Frosinone, un’unità di crisi per la salvezza

Dalla società al tecnico Di Francesco fino allo spogliatoio e al bomber Soulé: il club giallazzurro si compatta per cercare di risalire la china. Tutti gli uomini-chiave che hanno in mano le sorti della squadra in un momento così difficile. Già domenica in casa con la Juve l’occasione per una risposta forte

Alessandro Salines

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Il tempo è scaduto. Apre l’unità di crisi a Frosinone dopo la terza sconfitta di fila, la nona nelle ultime 12, ed una classifica che inizia a preoccupare. Un ideale tavolo diventato necessario per provare a ritrovare la via maestra, raggiungere la salvezza e non buttare alle ortiche quanto di buono fatto nel girone d’andata.

Chiamati a raccolta gli uomini chiave del club. Ognuno dovrà fare la sua parte e di più per traghettare fuori dalle sabbie mobili una squadra che nel girone d’andata aveva fatto gridare al miracolo ed invece da 3 mesi a questa parte è scivolata a 3 punti dal baratro. I problemi infatti si devono risolvere a livello collettivo e non individuale, superando personalismi e dietrologie varie. Facendo prevalere il “noi” e non l’io come ha ripetuto il tecnico Eusebio Di Francesco.

Seduti al tavolo dell’unità di crisi ovviamente la società con in testa il presidente Maurizio Stirpe ed il direttore Guido Angelozzi, l’allenatore Eusebio Di Francesco, lo spogliatoio guidato dai senatori e l’uomo-gol Matias Soulé. E già domenica a Torino contro la Juve bisognerà provare a raccogliere i primi frutti, tentando di invertire la rotta. Non sarà facile ovviamente ma ormai ogni partita pesa tantissimo al di là degli avversari.

Le certezze della società

Maurizio Stirpe

Il club giallazzurro ha la solidità, la competenza e l’esperienza per condurre in porto la navicella. Una società che ha sempre fatto sentire alla squadra la sua presenza dispensando fiducia e certezze. Idee chiare e barra dritta nel bello e cattivo tempo.

Il presidente Stirpe guida il Frosinone da 20 anni. È un capitano d’industria e sa come si affrontano questi momenti. Conosce le corde giuste da toccare per far si che la squadra possa avere una reazione importante. Un presidente presente durante la settimana e il giorno della partita in casa e fuori.

Guido Angelozzi

Guido Angelozzi in questi anni è stato un punto di riferimento per tutti. Si è inventato formazioni vincenti e belle da vedere. Anche in questa stagione per buona parte del girone d’andata il Frosinone ha funzionato a meraviglia. Poi qualcosa si è rotto a causa pure di una serie infinita di infortuni.

Angelozzi è un vecchio “lupo di mare”. Il calcio per lui non ha segreti e chissà quante volte avrà dovuto affrontare periodi difficili. La sua trentennale esperienza sarà preziosa, se non fondamentale.

Fattore-Di Francesco

Eusebio Di Francesco (Foto: Federico Proietti © Ansa)

E’ indubbio che il tecnico sia stato un valore aggiunto riuscendo a costruire in poco tempo una squadra propositiva e con un’identità.  Nonostante una rosa giovane, inesperta e con qualche lacuna di qualità e quantità. Negli ultimi mesi ha dovuto fare di necessità virtù a causa di una serie incredibile d’infortuni. Si è arrangiato alla meno peggio ma alla lunga i risultati ne hanno risentito.

Anche il mercato invernale finora non lo ha aiutato a causa dei problemi fisici accusati da buona parte dei neo arrivi. A questo si aggiungano le carenze strutturali ben note a tutti, tanti errori e molta sfortuna.

Di Francesco però ha le carte in regola per tirare fuori dai guai la squadra. Lo ha dimostrato in passato venendo a capo di situazioni ancora più difficili. Come a Sassuolo nel 2014 quando ha salvato i neroverdi precipitati all’ultimo posto dopo il suo esonero e le 5 sconfitte di fila della gestione-Malesani. Il Sassuolo sembrava spacciato ed invece DiFra lo ha guidato alla salvezza. C’è da sottolineare che rispetto a Sassuolo la situazione è meno pesante: il Frosinone è fuori dalla zona retrocessione (lo è sempre stato dall’inizio del campionato) ed ha un vantaggio di 3 punti sulle terz’ultime (Sassuolo e Verona).

La forza dello spogliatoio

Luca Mazzitelli (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Una parte fondamentale dovrà recitarla il gruppo chiamato a compattarsi ancor di più e dimostrare grande unità d’intenti. E’ risaputo infatti che solo i giocatori  possono tirare fuori la squadra da un momento di crisi. Tutti dovranno mettere da parte qualsiasi interesse personale ed alzare l’asticella della concentrazione per evitare quei black-out finora fatali. C’è da dire che finora il gruppo non ha mai mostrato crepe e sempre apparso molto coeso.  

Un ruolo importante lo avranno inevitabilmente i “senatori” e gli elementi più rappresentativi a partire da capitan Mazzitelli. In uno spogliatoio molto giovane l’apporto dei giocatori più esperti deve essere ancor più consistente.

Decisive le prodezze di Soulé

Matias Soulé (Foto: Federico Proietti © ANSA)

La salvezza passerà soprattutto per i gol e le giocate del fantasista argentino, autore finora di 10 reti e 2 assist in 23 partite. Soulé, 20 anni, in prestito dalla Juve, è esploso a Frosinone. Finora è stato uno dei trascinatori della squadra giallazzurra. Tra le rivelazioni del campionato. Malgrado sia arrivato solo ad agosto, Matias ha legato molto con il mondo-Frosinone. “Il mio obiettivo è la salvezza. Poi penserò al futuro”, ha ripetuto in diverse interviste.

Tra l’altro a gennaio ha rifiutato un’offerta monstre dall’Arabia pur di rimanere in Ciociaria e completare il percorso intrapreso. “Quando un po’ a sorpresa mi è arrivata questa proposta dall’Al-Ittihad ne ho subito parlato con la mia famiglia, ma già nella mia testa sapevo bene cosa fare: rimanere per salvare il Frosinone”, ha rivelato l’attaccante argentino. Ora serviranno le sue prodezze per rialzare la testa e riprendere il cammino verso la salvezza. L’occasione ghiotta arriverà proprio domenica all’Allianz contro la Juve. Un gol dell’ex è un classico nel calcio ma stavolta sarebbe un vero toccasana ed il primo risultato dell’unità di crisi.