Regionali, oggi il nome del candidato. Ma il sondaggio vede tutti in parità

Domenica sera Silvio Berlusconi ammette: Non sappiamo ancora chi candidare nel Lazio. Nelle prossime ore la decisione. saranno i sondaggi a salvare la faccia alla coalizione. Perché Pirozzi potrebbe sabotare la vittoria alle Politiche.

Il nome del candidato del Centrodestra per le Regionali nel Lazio uscirà durante la giornata oggi.

Silvio Berlusconi ha ammesso ieri sera «Il candidato nel Lazio? Non lo sappiamo ancora, abbiamo fatto dei sondaggi, siamo in attesa dei sondaggi che arriveranno domani mattina. I partiti si riuniranno e uscirà il nome del candidato».

Il Cav lo ha detto in un’intervista rilasciata a tarda ora a La7.

 

SONDAGGIO: TUTTI PARI

Le anticipazioni del quotidiano Il Tempo dicono però che nemmeno questa volta il sondaggio darà un’indicazione precisa. E che la scelta dovrà essere allora di tipo politico. Perché? Stando alle indiscrezioni riportate in queste ore dal quotidiano diretto da Gian Marco Chiocci tutti e tre i possibili candidati del centrodestra sono a parimerito: il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, il capogruppo di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli, il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi sarebbero all’interno di una forchetta ampia tre punti, percentuale troppo piccola per poter assegnare la palma ad un vincitore.

Se in mattinata il dato verrà confermato, la scelta non potrà essere lasciata ai numeri. E sarà necessaria una decisione politica.

 

VANTAGGIO RAMPELLI

Altre indiscrezioni romane sostengono che l’ago della bilancia penderebbe verso il capogruppo FdI Fabio Rampelli. Per una serie di ragionamenti politici.

Il primo. In questo modo Silvio Berlusconi rafforzerebbe l’asse con Giorgia Meloni. Della quale ha capito di potersi fidare a differenza di Matteo Salvini che in queste settimane ha dat invece l’impressione di voler far saltare il tavolo solo per gli interessi della Lega (leggi qui La sottile strategia di Salvini per destabilizzare Forza Italia)

Il secondo. Il Cav. è uno che impara dagli errori anche se non ammette mai di averne fatti. Ed un errore fu la gestione della strategia per scegliere il candidato alle scorse elezioni di Roma. Portò alla divisione del centrodestra ed alla consegna del Campidoglio a Virginia raggi.

Il terzo. È di ordine più pratico. Berlusconi sa che se esiste una possibilità di far desistere Pirozzi «e convincerlo a ritirare la candidatura, sono quelli di Fratelli d’Italia, perché loro sono quelli che all’inizio lo volevano».

 

LA STRIGLIATA DI POLVERINI

Domenica l’ex governatrice del Lazio Renata Polverini aveva strigliato il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che con il suo categorico rifiuti di ritirarsi dalla corsa per le Regionali sta mandando in crisi il centrodestra.

«Ho apprezzato Pirozzi come sindaco di Amatrice, ci siamo confrontati e anche scontrati quando ero presidente della Regione su tutte le questioni che riguardavano la sua città. Penso anche però che non ci si candida in solitudine, che si deve cercare il supporto degli alleati, che si deve avere certamente convinzione su un progetto, ma anche l’umiltà, che mi pare in questo momento Pirozzi non ha dimostrato».

La deputata di Forza Italia lo ha detto all’Agenzia Dire a margine degli Stati generali della politiche giovanili in corso presso la struttura WEGIL in Largo Ascianghi a Roma.

 

IL BIVIO

Il centrodestra è al bivio. La decisione di Sergio Pirozzi di presentare una sua lista anche al Senato nel Lazio è suonata come una minaccia di sabotaggio delle elezioni politiche del centrodestra. Tanto quanto i tentativi di fare la stessa cosa in altre sei Regioni italiane. Un tentativo al quale lo Scarpone nel pomeriggio ha poi imposto lo stop. (leggi qui Pirozzi tira le briglie: no alla candidatura al Senato in sei regioni)

Ma il messaggio è arrivato dove doveva. Il triumvirato allargato che governa l’attuale alleanza elettorale ne ha preso atto e nelle prossime 24 ore si vedrà e deciderà.

Ancora una volta potrebbero essere i sondaggi a togliere le castagne dal fuoco al centrodestra. Ed a salvare la faccia a tutti.

Silvio Berlusconi ha chiaro in mente che la candidatura del sindaco di Amatrice significherebbe condannare Forza Italia a diventare molto meno incisiva nel Lazio, rimettere in pista Francesco Storace e la sua tribù politica. (leggi qui La sottile strategia di Salvini per destabilizzare Forza Italia).

Farlo ora, dopo le candidature al Senato per la lista Pirozzi, significherebbe sdoganare il ricatto come metodo.

Il Cavaliere venerdì ha detto a Maurizio Gasparri, al quale aveva chiesto di scendere in campo: «Lascia perdere, non mettere in discussione la tua credibilità».

C’è pronto il Capogruppo di FdI alla Camera Fabio Rampelli. (leggi qui E Giorgia tuona a Matteo: «Niente veti, il candidato è Rampelli»)

Ma se il ricatto di presentare le liste in mezza Italia e sabotare la pronosticata vittoria del Centrodestra avrà la meglio, i sondaggi oggi salveranno la faccia al Cav.