Il Frosinone si scopre doppiamente fragile ma non si deve gettare alle ortiche una stagione

Il deludente pari con la Juve Stabia ha confermato le difficoltà incontrate dai giallazzurri dopo la ripresa del campionato. Solo 5 punti in 6 partite, troppi gol subiti (9) e poche reti segnate (4) Addio al secondo posto, restano i playoff che vanno blindati nelle prossime 4 gare fondamentali per il proseguo della stagione.

Alessandro Salines

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Se subisci poco e segni col contagocce alla fine le partite le puoi vincere o quantomeno non le perdi. Se invece diventi vulnerabile e continui a faticare sottoporta, allora non hai speranze. Due equazioni semplici semplici che fotografano il momento del Frosinone dopo la ripresa del campionato.

Inutile girarci attorno: il punto di forza dei canarini in questa stagione era stata la difesa ed ora che questa balbetta (9 gol in 6 gare) i giallazzurri stanno pagando un prezzo alto. Ancora più salato considerando le ataviche difficoltà sotto porta (4 reti in 6 turni). 

Il Frosinone sembra essere tornato quello d’inizio stagione quando i limiti di gioco e strutturali vennero subito a galla  (6 punti nelle prime 7 giornate). Eppure il tecnico Alessandro Nesta era riuscito a dare una dimensione alla squadra tanto da arrivare fino al secondo posto perso contro la Cremonese nell’ultima partita prima del lockdown. I canarini hanno ripreso il torneo da terzi a -2 dalla piazza d’onore ed in piena corsa per la promozione diretta. In sei gare sono letteralmente crollati, scivolando al sesto posto a 9 punti dalla seconda posizione.

Un pari che sa di sconfitta

FROSINONE-JUVE STABIA. FOTO © MARIO SALATI

La partita con la Juve Stabia è stata deludente e non solo per il risultato. Uno, due passi indietro rispetto al match vinto contro lo Spezia e alla sfida di Empoli.

Un pari inutile che non ha fatto altro che confermare le sofferenze dei canarini dopo la ripresa della stagione. I giallazzurri hanno rischiato di perdere contro un’avversaria in lotta per non retrocedere. Una prova scialba con tanti errori e diverse scelte tecniche che non hanno convinto. E bisogna ringraziare l’arbitro Marini che ha negato un gol regolare a Forte ed assegnato il rigore ad Ardemagni in fuorigioco. Insomma poteva andare peggio.

Eravamo un po’ più stanchi rispetto alle altre due partite – si giustifica Alessandro Nesta – Non avevamo la disponibilità di 6 giocatori (Beghetto e Haas squalificati, Capuano, Tabanelli, Maiello e Ariaudo alle prese con infortuni ed acciacchi, gli ultimi due in panchina per onor di firma, ndr) ed altri hanno dovuto giocare a tutti i costi. In qualche situazione abbiamo fatto un po’ di confusione ed inevitabilmente c’è stata più fatica a svolgere i compiti sul campo”. 

Addio promozione diretta, playoff da blindare

FROSINONE-JUVE STABIA. FOTO © MARIO SALATI

Il secondo posto si è allontanato ancora di più. Ora è a -9 ed anche la fiammella della speranza si è spenta. Il Crotone non si ferma più (terzo successio di fila, due scontri diretti vinti con Cittadella e Pordenone) e vola verso il ritorno in serie A.

Il Frosinone deve soltanto pensare ai playoff. Blindare la sua partecipazione (obiettivo minimo), tenendo presente che la nona (il Chievo) è a 5 punti. Un vantaggio non rassicurante anche se potrebbe bastare. Inoltre la formazione ciociara dovrà cercare di migliorare la sua posizione.

Il quarto ed il terzo posto (eviterebbero il turno preliminare) sono distanti 3 e 4 punti. Un divario che si può colmare in 4 giornate ma d’ora in avanti si dovrà cambiare passo.  

La fiducia ai minimi termini

FROSINONE-JUVE STABIA. FOTO © MARIO SALATI

Non sarà facile comunque difendere la zona playoff e Nesta lo sa benissimo. “Ce li dovremo sudare gli spareggi“, ha tagliato corto il tecnico.

Bisogna stringere i denti e dare fondo a tutte le risorse. L’involuzione è evidente. Cinque punti in 6 partite sono uno score da retrocessione. Come detto troppi gol subiti: 9 nelle ultime 6 gare malgrado la difesa sia ancora  la seconda meno battuta del campionato con 32 reti al passivo. “Ripeto, noi abbiamo giocatori fisicamente più strutturati e quindi fanno più fatica a trovare la forma dopo 3 mesi di stop. Comunque penso che anche loro entreranno in condizione“, spiega l’allenatore giallazzurro. 

Il Frosinone poi continua a latitare sotto porta (37 marcature, diciassettesimo attacco della serie B). Una lacuna che pesa da inizio stagione. Una lacuna che ora sta diventando decisiva in negativo. Nesta è preoccupato e non lo nasconde.

Dobbiamo fare qualche gol in più sicuramente. Essere più cattivi sotto rete“, sostiene il tecnico. Al di là dei numeri la squadra giallazzurra è apparsa confusa e scarica. Se contro lo Spezia e a Empoli si erano visti dei progressi, l’altra sera i giallazzurri hanno offerto una prova sconfortante. Le assenze hanno condizionato non poco le scelte di Nesta, alcune discutibili. E più di qualche giocatore è sembrato sulle gambe anche perché le rotazioni si sono ridotte a causa d’infortuni e squalifiche.

Capitan Brighenti, autore del primo gol e tra i migliori in campo, non si fascia la testa prima di essersela rotta. “E’ chiaro che in questo momento nessuno non ci dà una lira ma non è un problema  – ha affermato il difensore – Noi andiamo avanti per la nostra strada, consapevoli che possiamo far bene perché l’atteggiamento è quello giusto nonostante stia mancando il risultato“.   

Quattro partite per rialzarsi

Alessandro Nesta Foto © Emiliano Grillotti

Il calendario non aiuta il Frosinone. Da qui alla fine della regular season il cammino è tortuoso.

Quattro curve prima del traguardo. Venerdì trasferta a Pescara. Gli abruzzesi sono in piena bagarre-salvezza e non possono permettersi passi falsi. Sarà una prova ardua per i giallazzurri che  avranno più di qualche assenza (out sicuramente lo squalificato Ardemagni).

Poi allo “Stirpe” arriverà il Benevento di Pippo Inzaghi, già promosso, ma nessuno si aspetta regali. Tra le due squadre c’è una storica forte rivalità. Alla penultima sfida a Crotone e bisognerà vedere la classifica come sarà.

Ultimo turno in casa contro il Pisa ancora in corsa per i playoff. Occorre dunque serrare le fila, tirare fuori l’orgoglio per non gettare alle ortiche una stagione che non è ancora  compromessa.