Serie B – Il punto sulla XVII giornata (di G.Lanzi)

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Giovanni Lanzi

 

di GIOVANNI LANZI
Giornalista temporaneamente senza carta

 

I 10 risultati utili allungano il record dei canarini in B. Ma dal 1980 quante serie-sì!
IL VERONA NON SCAPPA VIA, LA ‘POLITICA DEI PICCOLI PASSI’ PUO’ ANDARE IN ARCHIVIO
A La Spezia piaciutà la… malizia. ma il motore batte al centro del campo

 

La ‘politica dei piccoli passi’ alimenta la causa giallazzurra. Perché quando non è possibile prendersi tutto il piatto, è ragionevole poter contare sul minimo indispensabile utile a ‘sfamare’ la classifica che lascia nei primi due posti tutto invariato. Infatti nel pomeriggio il Verona si è fatto agguantare al ‘Bentegodi’ dal Perugia dopo essere stato sul 2-0. Quindicesimo gol incassato dalla difesa scaligera tra campionato e Coppa nelle ultime 5 partite, se il reparto arretrato non è il tallone d’’Achille allora il calcio è diventato sport per ballerine. E lunedì sera il piatto di spezzatino settimanale chiude con Bevenento-Cesena.

RECORD…ATECI (ANCHE) IL PASSATO –  Avanti così, quindi. Con la serie-sì allungata a 10 giornate, 24° punto su 30 a disposizione. Un record per il Frosinone nei campionati di serie B. Nemmeno nell’’anno della promozione in serie A si arrivò a tanto. Perché per trovare una serie positiva così lunga ci si deve perdere nella notte dei tempi. Quando il calcio all’’ombra del Campanile era all’’insegna del famoso ‘pane, amore e fantasia’. Esattamente come nel campionato 1980-1981, allora serie D, quando il Frosinone di Albertino Mari ottenne la promozione alle spalle della Torres restando imbattuto. Ed ancora nella stagione 1986-1987 di serie C2, tecnico sempre Alberto Mari, quando la serie positiva durò 21 giornate e i canarini furono promossi in serie C1. E poi nell’’Interregionale del 1993-1994, con 11 risultati utili di fila, Frosinone solo terzo alla fine. E nella serie C2 del 1995-1996, ancora 11 risultati utili consecutivi, Frosinone ancora terzo. E quindi, ancora serie D, nel campionato 2000-2001, 25 risultati utili prima dei fattacci di Martinafranca, stagione sancita dalla ripescaggio in serie C2 da secondi. Oppure i 18 risultati utili della stagione 2003-2004 con Arrigoni in panchina, con il ritorno in serie C1 dopo 18 anni. Storie d’’altri tempi. Marino ci sta provando in serie B e va applaudito al pari dei suoi ‘picciotti’. Ma si sa bene come funzionano certe cose: chi si ferma è perduto.

VELOCITA’’ DI PENSIERO E FURBIZIA – Ricapitolando, la sintesi della partita al ‘Picco’ è esattamente questa: Frosinone fortunato ma anche bravo a non disunirsi mai di fronte all’’arrembaggio dei ‘blancos’ multietnici. E si sa che la fortuna premia sempre gli audaci. In cosa, si dirà, audaci? Non certo nel provare a fare gol, visto che Dionisi e Daniel Ciofani nella fase di possesso sono apparsi come due naufraghi abbandonati senza viveri e poca acqua. Audaci invece a non mollare mai, anche dopo la rete dello Spezia che avrebbe potuto tagliare le idee prima ancora che le gambe. E invece no. L’’idea della squadra che non molla una zolla è emersa tutta in quel nanosecondo trascorso tra il momento in cui il pallone ha toccato la rete alle spalle di Bardi e il fischio di Minelli che gelava gli entusiasmi dei liguri. L’’idea della squadra che vuole diventare grande ragionando appunto con la testa prima che con la pancia, senza nasconderci dietro il dito, e che ha saputo dirottare l’’obiettivo tra il (presunto) fallo di mano di Terzi e il (più plausibile) fallo di Sciaudone su Paganini che accorreva nell’’estremo tentativo di evitare il gol. Chiamiamola furbizia. Ci sta tutta. Una spolverata di verità è arrivata nel fine partita di La Spezia proprio dallo stesso Paganini, ormai da annoverare tra i saggi del gruppo: «Nel passato certe partite le avremo perse». In effetti è esattamente così.

IL MOTORE BATTE… AL CENTRO – Marino aveva preparato la partita ragionando molto sulle energie psico-fisiche spese dalla squadra di Di Carlo a Palermo. Il tecnico canarino sperava di giocare due partite in una, in modo anche da speculare sulla tenuta di Sciaudone & soci: lasciar sfogare quindi gli avversari nel primo tempo e sfruttare magari qualche spazio in più nella ripresa. In effetti lo Spezia ha pagato qualcosa in avvio di ripresa ma in quei frangenti al Frosinone è mancato il giro-palla completo dalla difesa fino ai due terminali offensivi ed è mancato anche il cambio di passo in mezzo al campo. Dove Gori ha giocato condizionato per l’’ennesima ammonizione e Sammarco ha sofferto l’’asfissiante dinamicità della mediana ligure in costante superiorità numerica perché Soddimo non riusciva a garantire il contrappeso. E Frara, entrato in corsa, pur dando equilibrio ed esperienza non è stato in grado di rovesciare la chimica della partita. Diciamola in sincerità: il motore del Frosinone batte… al centro del campo. Dove la coperta appare più corta nelle rotazioni e non da oggi.

SABATO SOLO LEONI FAMELICI – Sabato al Comunale arriva la Salernitana con un probabile seguito di tifosi ma la classifica chiama in campo solo leoni famelici di punti. L’’ultima volta fu 2-0 nei playoff per la promozione in serie B. Granata a caccia di punti con il neo allenatore Bollini, Frosinone senza Gori e Daniel Ciofani. Marino avrà una settimana di tempo per giocare la sua partita senza due pedine fin qui praticamente inamovibili. La Salernitana –- Bollini ha confermato per ora la struttura del 4-3-3 di Sannino – continua intanto ad incassare gol su palle inattive. Le catapulte in area di Paganini possono dare una spallata alla difesa campana ma tutti aspettano un gol di Cocco e una magia di Dionisi, l’’ex di turno. I numeri parlano a sfavore dei granata che non hanno mai vinto fuori, l’’ultimo successo a Cesena nel campionato scorso. Ma per il Frosinone adesso è tornato il momento di accantonare la ‘politica dei piccoli passi. Il Verona non è scappato via.

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