Terremoto in municipio a Sora: ritirate le deleghe a Bruni

Il sindaco di Sora revoca le deleghe al consigliere Massimiliano Bruni. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l'intervista ad Alessioporcu.it. Cosa accade ora. Se Fratelli d'Italia vuole è in grado di far cadere l'amministrazione già nelle prossime ore. Il sindaco ostenta tranquillità "Andremo avanti fino al 2021"

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Il divorzio è ufficiale. La rottura tra il sindaco di Sora Roberto De Donatis e l’uomo forte di Fratelli d’Italia Massimiliano Bruni adesso è un’evidenza. Il sindaco gli ha revocato la delega ai Lavori Pubblici.

Due i motivi principali: uno antico ed uno recente. Quello antico: Bruni è l’uomo che ha accoltellato a morte il progetto politico della Piattaforma Civica grazie al quale De Donatis è diventato sindaco: via i simboli dei Partiti e tutti insieme intorno al programma; Bruni l’ha mandato in soffitta nei mesi scorsi costituendo il gruppo di Fratelli d’Italia. (leggi qui De profundis per De Donatis: la piattaforma civica non c’è più).

Massimiliano Bruni

Il motivo recente: le dichiarazioni rilasciate da Bruni ad Alessioporcu.it in cui ufficializza l’accordo con la Lega. E quindi il fatto che non sosterrà De Donatis per un bis. (leggi qui Sopra e sotto il tavolo: il patto tra Lega e FdI per vincere le elezioni).

Quell’intervista è stato il detonatore. Già da qualche giorno circolavano voci su un probabile ritiro delle deleghe a Bruni. Al punto tale che da almeno tre giorni il gruppo di Fratelli d’Italia avrebbe dovuto incontrare il primo cittadino per chiarire alcuni aspetti, fra cui appunto quello delle deleghe scadute.

Continuare o saltare

Simona Castagna

Ora si attende di capire quale sarà la reazione del Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, formato dalla capogruppo Simona Castagna, dallo stesso Massimiliano Bruni e dal presidente del Consiglio Antonio Lecce.

Una reazione fondamentale, dal quale dipenderanno le sorti della stessa Amministrazione De Donatis, visto che si tiene per un solo voto in più rispetto alla minoranza consiliare. Se Fratelli d’Italia ritirerà l’appoggio all’esecutivo, Roberto De Donatis cadrà in modo automatico.

Una circostanza che non sembra affatto preoccupare Roberto De Donatis. Il sindaco, nella lunga nota con la quale annuncia il ritiro delle deleghe a Bruni spiega anche che si andrà avanti fino al 2021. Segno evidente che ha già trovato sostegno fra i banchi dell’opposizione.

Fino ad oggi ha più volte sostenuto, anche durante le riunioni politiche, che senza i numeri della maggioranza, si sarebbe dimesso: non si sarebbe fatto logorare e nemmeno sfiduciare. (leggi qui I numeri non ci sono. Il sindaco minaccia: “O votate il Bilancio o non vengo”).

Venuta meno la fiducia

Quando viene meno la fiducia sull’impegno messo in campo da parte di un assessore nell’esercizio della propria delega o di un consigliere nel collaborare nell’incarico affidatogli, dovere di chi ha la responsabilità di governo è quello di disporre di quella delega o di quell’incarico per lavorare con il massimo impegno a tutela dell’interesse pubblico e del bene comune che sta al di sopra di ogni rapporto politico e amministrativo. È questo il motivo per cui tra gli incarichi affidati ai consiglieri, di fatto scaduti e da me non ancora riaffidati, sicuramente quello alle Opere Pubbliche in capo al consigliere Bruni torna nelle competenze esclusive del sindaco.

Roberto De Donatis, Lino Caschera, Massimiliano Bruni

Questo l’esordio della lunga nota con cui il sindaco spiega i motivi che poco fa lo hanno portato a questa importante decisione. Decisione fra le cui motivazioni non rientra certo il rapporto con Fratelli d’Italia.  

La traduzione dal politichese è: hai detto che alle prossime elezioni non mi appoggi più, ne prendo atto. Coerentemente ti tolgo la delega.

