Alatri, il Giudice è senza Pace

Il Consiglio Comunale di Alatri sopprime l'ufficio del Giudice di Pace. Era rimasto da solo a pagare tutte le spese. Le accuse di Pavia. Borrelli vota con la minoranza. E Iannarilli non si presenta

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Il Giudice di Pace appende la toga e va via, lascia gli uffici giudiziari di Alatri. La decisione è stata presa nel Consiglio comunale di questo pomeriggio. La maggioranza di centrodestra ha deciso di chiudere i cordoni delle casse comunali: da lì uscivano i soldi per garantire la sede e buona parte delle spese di funzionamento. Alatri era rimasta sola a farsi carico di quei costi: non ha avuto il supporto dei Comuni limitrofi che avrebbero dovuto pagare una quota.

La conseguenza è che il primario servizio giudiziario presente nel cuore di Alatri a piazza Regina Margherita ora chiude i battenti

Via il Giudice: tanto tuonò

La seduta del Consiglio Comunale di Alatri

Il dibattito è stato molto acceso. Il Polo Civico ha dato battaglia sulla questione ma alla fine si è dovuto arrendere insieme all’altra gruppo di minoranza formato dai Consiglieri del Pd.

Enrico Pavia (Polo Civico) è stato molto duro. “Tanto tuonò che piovve”», ha affondato il primo colpo. “Alla fine, nonostante un serrato confronto in Consiglio, la maggioranza e il sindaco hanno deciso di chiudere l’Ufficio del Giudice di pace”. L’amaro sfogo. “Alatri perde così un’istituzione che esisteva da decenni riconoscimento della sua importanza in ambito provinciale”. L’attacco alla maggioranza ed ai suoi sostenitori. “Immagino che ora i soloni di Facebook e i loro seguaci si prodigheranno nello sport che preferiscono, ovvero pontificare su quanto siano stati bravi i nuovi padroni della città e quanto fosse giusto farlo”. Infine l’avvertimento. “Facciano pure, si accorgeranno presto di cosa li attende”.  

Borrelli e Lega è rottura definitiva

Gianluca Borrelli

E nel consiglio non sono mancati spunti politici di rilievo che porteranno anche ad altre novità. Come la sfiducia a capogruppo della Lega di Gianluca Borrelli, nell’aria da giorni. Perché ancora una volta Borrelli ha votato con le minoranze del Polo Civico e Pd. In dissenso con la sua maggioranza. (Leggi qui Capogruppo sfiduciato… ma lui non lo sa).

Ormai è al capolinea la sua corsa con la Lega e forse anche con la stessa maggioranza. L’addio al ruolo di capogruppo della Lega è ormai questione di ore. Aver votato con le opposizioni su un indirizzo politico così importante è la goccia che farà traboccare il vaso. E così anche i più restii nel Partito alla sua sfiducia da capogruppo ora si dovranno arrendere. Borelli è stato coerente: aveva annunciato ferma contrarietà alla chiusura e così ha fatto. 

Infine un altro dato. Per Fratelli d’Italia era assente Antonello Iannarilli. Alla fine la maggioranza ha fatto passare la decisione con 9 voti a favore e 7 contrari.

Una decisione che apre il primo grande momento di tensione della coalizione guidata dal sindaco Maurizio Cianfrocca con le minoranze ringalluzzite da quanto accaduto oggi. Il dibattito e lo scontro sono solo all’inizio, sia all’interno del centrodestra che al suo esterno.