Fischi e fiaschi della XLVIII settimana 2022

Fischi e fiaschi: i fatti centrali ed i protagonisti della XLVIII settimana 2022. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nei prossimi giorni.

Fischi e fiaschi: i fatti centrali ed i protagonisti della XLVIII settimana 2022. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nei prossimi giorni.

MAURO BUSCHINI

Mauro Buschini

Ci vuole coraggio. Per tracciare la linea dei totali, mettere da parte tutta una vita e cominciarne un’altra. Che ne è la logica prosecuzione, per molti aspetti. Ma comunque rimane un cambiamento profondo, radicale. Che chiama a nuovi impegni quando invece, ad un certo punto della vita, si comincia a pensare di poter tirare i remi in barca. Mauro Buschini è il coordinatore della maggioranza uscente in Regione Lazio; nei due mandati Zingaretti è stato assessore al delicatissimo ramo delle Discariche, capogruppo del Pd, Presidente del Consiglio Regionale. Avrebbe potuto reclamare una nuova candidatura. Non lo ha fatto.

La sua è una scelta nel solco della personale cifra stilistica. Viene da una formazione nella quale le eccezioni non sono la regola. Per lui l’avrebbero fatta, derogando al numero dei mandati già ricoperti. Ha scelto di non chiedere quella licenza. Ma di chiudere il sipario per aprirlo su un altro scenario. E portare la sua esperienza nei nuovi Egato, gli enti che dovranno razionalizzare la gestione della raccolta dei rifiuti nelle singole province del Lazio. (Leggi qui: Rifiuti, Regione al bivio tra riforma e fallimento).

Buschini ha nel curriculum l’esperienza fatta in Assessorato gettando le basi per il Piano Regionale dei Rifiuti e per la riorganizzazione del ciclo. Non basta questo per capire il no alla richiesta di deroga alla candidatura, che nessuno nel Pd gli avrebbe negato. Sono le licenze a non far parte del suo modo di concepire la politica. Come avvenne la volta che invece di piazzarsi davanti ai riflettori per replicare al caso Allumiere preferì che a giudicarlo fosse una commissione interna alla Regione ed i magistrati che si occuparono del caso. Pulito in entrambe le circostanze.

Ci sono fasi che si aprono e per ognuna di loro ce ne sono altrettante che si chiudono. Affrontarle è spesso una scelta. Come quella fatta in questo caso da Buschini.

Nuova vita.

GIAN MARCO MONTANARI

Gian Marco Montinari

Il “Mo ven Natal nun teng renar” incombe ma con una sorpresa: gli italiani i denari li avrebbero a come. Nel senso che una discreta fetta di loro potrebbe non rinunciare alle vacanze natalizie. Ma come, caro bollette, inflazione, crisi galoppante e abbiamo le fregole da albergo?

Non è esattamente così, nel senso che le fregole le ha mantenute chi già prima e probabilmente anche dopo la crisi può permettersi di mantenerle. Anche se quest’anno secondo Gian Marco Montanari le manterrà ad un prezzo più alto. Montanari è un signore molto serio, amministratore delegato di Albergatore Pro, un’associazione che ha da poco tenuto il suo conclave annuale a Riccione per parlare delle dolenti note delle vacanze invernali degli italiani.

E cosa è uscito dal report di quel summit? Che il singolo step delle vacanze natalizie registra un aumento del 13% sul 2021 e del 26% sul 2019. Andare in albergo e trovare l’albero nella hall quest’anno costerà, e molto. Quanto? Il costo medio giornaliero di una camera in un hotel 4 stelle in montagna con trattamento mezza pensione passa dai 386,3 euro dell’inverno 2021 ai 439,5 del 2022.

Foto © Marco Martinoli

Cosa ha influito? Costi delle materie energetiche ed inflazione. Cosa aiuterà tutto sommato il settore? I “segnali incoraggianti per il mercato della ricettività”. E cosa frenerà in parte quell’entusiasmo spensierato? Il fatto che manca il personale: l’83% degli alberghi italiani ha difficoltà a reperire personale, soprattutto se qualificato”. Piccolo meme: carenza di personale significa offerta di lavoro.

Montanari l’ha detta tutta e l’ha detta bene: “Emerge che il turismo ha retto all’inflazione e gli italiani hanno scelto di continuare a spendere nei viaggi nonostante il caro spese. A nostro avviso, fino a pochi anni fa, l’utente italiano si chiedeva cosa riuscisse a fare dopo aver risparmiato, mentre oggi si chiede cosa può mettere da parte una volta sostenute tutte le spese, comprese quelle per i viaggi”.

Non sappiamo se sia giusto, ma sappiamo che quella descritta da Montanari è la fotografia perfetta di tutte le Italie di tutte le crisi. Per molti si va in vacanza anche con la peste bubbonica alle porte. E che Montanari ce lo abbia ricordato è a suo modo confortante, perché le resurrezioni, anche di chi in vacanza non ci andrà, sono sempre figlie della follia e mai del criterio.

Cinepanettone o documentario?

FIASCHI

ALESSANDRA SARDELLITTI

Alessandra Sardellitti

Ha impugnato la bandiera ed ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo: rivendicando con orgoglio la scelta di campo per le prossime Provinciali. E cioè, il sostegno al candidato presidente Riccardo Mastrangeli, sindaco di Frosinone della cui giunta lei fa parte. All’avvocato Alessandra Sardellitti il senso della chiarezza non ha mai fatto difetto, l’ambiguità non le appartiene, anche a costo di crearsi antipatie. (leggi qui: Top e Flop, i protagonisti del giorno: sabato 3 dicembre 2022).

