Barillari si tiene le coliche e non lascia il Movimento 5 Stelle

Non lascia il Movimento 5 Stelle. Dopo il post pieno di amarezza, in cui parlava di fughe dalla gabbia dorata, il consigliere regionale Davide Barillari annuncia che resterà

Non se ne va. Aveva detto di non sopportare più “la gabbia dorata“. E di non voler più “stare nel gregge” ma “andare dalla parte opposta, quando tutti ti urlano che é la direzione sbagliata e che se la imbocchi puoi perdere tutto quello che hai“. Ma Davide Barillari non lascerà il Movimento 5 Stelle (leggi qui Barillari in crisi con il M5S: «Voglio uscire dalla gabbia dorata»)

Il post con il suo travaglio politico interiore lo aveva pubblicato su Facebook lo scorso 8 settembre. Nel pieno di un momento d’amarezza per la posizione assunta dal Partito a proposito di vaccinazioni.

Un post lunghissimo e pieno di amarezza. Il preludio ad un addio, con tutti i crisimi.

 

Non lascio il MoVimento

Contattato dall’agenzia Ansa però Davide Barillari nega di voler lasciare il MoVimento. «Non ho in animo di lasciare il M5s» dice.

E allora come si spiegano le parole sulla gabbia dorata diventata insopportabile, la volontà di andare in direzione opposta al gregge anche quando tutti l’avvertivano che così avrebbe perso tutto? «Era un momento di riflessione personale e collettiva rispetto al lavoro che stiamo facendo a livello nazionale e regionale».

 

I vaccini e la legge

Candidato governatore sei anni fa contro Nicola Zingaretti, Davide Barillari questa volta ha dovuto cedere il testimone alla ex capogruppo alla Camera Roberta Lombardi essendo arrivato secondo alle Regionarie.

Molto seguito sui social, spesso interprete di posizioni radicali, Davide Barillari è stato il primo firmatario di una discussa proposta di legge regionale sui vaccini. (leggi qui Vaccini, i pediatri contro «la scellerata proposta di M5S in regione Lazio»)

Le sue posizioni sul tema, però, sono state sconfessate dal M5s sul Blog delle Stelle ai primi di agosto. (leggi qui Vaccini, anche il M5S sconfessa Barillari).

Ecco dunque che frasi come «nei momenti piu’ importanti della propria vita, quando si comincia una nuova strada, si è soli» e «ci vuole coraggio per continuare a essere un portavoce del M5s all’interno delle istituzioni» sono state interpretate come il sintomo di qualcosa che va oltre il mal di pancia.

 

Il sospetto di alleanza con la Lega

Un passaggio in particolare ha fatto pensare alla possibilità di un’alleanza con la Lega: «Io ho dedicato tutta la mia vita agli altri, ai diritti dei più emarginati, ai dimenticati della nostra società». E «Quando ti accorgi che vivi in una gabbia dorata, e solo tu la chiave per uscire, è un attimo aprire quella serratura. E fuori non è buio, è luce».

Ma a cosa si riferiva allora quando parlava di ‘gabbia dorata’? «La gabbia dorata – dice oggi Barillari – non è il Movimento 5 Stelle, ma il sistema, che privilegia i potenti e i ricchi. Non era una accusa al M5s». 

Però il mal di pancia non è passato. «Vorrei tanti come me, ma tanti si perdono su compromessi e vie di mezzo: noi siamo nati su valori piu’ forti e distruttivi».

Una critica alla linea ‘attendista’ del M5s in Regione? «No, ma si potrebbe fare tanto in Regione e ci si perde su piccoli scontri inutili. Sul collegato si perde tempo, e con tutto ciò che abbiamo da fare non ha senso. Sto riflettendo seriamente…».

Ancora? «Ma non è un addio o una rinuncia alla battaglia. Vorrei spingere anche altri a combattere assieme a me. Mi aspetto che tutti facciano una battaglia forte su questi valori».

 

In sintesi: non se ne va. Si tiene il mal di pancia. Come è giusto in Politica: le battagli si fanno dall’interno, altrimenti sei come il Pd.