Ciacciarelli: «Le mie pompe perfette». E accusa De Lipsis: «Non occorre spendere 98mila euro»

Lo scontro a distanza va avanti. Pasquale Ciacciarelli non ci sta a salire sul banco degli imputati. L’ex presidente del Consorzio di Bonifica Valle del Liri respinge al mittente le accuse del suo grande inquisitore. A puntare il dito contro di lui, nella mattinata di sabato era stato Raffaele Maria De Lipsis, alto magistrato a riposo, chiamato da Nicola Zingaretti (leggi qui) per guidare il processo di fusione dei tre enti di Bonifica presenti in provincia di Frosinone.

Il presidente decaduto non ci sta. E dice che lui, con le pompe di Piumarola, c’entra proprio niente. Sono quelle che attingono l’acqua destinata a Castrocielo per alimentare il laghetto di Capodacqua, gli impianti di irrigazione delle aziende agricole e zootecniche. A secco ormai da giorni. Il commissario Raffaele De Lipsis nella giornata di sabato aveva detto che il problema sta proprio in quelle pompe comprate cinque anni fa: insufficienti a garantire la spinta necessaria. Insomma, uno spreco. Affrontato oltretutto in ritardo (leggi qui le accuse di De Lipsis sul caso Capodacqua).

Il presidente del Valle del Liri in carica nel 2012 era Pasquale Ciacciarelli, coordinatore provinciale di Forza Italia. Che dal primo momento accusa De Lipsis d’essere venuto a Frosinone per fare uno sporco lavoro politico. E metterlo in difficoltà ora che deve candidarsi, alla Camera o in Regione (leggi qui). Ora Ciacciarelli ne è convinto ancora di più. le accuse di De Lipsis?: «Informazioni alquanto false e pure tendenziose». Quali sono le bugie di De Lipsis, dal punto di vista dell’ex presidente? «Il caso Capodacqua non esiste: nei miei cinque anni di gestione, nonostante il verificarsi di annate siccitose come quest’anno, che hanno reso il lago di Capodacqua quasi totalmente privo della risorsa idrica, mai i contadini di quel territorio sono stati privati della possibilità di irrigare i loro campi».

Il problema venne risolto nel 2001. Sedici anni fa il Consorzio ha redatto il progetto per l’irrigazione dei campi di Castrocielo, Aquino, Piedimonte San Germano. Nel 2006 furono montate le pompe che oggi sono al centro della polemica. «Sono esattamente quelle previste da progetto e, proprio a dirla tutta, rammento che io all’epoca non ero presidente, essendolo divenuto nel 2012».

Raffaele De Lipsis non ne è convinto. Sabato ha detto «per sopperire al calo di portata del laghetto e garantire acqua per uso irriguo agli imprenditori agricoli di Castrocielo e Aquino è necessario attingere da località Piumarola, frazione di Villa Santa Lucia. Perché ciò sia possibile occorre sostituire le attuali elettropompe che pescano l’acqua perché quelle oggi in dotazione, acquistate da chi amministrava il consorzio cinque anni fa, non hanno la potenza necessaria per far arrivare l’acqua a Castrocielo con la pressione adeguata a garantire l’ottimale irrigazione dei campi. Una sostituzione che costa circa 98.000 euro». Cinque anni fa, dice il commissario e non prima, come dice l’ex presidente.

Dal 2006 al 2012 quelle pompe hanno affrontato altre annate di siccità come il 2017. «Hanno funzionato due volte – ricorda Ciacciarelli – per fornire l’acqua non solo nell’impianto a loro connesse, ma anche nella zona Castrocielo, Piedimonte Aquino, senza arrecare alcun danno agli agricoltori del luogo».

Il sospetto è che qualcuno giochi sulle date e con le pompe sommerse. Perché durante la gestione Ciacciarelli c’è stato un deciso ammodernamento della tecnica di irrigazione e questo «ha consentito di recuperare 8 pompe da utilizzare come riserva in caso di guasti. Pompe che giacciono inutilizzate nei magazzini del Consorzio. Tra l’altro hanno il doppio della portata e della prevalenza rispetto a quelle acquistate nel 2006 e consentono di raggiungere una pressione pari a 5.5 atmosfere nel territorio di Castrocielo».

Qualcosa non quadra. Il Commissario De Lipsis vuole spendere 98mila euro per sistemare le pompe a Pimarola e – stando a quanto dice Ciacciarelli – quelle attrezzature già ci sono e stanno nei magazzini del Consorzio.

«Esattamente così – conferma Ciacciarelli – Risulta del tutto superfluo spendere ben 98mila euro. Ne basterebbero appena 13mila e cioè quelli necessari per connettere le pompe già esistenti. Tra l’altro il sottoscritto lo aveva già disposto a dicembre 2016. Prevedemmo l’annata siccitosa 2016- 17 e decidemmo di effettuare questi interventi di miglioramento a Piumarola. Lo dimostra la nota del responsabile manutenzione protocollata a dicembre 2016. Per concludere bisognerebbe chiedere alla cartiera Cerrone la grande disponibilità del consorzio nei vari momenti di siccità del lago di Capodacqua a ulteriore dimostrazione che il problema era risolvibile».

Resta un dubbio. Ha sprecato Ciacciarelli comprando le pompe nel 2012, come dice De Lipsis (e Ciacciarelli nega)? Oppure vuole sprecare De Lipsis, che intende spendere 98mila euro per delle attrezzature che ha già in magazzino?

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