Tengo a precisare che questa decisione non è figlia di un rapporto deteriorato con il Partito di provenienza con il quale non ho mai avuto elementi di scontro. Deriva da comportamenti riferibili ad aspetti di gestione personale delle dinamiche in corso, non più compatibili con l’azione amministrativa da me promossa sin dall’inizio della consiliatura, in quanto un siffatto comportamento autoreferenziale è al di fuori del gioco di squadra, del rispetto dei ruoli, delle competenze e degli sforzi compiuti”.

La traduzione dal politichese è: hai voluto creare la contrapposizione con il sindaco, ne paghi le conseguenze.

L’intervista che ha fatto traboccare il vaso

Quindi il riferimento del primo cittadino alle dichiarazioni rilasciate ad Alessioporcu.it. Che secondo lui impongono risposte e chiarezza

Senza dubbio ritengo grave ed intollerabile il tenore di alcuni pezzi di giornalismo circa le attività politiche del consigliere in continua trattativa strategica per le elezioni del 2021. Con dichiarazioni virgolettate su potenziali scelte da fare in ogni campo non solo politico, ma anche amministrativo. Come se ogni equilibrio dipendesse dal suo ruolo, dichiarazioni e commenti tra l’altro mai pubblicamente smentiti che impongono risposte e chiarezza”.

Roberto De Donatis © IchnusaPapers

Traduzione dal politichese: colpito e affondato. La reazione è da rotto per rotto, ora ti sfascio io il giocattolo…

Ma anche l’accusa a Bruni di dedicarsi troppo alle strategie politiche e poco agli interessi della città.

Che l’impegno amministrativo della squadra di governo stia facendo a meno dell’apporto di chi è in tutte altre faccende affaccendato ne siamo tutti consapevoli in maggioranza. Che le grandi opere che portiamo avanti sono il frutto di un impegno profuso in primis dal sottoscritto, che mai ha affidato la Delega sulle Grandi Opere, tra le quali la Scuola di Renzo Piano e la Riqualificazione dell’area dell’ex Tomassi è ugualmente solare. Che alcune opere sono ferme al palo e hanno bisogno di poderose accelerazioni è altrettanto chiaro”.

Traduzione dal politichese: sono io ad avere portato avanti le grandi opere, tu al massimo puoi esserti interessato di qualche marciapiedi. Non basta questo per pensare di contrapporti al tuo sindaco. E allora ti faccio tornare con i piedi a terra.

Beghe di piccolo cabotaggio

Massimiliano Bruni

Il sindaco passa in rassegna le difficoltà che in questo momento Sora sta vivendo. L’uscita dalla fase dell’emergenza del Coronavirus e la difficile ripresa per decine di attività economiche. Con un intero tessuto commerciale ed economico che rischia di collassare.

“Dall’altra parte c’è chi si perde nelle beghe di discorsi anacronistici di strategie politiche per il 2021 sterili, inutili e rispetto alle quali tempus regit actum”.

“Oggi è il tempo dell’azione della responsabilità rispetto alla quale siamo chiamati dallo scandire inesorabile di una decisiva pagina della nostra storia, rispetto alla quale tutti abbiamo il dovere di agire in modo coeso e solidale”.

Insomma secondo il sindaco non è questo il momento delle strategie politiche.

Queste beghe di piccolo cabotaggio sono a distanze siderali dal mio modo di intendere la politica. Per queste ragioni mi occuperò direttamente non solo delle Grandi Opere ma ancor di più di tutte le altre. Uguale importanza hanno nella consapevolezza di voler arrivare all’avvicendamento del 2021, scadenza amministrativa di questo mandato con la coscienza di aver fatto tutto il possibile per spingere l’asticella oltre”.

No comment

Nessuna replica arriva al momento dal consigliere Massimiliano Bruni. Si dice sereno e attende di capire gli sviluppi della vicenda.

Né tantomeno dichiarazioni a caldo arrivano dalla capogruppo Simona Castagna. Il Partito si sta consultando per comprendere il da farsi, alla luce di una decisione, quella del sindaco, che sicuramente non era attesa. Almeno non per oggi. Visto che era in programma un incontro chiarificatore.

Non c’è più nulla da chiarire.