Niente sfiducia al sindaco: Maria Paola D’Orazio non firma

La mozione di sfiducia contro De Donatis è inutile. Non avrà le firme necessarie. A non sottoscriverla sarà il consigliere d'opposizione D'Orazio: "Non c'è un progetto alternativo"

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

La mozione di sfiducia contro il sindaco di Sora Roberto De Donatis che il suo predecessore Ernesto Tersigni sta faticosamente costruendo è del tutto inutile. Non avrà i numeri. Mancheranno quelli dell’opposizione. Il consigliere comunale Dem Maria Paola D’Orazio non la firmerà. Anche se sta in minoranza, anche se così terrà a galla un’amministrazione alla quale è politicamente contrapposta. Non farà cadere il sindaco perché considera la considera una manovra al buio: perché “non c’è un progetto alternativo“. (leggi qui Parte l’assedio a De Donatis: cena segreta per salvarlo).

Il precedente di Petricca

Maria Paola D’Orazio

Maria Paola D’Orazio come Enzo Petricca dunque? Nel 2014 Petricca era consigliere comunale di opposizione, sempre del Partito Democratico; fu lui verso la fine di settembre del 2014, a salvare l’Amministrazione di centrodestra guidata da Ernesto Tersigni. Era destinata alla caduta certa, a causa dell’uscita di Forza Italia dalla compagine di governo cittadina. Allora si parlò di “soccorso rosso” e la mossa politica, avallata anche da Francesco Scalia, accrebbe la frattura fra le varie anime del Pd. 

Nel mirino c’era lo stesso Ernesto Tersigni che in questi giorni sta provando la “spallata” a quel che resta del progetto di piattaforma civica sostanzialmente naufragato. Allora c’era dietro un accordo politico che agevolò l’ingresso di Enzo Petricca e del Pd in una Giunta sostanzialmente di centrodestra. Cosa legherebbe invece, adesso, Maria Paola D’Orazio all’Amministrazione di Roberto De Donatis? Senza dubbio il progetto di sviluppo che sta ruotando in queste settimane attorno alla Farmacia comunale. La stessa che rappresenterà il banco di prova durante il prossimo Consiglio comunale.

Si dovrà prendere una decisione: indire un bando e individuare il socio privato lasciando la gestione mista pubblico-privata. Oppure passare alla gestione in house. In quella circostanza si vedrà chi è con il sindaco e chi no. Ma quegli equilibri non rappresenteranno comunque una garanzia per la tenuta della maggioranza in generale.

Il nodo Farmacia

L’ex sindaco Ernesto Tersigni

 Il sindaco l’altro giorno ha indetto una conferenza stampa ma non si è sbilanciato sulla sua posizione circa la decisione da assumere. Per inciso era assente l’assessore al ramo Fausto Baratta. Presenti invece il neo assessore Daniele Tersigni e l’assessore Gabriella Paolacci che, tuttavia, non hanno proferito parola. Non era invece mancata la presenza in conferenza stampa della stessa consigliera di minoranza Maria Paola D’Orazio che, da mesi, si sta muovendo in aiuto dell’Amministrazione, facendo da raccordo con l’Anci, di cui fa parte, proprio per studiare attentamente un assetto che, come detto più volte dal sindaco e dall’assessore Paolacci “restituisca alla Farmacia la sua funzione pubblica e sociale”.

Il primo cittadino punta a portare in Assise una delibera che trovi un consenso ampio, anche da parte dell’opposizione. E forse anche per frenare la consigliera Floriana De Donatis, che infatti propende alla conservazione dell’assetto gestionale pubblico-privato. Roberto De Donatis aveva detto: «Stiamo lavorando a un progetto che vede già il consenso anche di un consigliere di opposizione». Ovviamente non ha fatto nomi ma di sicuro ha lanciato un segnale chiaro. Come a dire che per la farmacia i numeri ci sono. 

Io non firmo

Il sindaco Roberto De Donatis

A conferma di ciò le esternazione di Maria Paola D’Orazio. Alla richiesta espressa se avesse intenzione di firmare per la caduta di Roberto De Donatis ha risposto che non ne vale la pena. Dicendo «Non avrebbe senso firmare per mettere fine alla Consiliatura a fronte del nulla. Manca un progetto, mandare via quest’Amministrazione non avrebbe alcuna logica. Meglio arrivare alla fine del mandato. Poi saranno i cittadini a giudicare». 

Nulla da fare dunque. Il disegno del consigliere di minoranza Ernesto Tersigni sembra destinato a sfumare. Perché se è vero che dall’altra parte, in maggioranza, potrebbe esserci il “colpo di testa” di Lino Caschera, proveniente da Forza Italia e traghettato qualche settimana fa in “Cambiamo” di Toti, a bilanciare la situazione ci sarebbe l’incertezza di Natalino Coletta: ha fondato un nuovo gruppo consiliare per marcare le distanze ma resta in maggioranza. Il suo obiettivo non sarebbe quello di mandare a casa il sindaco, bensì ottenere quel rimpasto di Giunta con cui ci si era lasciati prima delle ferie estive. E soprattutto mantenere l’attuale assetto della Farmacia comunale. Visto che lui stesso, già assessore della Giunta di Enzo Di Stefano, si considera uno dei “padri fondatori” della farmacia. 

La vendetta di Abbruzzese

Lino Caschera © courtesy Tg24.info

Tornando invece a Lino Caschera, uomo di riferimento di Mario Abbruzzese, potrebbe rappresentare lo “strumento” di Abruzzese per vendicarsi rispetto alla vicenda Cosilam in cui Gianluca Quadrini ha svolto un ruolo fondamentale nella sua “detronizzazione”. Perché era stato proprio Quadrini nei giorni scorsi a lanciare segnali che lasciano intendere di trattative in corso con il sindaco di Sora  (vedasi da ultimo la cena dell’altra sera), anche tramite il consigliere Alessandro Mosticone che si sta riavvicinando a Forza Italia.

Il vice coordinatore regionale di Forza Italia, inoltre, a Sora avrebbe un “asso nella manica” con cui tenere legati a sé diversi consiglieri di maggioranza e opposizione. Ma, come ormai appare chiaro, sarà Maria Paola D’Orazio a salvare la poltrona del sindaco De Donatis. Le elezioni possono attendere. Per ora.