Come l’anno scorso: il sogno del Frosinone finisce il 18 maggio (di L. D’Arpino)

L'incubo peggiore. Nello stesso giorno. Ad un anno di distanza. Ancora una volta all'ultimo istante. Il Frosinone non aggancia la promozione diretta in Serie A. Adesso i play off

Luciano D’Arpino

per Il Messaggero

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Segnatevi queste date: 18 maggio 2017 e 18 maggio 2018.

A un solo anno di distanza la beffa per il Frosinone si è ripetuta: allora i giallazzurri fecero gli stessi punti del Verona ma gli scaligeri salirono in Serie A; ieri sera è accaduta al stessa cosa a un passo dalla porta del sogno e il Parma è volato in A.

Il Foggia ha pareggiato quasi alla fine dell’incontro condannando i canarini a giocarsi tutto alla lotteria dei playoff. E tutti sanno come è andata a finire l’anno scorso: il 29 maggio 2017, infatti, il Frosinone perse incredibilmente la semifinale in casa contro il Carpi, giocando in 11 contro 9.

 

La mazzata è stata durissima, un vero e proprio psicodramma è ora in atto negli spogliatoi del Frosinone, ma non tutto è perduto.

E ci sarà bisogno di tutta la saggezza del presidente del Frosinone Maurizio Stirpe per non sciupare un’annata che comunque è stata importante con il nuovo stadio e un campionato giocato sempre da protagonisti.

 

A inizio stagione Stirpe ha dettato la strategia e ha suddiviso i compiti tra i suoi collaboratori, così come fa nei suoi 12 stabilimenti sparsi per il mondo che danno lavoro a 2.500 dipendenti.

Stirpe si è scelto i collaboratori personalmente. Tutti, però, dovevano rispondere ad alcuni criteri fondamentali: amore per il lavoro, nessuna improvvisazione, cura maniacale dei dettagli e tanta, tanta tigna alla ciociara.

Per questo ha puntato su un allenatore giovane ed emergente come Moreno Longo e lo ha difeso a spada tratta quando la squadra sembrava essersi persa.

Ha spiazzato gli increduli svelando che gli aveva già rinnovato il contratto, promozione o non promozione. Un gesto da signore e da profondo psicologo.

 

Gli occhi fiammeggianti di Longo si sono accesi ancor di più ed è riuscito a trasmettere la sua grinta a tutta la squadra, facendola rialzare fino all’incredibile finale di ieri.

 

Di sicuro i tifosi non lasceranno sola la squadra e di sicuro la inciteranno fino alla fine sperando in un finale diverso. La porta sul sogno non si è aperta, ma attenzione: la storia si può ancora scrivere da protagonisti. Basta crederci ancora.

 

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