I sondaggi, la discarica e il commissariamento: scontro finale

L’ennesima puntata della “guerra dei rifiuti” tra Regione Lazio e Comune di Roma va letta anche alla luce delle rilevazioni su chi arriverà al ballottaggio Capitale. Ma a questo punto il Governatore vuole commissariare la sindaca. E consegnare Roma a Gualtieri.

Riesplosa in modo forte la guerra della discarica tra la Regione Lazio e il Comune di Roma. Anzi, tra Nicola Zingaretti e Virginia Raggi. Forse però stavolta per capire bene tutte le sfaccettature occorre tener presente i sondaggi. Quelli relativi alle comunali di Roma.

Il peso dei sondaggi

Virginia Raggi (Foto: Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica)

Qualche giorno fa le rilevazioni di Izi hanno dato questo quadro:  Enrico Michetti al 29,3%, mentre la sindaca uscente Virginia Raggi al 23,5%. Staccato, seppur di poco, il dem Roberto Gualtieri al 23,1%. Infine Carlo Calenda è quotato al 19%. Poi, nel caso di ballottaggio, Gualtieri vincerebbe contro tutti.

Ma il punto è che prima al ballottaggio ci si deve arrivare. Ed al momento il risultato non è scontato. Contemporaneamente si è scatenata la polemica sui rifiuti. Virginia Raggi ha firmato l’ordinanza per la riapertura di Albano Laziale. Affermando: “Se la Regione Lazio non vuole ripartire le discariche e vuole lasciare i rifiuti in strada, vorrà dire che le riapriremo noi. Per questo ho chiesto alla Città Metropolitana di predisporre un’ordinanza urgente per riaprire la discarica di Albano Laziale. Assicuro ai cittadini di Albano che lo faremo per il tempo strettamente necessario”. (Leggi qui Virginia riapre Albano, Sacco pronto a ridare la fascia).

Poi c’è la versione personale del problema. “La narrazione scritta sui rifiuti per oltre 40 anni ha penalizzato Roma, la quale ha accolto anche i rifiuti di altri Comuni con la discarica più grande d’Italia. Ora si vuole fare un bieco gioco elettorale che però va a ricadere sulle spalle dei cittadini romani. L’interesse dei cittadini ci sta a cuore e ci guida. Quindi nel momento in cui la Regione Lazio continua a chiudere le discariche, noi abbiamo predisposto la cartografia per individuare le aree idonee a ospitare i siti. Abbiamo le soluzioni del lungo periodo, ma mancano le soluzioni sul breve periodo”.

La deroga? C’è già

Nicola Zingaretti e Roberto Gualtieri

La Regione Lazio, unitamente al Ministero della transizione ecologica, hanno replicato. Ha scritto Il Corriere della Sera: “Dal momento che il gestore del sito, la società Ecoambiente, non ha presentato alcuna richiesta di modifica dell’Aia (la discarica era autorizzata a ricevere soltanto i rifiuti trattati nel vicino Tmb ora dismesso), «si ritiene necessario che la sindaca disponga una deroga alla stessa». L’input del Mite va nella stessa direzione: la deroga ambientale deve essere esplicitata e l’ordinanza va riscritta. Da Palazzo Senatorio, però, blindano l’efficacia della misura adottata e ribadiscono: «La deroga era implicita, il ministero vuole che sia specificata ma l’ordinanza resta in vigore».

Insomma, il braccio di ferro va avanti. Con Nicola Zingaretti intenzionato ad andare avanti nel percorso che porterà al commissariamento del Comune di Roma sul punto. La battaglia vera sarà quella, anche in chiave elettorale.