Salvezza storica, modello Frosinone e DiFra per il futuro

Il direttore Guido Angelozzi, ospite di “Palla al centro” su Rai Radio 1 Sport, svela i segreti dell’exploit del Frosinone balzato in zona Europa. Il dirigente esalta il lavoro del tecnico (“Una garanzia, un maestro”), il genio di Soulé (“Può superare Berardi”) e la regolarità di Barrenechea. Promette rinforzi a gennaio soprattutto in difesa

Alessandro Salines

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“Palla al centro”, scende in campo Guido Angelozzi. Il “10” della dirigenza del Frosinone, quello che inventa giocatori e squadre dal nulla. La favola della formazione giallazzurra, balzata in zona-Europa con 12 punti in 8 gare, non può che partire dai “numeri” di Angelozzi. “Abbiamo allestito una bella rosa di giovani ma voglio dividere i meriti con i miei collaboratori”, ha sottolineato il direttore dell’area tecnica ai microfoni di Rai Radio 1 Sport nel corso della popolare trasmissione mattutina “Palla al centro”, condotta da Giorgio Matteoli e Marco Pezzolla.

Mai banale, schietto, Angelozzi racconta i segreti del Frosinone, grande rivelazione del campionato. Mette al centro del progetto il tecnico Eusebio Di Francesco (“Una garanzia, un maestro. Se ci salviamo resterà sicuramente”). Esalta Soulé e Barrenechea, svela le pieghe dell’operazione-Reinier. Vuole una salvezza storica e sogna un modello-Frosinone. E promette rinforzi per gennaio soprattutto in difesa: “In estate non sono riuscito a completare la retroguardia, mi farò trovare pronto per la sessione invernale”.

Di Francesco, una garanzia

Guido Angelozzi ed Eusebio Di Francesco

“Eusebio l’ho avuto come giocatore a Perugia e poi al Sassuolo in panchina – ha spiegato Angelozzi al duo Matteoli-Pezzolla – Un grande allenatore, un maestro, è riuscito a valorizzare i nostri giovani e a proporre un calcio propositivo come piace al sottoscritto ed al presidente Stirpe. D’altronde ho sempre avuto tecnici “giochisti” come Zeman, Ventura, Di Francesco, Italiano e Grosso”.

Siamo una società piccola con un budget limitato e quindi il nostro allenatore è stato bravissimo a gestire le risorse. Abbiamo cambiato molto con 14 giocatori di nazionalità diverse anche se la maggiorparte conoscevano il campionato”. Il direttore ha confidato che in caso di salvezza Di Francesco resterà sicuramente (c’è un’opzione) per aprire un ciclo.  

Il brasiliano Reinier

Angelozzi ha costruito la squadra grazie anche ad una fitta rete di relazioni. Arrivando a prendere giocatori da grandi club come Juve, Milan, Napoli, Bayern e persino Real Madrid. “Non sono un pivello, conosco operatori, agenti e dirigenti – ha svelato a “Palla al centro” – Prendete Reinier del Real Madrid a segno domenica al debutto. Mi è stato segnalato, lo abbiamo studiato e ci piaceva. A quel punto ho chiesto al mio amico Ariedo Braida di contattare Ancelotti per avere informazioni. E così è nata l’operazione, favorita anche dal suo procuratore. Lo stesso di Kaio Jorge”.

Soulé più forte di Berardi?             

Matias Soulé

Ho sentito Soulé poco fa, è un ragazzo straordinario che ama il calcio – ha aggiunto Angelozzi – Conosco Berardi che ho avuto nel Sassuolo. E’ fortissimo ma Matias può superarlo. Pensate che è un 2003. Tra qualche anno ne riparleremo. Mi piacerebbe vederlo in azzurro, lo seguono e lui ci sta pensando. Ma vorrei inoltre sottolineare il valore e l’importanza di Barrenechea di cui non si parla a sufficienza”. E Soulè già macina record. Solamente Zielinski e Koopmeiners hanno creato più occasioni dell’attaccante argentino (17) in questa Serie A; il mancino dei frusinati è uno dei 2 giocatori nati dal 2003 in poi con almeno 17 chance nei maggiori 5 tornei europei 23/24 (insieme a Florian Wirtz).

Enzo Barrenechea

A proposito di Barrenechea, il centrocampista è stato fondamentale per l’arrivo di Soulé e Kaio Jorge. Tutti e 3 sono cresciuti alla Juve. “Ero in pressing su Matias da un mese ma prendevano tempo – ha confessato Angelozzi La situazione si è sbloccata dopo la gara con l’Atalanta. Soulé si è convinto ed ha telefonato a Barrenechea che gli ha parlato benissimo del Frosinone e di tutto l’ambiente. Stesso discorso per Kaio Jorge. Ma credo che abbia inciso la presenza di Di Francesco: il suo calcio d’attacco piace tantissimo a calciatori di qualità come Soulé e soci. Non è stato facile ma devo ringraziare Giuntoli e Manna che sono stati molto disponibili”.

Patrimonializzazione ed un rimpianto

Riccardo Marchizza (Foto: Federico Proietti © ANSA)

Boloca è stata una cessione obbligata. Senza, il mercato non sarebbe neppure partito. “Abbiamo incassato denaro e 3 giocatori come Harroui, Marchizza e Turati – ha risposto Angelozzi alle sollecitazioni di Matteoli e Pezzolla – Ho solo un rimpianto: non sono riuscito a completare la rosa, manca un difensore. A gennaio copriremo quel vuoto”. E’ stato un mercato di tanti prestiti ma una società come il Frosinone non poteva fare altrimenti.

“Ma abbiamo anche patrimonializzato con alcuni giovani interessanti di proprietà – ha obiettato Angelozzi Mi riferisco ad Oyono, Monterisi, Cuni ed Ibrahimovic”. A questi bisogna aggiungere capitan Mazzitelli, Harroui, Marchizza, Gelli, Brescianini e Cerofolini.

Salvezza storica per diventare un modello

Angelozzi con DiFra e Maurizio Stirpe

Non si aspettava di avere 12 punti dopo 8 turni. “Sinceramente non pensavo che la squadra potesse esprimersi con questa mentalità fino ad arrivare ad avere un punteggio così importante – ha chiosato AngelozziSiamo felici ma consapevoli che ci attendono tante partite difficili, autentiche battaglie. Dobbiamo affrontarle sempre con umiltà e lavoro”. Alla ripresa 3 partite chiave con Bologna, Cagliari ed Empoli. Poi ci saranno le sfide con Inter, Milan, Juve e Lazio inframezzate da Torino, Genoa, Lecce e Monza.

“Vogliamo giocarcela fino alla fine, dobbiamo dare tutto in ogni gara per conquistare una salvezza storica”, ha concluso Angelozzi che sogna di costruire un modello Frosinone. “Mi piacerebbe che il club ciociaro diventasse un esempio nel calcio italiano com’è il Sassuolo dove ho dato il mio contributo. Il Frosinone è un po’ indietro ma la grande passione di Stirpe può colmare questo gap ed aprire un ciclo”.

Palla al centro”, scende in campo Guido Angelozzi.