La vittoria di Brescia ha ricacciato indietro Genoa e Reggina e dimostrato la forza mentale della capolista. Grande il lavoro del tecnico che è riuscito a tenere il gruppo focalizzato sulla gara senza pensare ai risultati delle inseguitrici. Mercato, caccia ad un attaccante: idee Johnsen e Bidaoui
L’hanno chiamata prova di forza. E lo è stata senza ombra di dubbio. Ma è stata anche di più. A Brescia il Frosinone ha vinto la guerra di nervi contro Genoa e Reggina ricacciate indietro a -6. La squadra giallazzurra, scesa in campo con la pressione delle vittorie delle rivali ed il conseguente -3, non si è scomposta. Sfoderando una partita di grande tenuta mentale ha sbancato il “Rigamonti” in rimonta. (leggi qui: Il Frosinone sonnecchia, si sveglia, strapazza il Brescia 1-3).
Neppure il gol del Brescia ha scalfito le certezze di una formazione che ha confermato una maturità che sorprende di settimana in settimana. Insomma il Frosinone a Brescia non ha soltanto vinto la terza partita di fila e la sesta in trasferta ma ha dimostrato che ad oggi è la formazione più forte. E non ce n’è per nessuno. (Leggi qui: Il Giudizio Universale: Brescia-Frosinone 1-3).
Frosinone, una mazzata alle inseguitrici
La vittoria del Frosinone è stata pesantissima perché, oltre a consolidare il primato a quota 45, ha spento le speranze delle inseguitrici. Genoa e Reggina si erano avvicinate a -3 e confidavano in un passo falso della capolista impegnata in una trasferta difficile. Ed invece le loro attese sono andate deluse. L’entusiasmo è stato fiaccato, il vantaggio di aver giocato un giorno prima annullato e se ne riparlerà alla prossima. La risposta del Frosinone è stata forte e chiara. Un tris in casa del Brescia, una partita d’autorità, nessun sbandamento.
Il successo al “Rigamonti” ha poi scavato un solco con il quarto posto occupato dal Bari. Sono 12 le lunghezze di margine che diventano 16 se guardiamo la nona posizione. Il Frosinone dunque continua ad allungare il passo. Dopo 21 giornate i giallazzurri hanno fatto meglio del Lecce la stagione scorsa e dell’Empoli 2 anni fa che avevano collezionato 41 e 42 punti ed alla fine sono state promosse. Dunque da quando la Serie B è tornata a 20 squadre solo il Benevento nel 2019-20 ha fatto meglio con 50 punti. Quota 45 è quindi tanta tanta roba.
Grosso, la vittoria della psicologia
C’è tanto del tecnico nel colpaccio di Brescia a conferma del valore aggiunto che sta regalando. La preparazione della partita è stata un capolavoro di psicologia: Fabio Grosso è riuscito ad isolare la squadra che avrebbe potuto pagare la pressione dei 3 punti a tutti i costi dopo i successi di Genoa e Reggina. Non era facile estraniare il gruppo ma Grosso ha dimostrato ancora un volta di avere in pugno lo spogliatoio. Mazzitelli e soci sono scesi in campo sereni, concentrati e determinati. Ed alla fine hanno portato a casa l’intera posta in palio.
“Non avevo chiesto ai ragazzi una reazione perché gli altri avevano vinto – ha spiegato Grosso – Noi dobbiamo essere bravi a fare sempre le prestazioni a prescindere da quello che succede nel campionato. Il nostro obiettivo è quello di andare in campo, dare tutto quello che abbiamo e farlo nel migliore dei modi per ottenere il miglior risultato possibile. A Brescia è arrivata la vittoria e ce la teniamo stretta perché è un successo pesante”.
I numeri migliorano
Se la difesa è stata sin dall’inizio il punto di forza della squadra di Grosso ed è da tempo la migliore del campionato con 13 reti al passivo, anche l’attacco è in crescita. E, dopo il successo a Brescia, è diventato il secondo della Serie B (33 gol segnati, meglio solo il Bari con 34). Un dato eloquente: significa che il Frosinone, rispetto al primo scorcio di stagione, concretizza di più.
Altro aspetto importante è il rendimento esterno che si sta allineando con quello interno. Un segnale di forza ed equilibrio. In casa i giallazzurri sono imbattuti (8 vittorie e 2 pareggi) ed hanno collezionato 26 punti (record del torneo). Fuori dai confini della Ciociaria ne hanno conquistati 19 (secondo score dietro il Genoa con 22) frutto di 6 successi, 1 pareggio e 4 sconfitte.
Rientri di lusso e mercato del Frosinone
Con i recuperi di elementi di spessore come Lucioni, Mazzitelli, Kone e Boloca la capolista può fare ancora più paura. A Brescia sono entrati nella ripresa Lucioni, Garritano, Baez (gol all’esordio) e Frabotta a conferma di una rosa profonda e di qualità. Altra buona notizia il ritorno al gol di Moro che non ha fatto rimpiangere Mulattieri e si candida per un girone di ritorno da protagonista.
E dal mercato potrebbe arrivare la ciliegina sulla torta dopo l’ingaggio di un attaccante forte come Baez. Il Frosinone vuole chiudere la sessione invernale con uno squillo importante. Nel mirino un’altra punta di livello. Le idee riguardano il norvegese Dennis Johnsen, 24 anni, del Venezia che si è messo in luce nell’Under 21 dell’Ajax. L’attaccante scandinavo può giostrare sia da esterno sinistro che destro ma anche da centravanti. Diciassette presenze, 2 gol ed altrettanti assist il suo ruolino di marcia.
Altro profilo è quello di Soufiane Bidaoui, classe 1990, in uscita dall’Ascoli (11 gettoni finora) che in queste ore ha chiuso per il centravanti Forte del Benevento (operazione da quasi 2 milioni). Doppio passaporto (belga e marocchino), è un esterno offensivo che può giostrare su entrambe le fasce. Portato in Italia dal Parma nel 2013, ha una grande esperienza con 197 presenze e 24 reti in Serie B. Al contempo dovrebbero essere ceduti Bocic, Ciervo e Traore.