Fratelli d’Italia chiede la testa di fratello Ferretti

Scontro frontale in Fratelli d'Italia. Chiesta la testa del Consigliere comunale e provinciale Gianluigi Ferretti. Che ha attaccato l'amministrazione di Anagni (dove lui è all'opposizione) retta da FdI, per un provvedimento ottenuto da lui in Provincia... con FdI

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Perché alla fine i nodi, anche in politica, si devono sciogliere. Perché i piedi in due scarpe non si possono tenere a lungo. E perché in politica (anche altrove, ma in politica di più), l’inesperienza e la superficialità sono difetti. Gravi.

In queste ore, tra l’amministrazione comunale di Anagni e quella provinciale, sta tenendo banco il caso Gianluigi Ferretti, sul punto di essere buttato fuori dal gruppo provinciale di FdI.

Il consigliere Gianluigi ferretti con il sindaco Daniele Natalia ed il consigliere Riccardo Ambrosetti Foto: © Ettore Cesaritti

Per chi fosse stato sulla Luna negli ultimi due giorni, sabato scorso il politico anagnino, che assomma due cariche, quella di consigliere comunale di Anagni terra nostra e quella di consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, ha tenuto una controversa conferenza stampa. In cui, oltre ad illustrare i suoi meriti in relazione ad una delibera provinciale in materia di Ambiente, ha sparato a zero contro l’amministrazione comunale anagnina. Definita (come ha riportato, non smentito, il quotidiano on line anagnia.com) “senza onestà intellettuale”.

Ferretti, sempre secondo il quotidiano, avrebbe anche rivelato alcune pressioni per convincerlo a passare in maggioranza. Pressioni arrivate fino all’offerta di un posto da assessore.

Piccolo particolare; Ferretti ha detto queste cose come consigliere di opposizione, da esponente di una lista civica, attaccando un governo comunale sorretto (anche) da FdI. Quello stesso gruppo che, a livello provinciale, lo ospita come consigliere.

Una contraddizione stridente. Già rimarcata in diverse circostanze. Che ha causato, tra sabato pomeriggio e domenica, parecchi mal di pancia e discussioni.

Daniele Natalia e Riccardo Ambrosetti

Dicono che sabato sera, presso una festa popolare a San Filippo, regno incontrastato del volto maschio della destra anagnina, l’esponente di Fdi Riccardo Ambrosetti, si sia parlato solo di questo. E dicono che domenica mattina il senatore Massimo Ruspandini sia stato svegliato dalla voce tonante dello stesso volto maschio. Che avrebbe, di fatto, chiesto la testa di Ferretti. Accusato, come detto sopra, di voler tenere il piede in due scarpe. Calzando di volta in volta quella che gli fa più comodo.

Di qui la richiesta di dimissioni di Ferretti dal gruppo provinciale di Fdi: “sarebbe opportuno che Ferretti, se vuole continuare ad attaccare l’amministrazione comunale di Anagni, si dimettesse seduta stante dal gruppo consiliare di FdI a Palazzo Iacobucci in piazza Gramsci visto che, fino a prova contraria, FdI ad Anagni è il gruppo preponderante della maggioranza e sostiene a spada tratta il sindaco Daniele Natalia”.

Per Fratelli d’Italia Ferretti, “noto trasformista”, dovrebbe “avere un minimo di dignità e smetterla di servire più padroni contemporaneamente”; evitando di passare da “sponsor di Bassetta” ad “alleato di Casapound”, fino a “riciclarsi in Provincia con Fdi”.  

Cosa accadrà adesso, non è dato sapere, per ora. Qualche pettegolezzo locale riferisce di un Ferretti amareggiato, al punto di voler dare un taglio alla politica. Altri invece puntano sul fatto che, alla fine, Ferretti rimarrà. Magari puntando sul fatto di essere stato mal interpretato nelle sue esternazioni. E dimostrando, come detto all’inizio, una certa inesperienza.

Il Consigliere Ferretti (in piedi) interviene al Consiglio Provinciale

Errori gravi. Perché le parole un politico dovrebbe pesarle prima di pronunciarle, non tirarle fuori come al bar.

Ma il problema vero è che quella di Ferretti è stata una posizione ambigua fin dall’inizio. La diversa, opposta, collocazione al Comune ed in Provincia, e le conseguenti frizioni con il gruppo locale di Fdi (ma anche con gli esponenti provinciali, a quanto è trapelato nelle ultime ore) lasciavano facilmente pensare ad un esito del genere. Era solo questione di tempo.

Perché, come detto, in politica e non solo, i nodi prima o poi si devono sciogliere.