E l’Assemblea Pd ora mette al bivio tanti big ciociari

Salta per ora la conta sull'elezione del nuovo segretario nazionale del Partito Democratico. Ma l'assemblea dovrà schierarsi. Gli equilibri sono cambiati. Come si schiereranno i sette eletti in provincia di Frosinone?

Palla alta in tribuna. Tra i fischi. Ma il calcio non c’entra. Il Pd non discuterà oggi sulla guida del Partito e sul congresso, ma rinvierà tutto a una successiva riunione.

La decisione è stata presa dall’Assemblea Nazionale del Partito Democratico tra i fischi. Talmente tanti che il presidente Matteo Orfini ad un certo punto arriva a dire «Capiamoci, anche basta». 

 

Le posizioni di partenza

La conta è rinviata. Oggi niente rottura. Nicola Zingaretti sta con Dario Franceschini, Andrea Orlando, Michele Emiliano: come loro chiedeva che l’assemblea nazionale del Pd andasse al voto ed eleggesse Maurizio Martina Segretario nazionale del Partito Democratico. A pieno titolo e con pieni poteri. Mettendo all’angolo Matteo Renzi. Che è contrario.

È contrario perché votare Martina significherebbe dargli l’autorevolezza che deve avere un segretario eletto. Invece Matteo Renzi quel voto non lo vuole. Al massimo – è la mediazione proposta da Lorenzo Guerini – è disposto ad accettare che la reggenza Martina vada avanti in maniera automatica.

Alla fine Matteo Orfini mette ai voti l’inversione dell’ordine del giorno. E cambia rotta alla riunione. «Abbiamo all’ordine del giorno le dimissioni del segretario e gli adempimenti conseguenti. Molti, in queste settimane e in queste ore, hanno chiesto di cambiare la natura di questa nostra Assemblea di oggi. cambiarla per dedicarla a una discussione politica su quel che avviene nel Paese, con la possibile nascita di un governo Lega-M5s. Noi come presidenza ci siamo fatti carico di ascoltare nel modo più largo possibile, e proponiamo di accettare all’unanimità questa richiesta».

Dalla platea c’è chi grida no e chi fischia. Ma la maggioranza sta con Renzi.Quando viene votata, la modifica dell’ordine del giorno passa con 397 voti a favore, 221 contrari, 6 astenuti.

L’annuncio di Orfini — congelate le dimissioni di Matteo Renzi, Maurizio Martina resta reggente — viene interrotto dalle proteste.

 

Gli scenari locali

Palla alta in tribuna e ora si dovrà attendere che il raccattapalle la rimetta in campo. Fissando una nuova data per la discussione.

Il voto in Assemblea è un salto nel buio. per tutti. Nessuno sa su quali numeri potrà contare. L’Assemblea infatti non viene riunita dall’anno scorso ed il tracollo elettorale dello scorso 4 marzo ha mutato sia gli scenari che gli equilibri interni.

L’esempio plastico di come l’orizzonte non sia più lo stesso è Frosinone. La federazione aveva eletto all’Assemblea Nazionale 7 componenti: 5 di loro erano espressione dell’area Renziana, uno dell’area Orlando ed uno di Emiliano.

Oggi come voteranno? Rimarranno fermi sulle posizioni di un anno fa come se nulla fosse accaduto?

Su due ci sono pochi dubbi.

Salvatore Fontana (Mozione Emiliano)  rimarrà nel fronte contrapposto a Renzi: sosterrà l’elezione di Martina.

Alessandra Maggiani (Morzione Orlando – area Cuperlo) resterà nelle file dell’opposizione renziana e si schiererà con Martina.

Resta da vedere come voteranno i sei che sono espressione del listone renziano nel quale si erano aggregate tutte le presenti in Ciociaria. Lì si erano alleate le forze di Francesco De Angelis (area Orfini), Francesco Scalia (area Lotti), Nazzareno Pilozzi (area Migliore), Simone Costanzo (area Astorre – Franceschini).

Carmelo Messore (area Simone Costanzo) intanto non sosterrà Renzi. È espressione dell’area che fa riferimento al segretario provinciale, seguirà la linea Franceschini e voterà Martina.

 

Le incognite e la scelta dei turchi

Un incognita invece il voto della componente Barbara Caparrelli che era stata eletta dall’area Scalia. Un’area che ora si è dissolta, con il leader che ha deciso di ritirarsi dalla politica dopo essere stato confinato ad una candidatura senza speranza dai suoi riferimenti nazionali. Resterà con Renzi? O gli presenterà il conto in nome dell’ex senatore tornato a dedicarsi solo allo studio legale?

Lo stesso dubbio potrebbe riguardare Nazzareno Pilozzi (vicinissimo a Maria Elena Boschi): è quello al quale il Partito ha dato più chances nella scorsa tornata. Ma il tracollo del pd non ha fatto scattare il seggio. Inoltre gli è stata concessa la candidatura all’Uninominale di Frosinone per Francesca Cerquozzi. Motivi di gratitudine per restare renziano ne ha più di uno.

L’interrogativo politico più gustoso riguarda però Francesco De Angelis e Sara Battisti. Lei è la storica referente sul territorio provinciale per i Giovani Turchi di Orfini. Lui ha aderito all’area del presidente nazionale Pd solo nell’ultimo anno. ma non gli è bastato per ottenere un lasciapassare verso Montecitorio: al suo posto lo hanno dato invece a Claudio Mancini.

Nelle ultime settimane Francesco De Angelis è stato molto vicino a Nicola Zingaretti, con il quale lo legava un’antica amicizia. Rimasta tale fino al giorno in cui è passato all’improvviso con i turchi.

Adesso cosa farà? Resterà con Orfini e quindi con Renzi?  O inizierà a costruire la strada per il ritorno verso Zingaretti, votando Martina?