peggio Daniele De Rossi della Spal e Moreno Longo del Como ancora a zero.
Chiamatelo sua maestà Fabio Grosso, il re dei cambi