A Roma il tavolo segreto per le Provinciali

Vertice con Abbruzzese, Ciacciarelli e Ottaviani. Poi l’annuncio: “La prospettiva politica non cambia, ci rivolgiamo a Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia e liste civiche”. E adesso il cerino acceso torna nelle mani degli alleati

«Il nostro perimetro politico, così come la prospettiva non cambia: il centrodestra»: è perentorio Adriano Piacentini, coordinatore provinciale di Forza Italia. Martedì a pranzo c’è stato un lungo vertice a quattro: fra lo stesso Piacentini, il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e Mario Abbruzzese, presidente del Cosilam e vice responsabile nazionale degli enti locali di Forza Italia.

Gli “azzurri” hanno intenzione di convocare ufficialmente il tavolo provinciale del centrodestra entro la fine di agosto. I giorni ipotizzati sono il 22 o il 23.

 

La tesi sostenuta nel corso dell’incontro è stata: «Alle provinciali possiamo vincere attraverso il meccanismo dei voti ponderati. Ci rivolgiamo a tutti: Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia, liste civiche. Soltanto uniti possiamo avere una possibilità concreta di battere Antonio Pompeo e il centrosinistra».

Eppure, proprio in questo momento la distanza tra Forza Italia e Lega è siderale. A livello nazionale ma pure locale. L’elezione di Mario Abbruzzese a presidente del Cosilam ha riacceso le polemiche all’interno della coalizione e sia Lega che Fratelli d’Italia hanno parlato apertamente di asse tra Abbruzzese e Francesco De Angelis del Pd.

 

Per quanto riguarda le Provinciali la Lega farà una propria lista. Così come Forza Italia. Andranno alla conta.

Una sfida che pare sia stata lanciata nel corso di un accesso confronto avvenuto nei giorni scorsi con esponenti leghisti, forse il coordinatore regionale Francesco Zicchieri. Di certo per Forza Italia c’era Pasquale Ciacciarelli. Che di fronte all’ennesimo irrigidimento leghista avrebbe registo dicendo: e allora contiamoci. I leghisti hanno raccolto la sfida. Ecco perché hanno calato le scalette e iniziato a far salire sul Carroccio un po’ di amministratori che vedono in declino Forza Italia.

Ma questo è per l’appuntamento di gennaio, quando si voterà per eleggere i consiglieri provinciali. Il 31 ottobre, invece, bisognerà eleggere il presidente: sulla lista ci saranno solo i nomi dei candidati presidente. Senza simboli, senza coalizioni dichiarate sulla lista. E allora si vedrà se il centrodestra presenterà e sosterrà un solo candidato. O se invece si dividerà. O addirittura fornirà quel margine di garanzia necessario per far stare tranquillo Antonio Pompeo.

 

Intanto però gli “azzurri” vanno avanti lungo la strada del centrodestra. A questo punto è chiaro che chi vorrà smarcarsi dovrà assumersi la responsabilità di una frattura che comprometterebbe sul nascere il risultato finale.

Nessuno vuole lasciare sulla rottura le sue impronte digitali. Al punto che al termine dell’incontro romano, la mission lasciata nelle mani di Adriano Piacentini è stata proprio quella che lui aveva proposto: «Noi lavoriamo per un centrodestra unito e vincente».