I due appuntamenti sui quali si giocano le elezioni

Due passaggi chiave che condizioneranno le prossime elezioni Comunali di Anagni. Con due vie d'uscita per ognuno nel caso in cui le cose dovessero mettersi male

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Ci sono due appuntamenti che ad Anagni sono previsti a breve distanza l’uno dall’altro nei prossimi giorni. Su temi che, apparentemente, sembrano distanti e non collegati. Ma che, in realtà, un legame ce l’hanno eccome. Perchè il modo in cui verranno gestiti ha ed avrà un peso importante nella campagna elettorale per le Comunali, che di fatto è già iniziata, in vista della prossima primavera.

Il biodigestore

Il primo tema è quello del biodigestore. Cioè l’impianto dal quale ottenere concime bio e metano green attraverso il naturale processo di decomposizione degli avanzi di cucina. L’11 luglio infatti è prevista la conferenza dei servizi (il tavolo con tutti gli enti interessati); è la seduta in cui si deciderà sul tema che da mesi sta tenendo banco nel dibattito politico (e non solo) della città.

Foto: Tom Page © Creative Commons Attribution

Decisoria vuol dire, sostanzialmente, che in quella data si deciderà se il Comune di Anagni ospiterà o no un complesso che punta a realizzare biometano e compost naturale dal trattamento dei rifiuti organici. Nelle ore scorse, con lo stop alla produzione di acqua minerale annunciato dal gruppo Acqua Sant’Anna è venuta alla luce un’altra emergenza nazionale che si affianca a quella sul costo del gas: mancano le bollicine per le bibite; costa troppo estrarre l’anidride carbonica. Il biodigestore la produce in maniera naturale quando si separano i vari gas per ottenere il metano. Un altro mercato al quale Anagni deve decidere se dire no.

Il dibattito politico

Al di là delle considerazioni nel merito (che comunque hanno la loro importanza) qui importa soprattutto mettere in evidenza come il tema ha caratterizzato il dibattito politico locale. Con la maggioranza Natalia che, forse per la prima volta, ha avuto un brusco momento di stop in seguito alla scelta di appoggiare il progetto. Scelta poi ritirata in gran fretta quando il sindaco si è accorto che quel sì da un lato metteva in sicurezza i posti di lavoro nell’area industriale (l’energia è un fattore essenziale per le fabbriche) ma rischiava di costargli tanto in termini di consenso. E di voti.

Daniele Natalia

Di qui il no per motivi urbanistici. A cui si è aggiunto, pochi giorni fa, anche il no più atteso; quello del parere sanitario che è stato presentato nel corso di una conferenza congiunta Urbanistica ed Ambiente. Un No che ha tutta la sostanza di un Si. Perché non evidenzia motivi di sostanza ma si basa essenzialmente sul principio di precauzione. Cioè legato al fatto che la zona di Anagni e della Valle del Sacco è da tempo fortemente penalizzata dal punto di vista ambientale. Soprattutto vista la notevole incidenza di malattie legate all’inquinamento. Dovute però alle caldaie, come riconosciuto più volte pubblicamente dal sindaco. Di qui la decisione di opporsi ufficialmente. 

Un parere con cui il governo cittadino si prepara ad affrontare la sfida di lunedì prossimo, consapevole di poter seguire due strade; se il progetto verrà rigettato i meriti saranno della maggioranza e del suo parere sanitario. Se invece la Regione dirà di sì, la colpa del progetto sarà ascritta al cattivo centrosinistra regionale. E questo (come le polemiche sulla polveriera del 2014) diventerà il mantra dei prossimi incandescenti mesi di campagna.

Il Teatro medievale

L’altro tema è quello del Festival del teatro medievale. Di cui si sta per definire il cartellone, e si ha già il nome (Giacomo Zito) del direttore artistico. Manca solo l’ufficialità. Perchè, particolare non trascurabile, manca una bella fetta di finanziamenti: i 40.000 euro chiesti (ed al momento non ottenuti) alla Regione Lazio. Che ha definito il progetto del festival ammissibile ma non finanziabile per mancanza di risorse. Cosa che ha provocato feroci polemiche, legate soprattutto alla tesi secondo la quale la Regione non avrebbe concesso fondi per la lontananza politica con l’amministrazione di centrodestra anagnina. (Leggi qui: Se il Festival finisce in un colpo di teatro).

Negli ultimi giorni si è sparsa (in città  e non solo) la voce che i termini potrebbero essere riaperti. E che i 40.000 euro potrebbero alla fine arrivare. Anche in questo caso, le due ipotesi avrebbe due conseguenze diverse, ma comunque parallele, in termini di azione politica; in caso di finanziamento, magari tardivo, in arrivo, si punterebbe sulla bravura dell’amministrazione (a partire dall’assessore Carlo Marino) in grado di strappare fondi anche ad una Regione non amica; in caso di rifiuto confermato, si loderebbe lo sforzo di un’amministrazione cittadina in grado di realizzare un’estate di rilevo anche senza aiuti istituzionali.

Il nuovo assetto

Un’amministrazione che, da non dimenticare, ha appena ufficializzato l’ingresso in giunta come assessore al Bilancio, di Serenella Poggi. Che prima di diventare esponente di maggioranza con Anagni in comune, era stata esponente de Il coraggio delle idee.

In quella veste aveva criticato pesantemente il tentativo di gestire, a livello comunale, l’operato della Pro loco in vista della preparazione dell’estate anagnina. Un insieme di eventi in grado di orientare,e di parecchio, il gradimento dei cittadini. Difficile pensare che, da assessore della giunta, ci possa essere la stessa verve polemica. Ma, ovviamente, questa è solo un’ipotesi.

Serenella Poggi e Pierino Naretti (Foto: Ettore Cesaritti)

A proposito di ipotesi. L’ingresso della Poggi in Giunta non è stato ben visto da alcuni. I rumors assicurano che qualche malumore lo abbiano provato pure gli esponenti della lista Cuori Anagnini. Il cui principale esponente, l’attuale assessore alla Cultura (prima anche al Bilancio) Carlo Marino assicura che non c’è nessuna acrimonia. Perché “la scelta degli assessori spetta al sindaco”; e perchè evidentemente l’ingresso della Poggi in giunta significa che la stessa “ha rivisto la sua personale valutazione dell’operato della giunta Natalia”. Ribadendo che adesso il centrodestra potrà contare “sul contributo importante della Poggi e del suo gruppo nella prossima campagna elettorale”. 

Vero o per opportunità, il segnale è questo. Resta da capire a favore di quale sintesi politica. Perché l’operazione Poggi genera un interrogativo: chi sarà il prossimo candidato sindaco del centrodestra? (Leggi qui: Chi vince e chi perde con il nuovo assetto in giunta).