Comodi in parrocchia, e un miliardo se ne va altrove…

Senza Ricevuta di Ritorno. La ‘Raccomandata’ del direttore su un fatto del giorno. Perché è errore grave pensare ancora al mondo Fiat mentre l'universo Stellantis detta nuove regole. Mentre i grandi capitali per il 'dopo Automotive' vanno altrove.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Chi ha almeno 50 anni ed un po’ di capelli bianchi ricorda a malapena uno stabilimento Fiat a Piedimonte San Germano con un totale di almeno 20mila addetti tra diretti ed indotto.

Chi ne ha almeno trenta ricorda la grande crisi, per la prima volta l’incubo della chiusura in una fabbrica con meno di 10mila addetti tra diretti ed indotto.

E chi ne ha una ventina non attribuisce al termine l’Avvocato lo stesso significato dei genitori, Fiat sa a malapena cosa fosse per averlo sentito dai nonni: per loro Fca è una realtà con circa 5mila addetti.

Nel mondo, tutto è in movimento: sbagliano quelli che raggiungono un punto, ci stanno bene, ci si mettono comodi. E pensano che nulla più si muoverà.

Il principale stabilimento metalmeccanico del Lazio, Stellantis Cassino Plant, non è più una fabbrica di automobili né uno stabilimento automobilistico; ancora per poco sarà Automotive. In maniera meritoria, l’altro giorno la Regione ha riunito un tavolo per occuparsi del futuro di quei lavoratori. (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti del giorno: 10 febbraio 2021).

Tra i presenti al tavolo virtuale c’è chi ha fatto notare come John Elkann, il presidente, non parli più di automotive ma di Mobilità Sostenibile. È una cosa diversa: fatta di modi differenti di spostarsi. Per chi ha i capelli bianchi, libertà era comprarsi un Pandino di seconda mano; oggi è car sharing, condivisione, connettività. Magari trasferirsi in una capitale diversa da Roma dove l’auto è solo un costo.

In Emilia c’è la Motor Valley. Lì è appena arrivato un investitore che ha messo 1 miliardo di euro: cinesi e americani, patto per il lavoro ed il clima, mission: produrre auto top di gamma, naturalmente full Electric.

Qui il problema non ce lo poniamo. Troppi pensano che ci sia ancora Fiat e non sia stata ceduta ai francesi. Troppi pensano che si possa campare alle spalle dello Stato.

La cosa grave è che nessuno di quelli che paghiamo per rappresentarci, si sia posto il problema di un piano B. Ancora troppi credono a quei signori che due anni fa ci dicevano che a Cassino Plant non sarebbe successo niente. Infatti, lo abbiamo visto.

Il problema è che un miliardo è andato in Emilia. Qui nessuno ha cercato di intercettarlo. Qui non succederà mai niente: ma intanto da 20mila siamo scesi ad un quarto. E ancora nessuno parla, per paura di spaventare gli iscritti alla parrocchia del suo Partito o del suo sindacato.

Un miliardo, per creare nuovi posti, e fare macchine moderne, è andato in Emilia. Prima o poi chiedete perché a quelli che avete votato tra Montecitorio e Palazzo Madama.

Senza Ricevuta di Ritorno