L’aperitivo della Vigilia con Babbo Abbruzzese (di M. Molisani)

Tutti da Oro Nero per l'aperitivo della Vigilia. Con qualche assente eccellente: che però era già stato istruito. E dall'armadio di Rossellissima...

Mario Molisani

L'ombra nei palazzi del potere

BABBO ABBRUZZESE ATTO II

Come ogni anno il 24 dicembre è giorno di sfilate e di auguri. Il Commander in chief ha ascoltato gli ultimi desideri dei suoi “bambini”. Chi vuole sotto l’albero la promessa di una poltrona, chi di una scrivania. Chi si offre ed è disposto ad accettare anche i mandarini nella calza, purchè se magni.

Il bar Oro Nero a Cassino, il pomeriggio della Vigilia di Natale si è trasformato nell’ufficio perfetto per Babbo Abbruzzese dove tenere un brindisi con letterina.

 

L’ARMADIO DI ROSSELLISSIMA

Presente all’appello degli auguri Rossellissima Chiusaroli, messa in piega d’ordinanza, calice alla mano e nuovo look. Abbandonata la pelliccia di orso artico è passata ad una più sobria pelliccia a pelo lungo dal tenue colore rosa.

Lo zoo nascosto nell’armadio della consigliera comuprovinciale è pieno di “calorose” sorprese.

 

SI TORNA IN “CLASSE”

Tra la schiera dei presenti al brindisi c’è anche l’avvocato Antonio battista Valente, così nominato perché è sempre più, come il battista: voce di colui che grida nel deserto. Sta fuori da ogni coro.

Il mal di pancia fulminante di venerdì mattina che gli ha impedito, con suo sommo dispiacere, d’essere presente in Consiglio Comunale, è passato. Chissà quale buona medicina è stata così efficace. In genere capita solo alle malattie diplomatiche una così  rapida e completa guarigione.

Profondo il vuoto lasciato dal DiVino Secondino, padre e marito almeno per un giorno. Assente al brindisi anche Benedettino Leone dalla sopraccigliuta criniera. Forse entrambi saranno stati impegnati a finire i lavoretti che il maestro Mario Abbruzzese ha sollecitato nei giorni scorsi, quando ha detto che nessuno in quell’amministrazione eccelle per capacità e che se vogliono crescere devono fare i compiti a casa.

Loro ormai il lavoretto lo avranno già appeso sul camino. E l’appuntamento con i figli prediletti si fa a casa del Santo.

 

PRANZO AL SAPORE DI COMPROMESSO

Narrano infatti che a casa del Santo ci sia stato un frugale pasto. Consumato tra pochi “amici”. Il sindaco Carlo non più snellissimo D’Alessandro dallo zainetto ormai vuoto, si è trovato con M.A. e la sua strana squadra di numeri 10. Che per Mario sono tutti bomber da panchina.

Ancora una volta però il Commander in Chief è arrivato in soccorso del gigante buono per mettere ordine in previsione delle elezioni.

«La macchina elettorale deve essere organizzata come una volta, altrimenti il meccanismo si blocca e so ca***». ha ricordato Mario.

 

PASQUALINO SCARTA I REGALI A SAN GIORGIO

Dopo breve ma focosa passione, vicina a determinare conseguenze politiche simili a quelle che fece Elena tra Troiani e Spartiani, Pasqualino Settebellezze Ciacciarelli torna alle antiche abitudini.

È stato visto passeggiare, in romantica vicinanza, con una sua dama che da tempo non frequentava.

Sotto il cielo della Vigilia del Natale è stato possibile osservare anche il passaggio di solitarie meteore in stile aggressive rock.

Chissà se verrà revocata la scomunica pronunciata illo tempore dai cavalieri del priorato di Lion ( leggi qui Per una donna Ciacciarelli finì in bocca al Leone).

In attesa che il sant’uffizio del Santo Bevitore (dal nome dell’osteria in cui venne deciso di non votarlo per via dell’affronto compiuto) Pasqualino Settebellezze è tornato a scartare i regali sotto l’albero di Natale a San Giorgio.

La meteorina abbandonata, dicono sia ora oggetto di Claudio Occhio d’Aquila Monticchio. A chi tocca arroscia, e il piatto sembra gustoso.

 

The show must go on fino a marzo, poi Mario vede e provvede.