Il centro c’è, i vaccini no: il virus diventa politico

Ad Anagni l'apertura del centro per inoculare i vaccini alla popolazione innesca la polemica politica. Perché il centro c'è. Ma le aziende hanno tagliato le forniture del farmaco

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

In attesa di sapere (forse oggi) quale sarà la nuova giunta comunale ad Anagni, la città dei papi ha vissuto una polemica sui vaccini durata due giorni. Da cui tutti sono usciti perdenti. E nella quale la figura migliore l’ha fatta il sindaco. Di Paliano però.

Tutto parte giovedì, quando il presidente del Consiglio Regionale del lazio Mauro Buschini annuncia: “Da lunedì ad Anagni ed Atina parte un nuovo centro vaccinale”. Un modo per rispondere alle esigenze dei cittadini della zona nord della provincia di Frosinone.

Scontro sui vaccini

Foto: Marco Cremonesi / Imagoeconomica

Un annuncio che però scatena una contrapposizione netta tra il sindaco di Anagni Daniele Natalia ed il segretario del Pd locale Egidio Proietti. Con il primo che reclama, di fatto, il merito di aver sollecitato la Regione in tal senso. E con Proietti che invece risponde che è merito della Regione (e di Buschini); non certo di Natalia. Che, semmai faceva parte di quella maggioranza che l’ospedale di Anagni, dieci anni fa, l’ha chiuso.

Il giorno dopo si gioca a parti invertite. Perché l’Asl annuncia che il centro vaccini c’è; ma siccome mancano le dosi di vaccino (tagliate da Astrazeneca), ad Anagni verranno vaccinati solo quelli che hanno ottenuto una regolare prenotazione. Per gli altri bisognerà aspettare. Logico, in effetti. (Leggi qui l’andamento delle vaccinazioni)

Solo che a quel punto, nell’ordine, ed in poche ore

  1. Le associazioni organizzano un presidio per chiedere chiarezza
  2. Natalia parla di “presa in giro” della Regione
  3. Proietti accusa il sindaco Natalia di strumentalizzare una vicenda anche troppo delicata
  4. Natalia dice che, evidentemente, c’è un problema di comunicazione tra Asl e Regione
  5. Riccardo Ambrosetti, capogruppo di Fdi ad Anagni, accusa Proietti di collezionare “figuracce”.

L’intervento di Alfieri

Le provette nei laboratori Astrazeneca

In questo contesto, l’intervento del sindaco di Paliano Domenico Alfieri (“non è il momento di fare polemiche”) sembra un po’ quello dello zio grande e sensato che invita i più piccoli a ragionare.

Alla fine, la realtà è che

  1. il centro vaccini ad Anagni c’è e funziona. Infatti oggi i vaccini li faranno. Ma le dosi di vaccino non le possono certo realizzare quelli della Asl;
  2. il chiarimento della Asl ( quelli prenotati si vaccinano, gli altri dovranno attendere le nuove dosi di vaccino), appare quindi del tutto congruo;
  3. forse (anzi senz’altro) da parte della Asl si poteva comunicare in maniera più bilanciata l’accaduto, per evitare che una disfunzione, in un contesto così caldo, potesse scatenare polemiche
  4. annunciare trionfalmente la partenza di un servizio ( il centro vaccini) non è mai una mossa intelligente, se non si ha la sicurezza assoluta della partenza effettiva del servizio stesso. In questo, Buschini per una volta ha messo da parte la sua proverbiale scaramanzia; e si sa: la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo.
  5. l’attacco del sindaco Natalia al Pd locale e regionale è politicamente comprensibile. Ma sconta una grave contraddizione: non si può, il giorno prima, invocare la compattezza dell’intero arco politico contro il covid e poi polemizzare contro una parte (il Pd in questo caso) il giorno dopo.

Forse conviene a tutti darsi una calmata. Come ha chiesto di fare, appunto, il sindaco di Paliano Domenico Alfieri (“è il momento dell’unità e della collaborazione. A tutti i livelli”). (leggi qui L’ora della “stretta” rossa. Su la mascherina).

Perché il covid, soprattutto in Ciociaria,  è un cosa troppo seria per farne l’ennesima scusa per la solita polemica politica di parte.