La Lega prima e Fratelli d’Italia tornano alla carica per provare a mandare a casa l’attuale primo cittadino. Ma l’opposizione non appare compatta e poi il prossimo anno ci sono le elezioni politiche e regionali che frenano ogni velleità
Mozione di sfiducia
Clamorosa indiscrezione sulle grandi manovre in corso Sul tavolo pure le dimissioni di massa: ma bisogna toccare quota 17
La Lega decide di presentare comunque la mozione di sfiducia a Nicola Zingaretti. Lo ha annunciato Matteo Salvini. Zicchieri “Basta, chi vuole fare da stampella esca alla luce del sole”
La Mozione di Sfiducia contro Nicola Zingaretti raccoglie appena 22 voti. E ne regala uno al Governatore. Catastrofe per il centrodestra. Inutile l’intervento di Grillo. La replica di Lombardi. Parisi è un naufrago. Sfiducia per Aurigemma. L’affondo di Cangemi. Il realismo di Pirozzi. Il riconoscimento a Buschini
Il centrodestra presenta la mozione di sfiducia contro Nicola Zingaretti. Non è lui l’obiettivo. Serve per stanare il M5S e spianare la strada a Giorgia Meloni verso il Campidoglio. Ma anche a far saltare la corsa di Cangemi verso il Coordinamento Forza Italia di Roma. Ecco perché
Via alla raccolta di firme contro Nicola Zingaretti in Regione Lazio. L’iniziativa è di Fratelli d’Italia. Serve più a ricompattare il centrodestra che buttare giù il governatore. E rimproverargli il dialogo con alcune parti del M5S
La mozione di sfiducia presentata da Fratelli d’Italia per far decadere Nicola Zingaretti è stata giudicata ‘Irricevibile’. L’hanno firmata appena 3 consiglieri. Ne occorrevano almeno dieci.
Parisi dice no alla mozione di sfiducia contro Zingaretti. Perché “se poi non ha la maggioranza in Consiglio finisce per rafforzare Zingaretti. Si fa politica sulle cose serie”. Attacco frontale a Sergio Pirozzi.
Presentata la mozione di sfiducia a carico del sindaco di Anagni Fausto Bassetta. Ci sono sei firme. Oggi Aurelio Tagliaboschi potrebbe vendicarsi per la revoca improvvisa del mandato. E dare il via libera alle ultime firme necessarie per mandare tutti a casa.
In attesa delle dimissioni in massa o della sfiducia arriva il ricorso di Iavarone. Che si presta però a molte letture. Zaccheo esige il rispetto del suo ruolo. E le conseguenze potrebbero essere più di una. Eccole
Le due versioni contrapposte. Quella di chi ha votato l’estromissione del presidente e quella dell’estromesso. Entrambe rendono più chiara una cosa. Al di là delle parole s’è trattato di una questione politica.
Una scelta ipergovernista per non creare problemi a Mario Draghi. Ma anche un modo per non fare favori a Letta e Conte. Oltre che per mantenere un ponte con Salvini e Berlusconi. Fatto sta che senza i voti di Italia Viva difficilmente ci saranno i numeri. Giorgetti e Zaia pensano già al sostituto (Massimo Bitonci), ma dovranno fare i conti con l’asse dei due Matteo. Anche loro.
A Formia è il giorno della verità. Alcune assenze strategiche potrebbero salvare il sindaco Paola Villa. Pronta la mozione di sfiducia. Ma non ha i numeri per buttare tutto giù e tornare alle urne.
Nessuna mozione di sfiducia contro Nicola Zingaretti: non ci sono i numeri. Alla fine non è stata presentata. Avrebbe solo rafforzato il Governatore. Parisi non smentisce i contatti con Calenda: “Ma mai con il centrosinistra”. Rumors di un riposizionamento per Cambiamo. Il dialogo con i 5S prosegue
Perde di consistenzza la mozione di sfiducia che la Lega voleva presentare contro Nicola Zingaretti. I nuovi numeri dell’Aula mettono al riparo il Governatore. Che però deve risolvere il rebus Italia Viva – M5S. Due tecnici per gli assessorati rimasti liberi.
Il centrodestra firma il documento unitario con cui far cadere Nicola Zingaretti. Ma scopre di non avere i numeri. Una Mozione che consente a Roberta Lombardi di mettere Di Maio al bivio: con Zingaretti o contro. Con tutto ciò che ne consegue. M5S verso la scissione. Rosato lavora per il gruppo renziano
I Consiglieri a 5 Stelle votano la legge sui Trasporti con il Pd in Regione Lazio. Barillari vota con il Gruppo. Il centrodestra ne tiene conto e medita sulla mozione di sfiducia
Giovedì il centrodestra si riunisce per cercare la ‘collegialità’ necessaria per riuscire a far votare la Mozione di Sfiducia con cui far cadere Nicola Zingaretti
La mozione di sfiducia contro De Donatis è inutile. Non avrà le firme necessarie. A non sottoscriverla sarà il consigliere d’opposizione D’Orazio: “Non c’è un progetto alternativo”
Polverini, nuovi segnali a Renzi. “Esigo rispetto da Forza Italia”. Toti non invitato dal centrodestra. Ciacciarelli attacca: “In Regione stanno con Zingaretti”. E prepara la sfiducia. Piacentini suona l’adunata al Partito.