L’effetto delle Provinciali sulle segreterie di Partito

Fantini ha preso le misure ai big e alle correnti, Ottaviani dovrà tenere conto degli altri leader della Lega e cercare un asse con Durigon, per Ruspandini c’è il problema aperto di Frosinone. In Forza Italia non cambierà nulla

Le provinciali hanno rappresentato un test formidabile anche per i segretari politici dei partiti e delle liste civiche. Ma cosa hanno detto i voti ponderati?

Nel Partito Democratico il Segretario Luca Fantini è oramai riuscito a prendere le misure alle correnti e ai big. La lista unitaria con il simbolo l’ha voluta anche lui. E l’ha difesa quando non tutti erano d’accordo.

Sa che non può limitare lo strapotere, organizzativo e carismatico, di Francesco De Angelis. Sa che dovrà mantenere gli equilibri tra Sara Battisti e Mauro Buschini e che è importante non spezzare il filo del dialogo con Antonio Pompeo. Ha imparato molto in questo anno. E’ lui il punto di equilibrio del Pd provinciale.

Effetto a destra

Luca Zaccari e Pasquale Ciacciarelli

Nella Lega Nicola Ottaviani ha mandato un segnale chiaro di unità interna, pensando alla lista oltre che ai suoi candidati di punta. Però ha avuto pure la conferma che quando il gioco si farà duro, dovrà tenere conto di Pasquale Ciacciarelli. Che ha mandato un segnale inequivocabile: l’elezione di Luca Zaccari sull’onda costituita da migliaia di preferenze

Francesca Gerardi, Francesco Zicchieri, Gianfranco Rufa. Non sarà semplice e non potrà bastare il rapporto diretto con Matteo Salvini. Forse andrebbe saldato un asse con il coordinatore regionale Claudio Durigon.

In Fratelli d’Italia il senatore Massimo Ruspandini ha fatto capire che comanda lui. Ma il difficile viene adesso, perché si capirà chi resterà nel Partito e chi no. Poi c’è la situazione di Frosinone. I fronti sono due. Intanto quello interno al Partito, visto che l’assessore Pasquale Cirillo e il consigliere Domenico Fagiolo non intendono neppure sentir parlare del portavoce cittadino Fabio Tagliaferri. La mediazione al momento appare impossibile, ma lo scontro lascerebbe soltanto feriti politici. Non sarà semplice.

Antonello Iannarilli, Alessandro Foglietta e altri potrebbero fare le loro valutazioni. Ci sono troppi malumori nel Partito, anche tra i suoi fedelissimi. Ruspandini deve affrontare questo problema.

Domande in sospeso

Claudio Fazzone

Forza Italia, dopo la Caporetto, avrebbe bisogno di un congresso. Quantomeno per domandarsi e per domandare ai suoi amministratori perché non hanno votato il loro Partito ed i loro candidati. Ma non si farà. Al timone resterà l’attuale gruppo dirigente. Ma con quali prospettive? Il senatore e coordinatore regionale del partito Claudio Fazzone è impegnato a fronteggiare le conseguenze della vittoria riportata alle Provinciali di Viterbo: la rappresaglia del centrodestra nelle ore scorse ha determinato la caduta del sindaco nel capoluogo.

I leader delle civiche, Luigi Vacana (Provincia in Comune) e Gianfranco Pizzutelli (Polo Civico) sono i perni del Campo Largo di Francesco De Angelis. Ruoli strategici.