Ma questa volta la sua non è una presa di posizione bensì una solitaria fuga in avanti. Come ha messo in chiaro il suo Segretario provinciale Antonello Antonellis. Che ne ha sconfessato sia l’azione sia la posizione politica.

Letta la posizione del suo assessore nel capoluogo, il Segretario politico di Azione in provincia di Frosinone ha impugnato la tastiera. per mettere in chiaro, a sua volta che la posizione espressa dall’avvocato Sardellitti «è coerente con il ruolo che svolge all’interno dell’Amministrazione Comunale di Frosinone, ma non è la posizione di Azione a livello provinciale. Non lo è nemmeno degli Amministratori Comunali iscritti ad Azione, degli iscritti, anche di Frosinone».

Una fuga in avanti? Peggio. «Diciamo che è una sua posizione, molto isolata, che non trova condivisione alcuna nel gruppo dirigente e tra gli amministratori comunali di Azione».

Calenda e Sardellitti

L’avvocato Sardellitti si era sentita libera di attestarsi su quella posizione politica perché Azione non ha tenuto alcuna riunione dedicata alle Provinciali. Replica il Segretario Antonello Antonellis «Noi ci riuniremo martedì 6 dicembre per discutere e decidere la posizione ufficiale del Partito in vista della scelta per le elezioni del Presidente della Provincia. Data a conoscenza della Sardellitti, come di tutti gli altri dirigenti, da almeno una settimana».

Ma dove si colloca allora Azione? Nel solco dell’alleanza tracciata per le elezioni Regionali del Lazio. E cioè farà squadra con i renziani di Italia Viva ed il Pd della componente maggioritaria targata Francesco De Angelis e Sara Battisti. «Siamo liberi nella scelta, anche se dobbiamo tener conto della volontà dei nostri amministratori che hanno firmato per un candidato Presidente». Che si chiama Luca Di Stefano sindaco di Sora e non Riccardo Mastrangeli sindaco di Frosinone.

Ma non basta la sconfessione. Qui l’aria è quella della scomunica. «Alle elezioni Comunali di Frosinone abbiamo lasciato libertà di voto al secondo turno. Cosa già ampiamente chiarita nell’ultima Direzione Provinciale. L’Assessorato all’avvocato Sardellitti è stato dato, giustamente, in quota del candidato sindaco Mauro Vicano, che Azione ha appoggiato. Non è un assessorato dato ad Azione. La Sardellitti può stare tranquilla perché martedì il Partito discuterà e prenderà una decisione unitaria, come è sempre avvenuto».

Sull’orlo del precipizio.

GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte

I rumors assicurano che una linea di dialogo sotterranea c’è ed è molto attiva. Collega il Quartier Generale del Movimento 5 Stelle ed il Nazareno. Lungo quella linea si sta tentando di costruire un’alleanza che porti i pentastellati nel campo progressista del quale hanno fatto parte in questi anni di Governo Zingaretti nel Lazio.

Proprio su quel lavoro svolto insieme e con successo ha fatto leva finora la parte Pd che sta portando avanti l’interlocuzione. Ponendo un quesito: “Ma come fate a dire di no ad un programma che in larga parte avete scritto anche voi insieme a noi l’estate scorsa, prima che ci fosse la caduta del Governo Draghi?

L’interlocuzione sta partendo da lontano. Oggi a Milano c’è il primo tentativo di dialogo tra Pd e M5S sulle Regionali. In Lombardia, il Lazio in questa fase viene tenuto da parte. A Milano i Dem hanno scelto Majorino che va bene pure ai pentastellati ai quali nessuno ha detto si per una candidatura da Governatore. Majorino ieri ha lanciato un segnale di apertura al confronto con il M5S, poi si è mosso anche il sindaco Beppe Sala che ha una sua linea di dialogo. Ci si confronterà.

Nicola Zingaretti con Roberta Lombardi e Valentina Corrado (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Nel Lazio ci sono due Pd. C’è quello che ha lavorato con i 5 Stelle e quello che non li vuole vedere nemmeno nella tacca del mirino. Così, mentre la linea di dialogo sotterranea diventa calda accade che il sindaco Roberto Gualtieri annunci il vi all’iter per realizzare il termovalorizzatore nella Capitale. Che è come agitare il drappo rosso davanti ad un toro inferocito. (Leggi qui: La spallata Pd al M5S: via all’iter per il termovalorizzatore).

Nonostante tutto, il fatto che quella linea sia ancora attiva è già un segnale. I mediatori pensano di arrivare ad una conclusione molto prima di Natale. Ad oggi i segnali ci sono, grazie anche ai buoni uffici dei due assessori M5S che sono tuttora nella Giunta Regionale del Lazio. Come testimonianza del dialogo produttivo viene fatto notare l’abbassamento dei toni bellicosi su entrambi i fronti.

Il problema di fondo però non è l’alleanza. Ma il clima sul quale verrà costruita. Pd e M5S sull’onda di Zingaretti hanno prodotto risultati. Che politicamente possono piacere o non piacere, dipende da quale lato dello stadio si guarda la partita. Ma allora perché avvelenare il clima e lasciar passare tutto come un’alleanza di convenienza e non invece come la naturale prosecuzione di un lavoro interrotto all’improvviso la scorsa estate?

Spesso è questione di modi.