Il week end porta la pace: Venturi resta

Fine delle frizioni. Enzo Salera ha incontrato l'assessore Venturi. Nelle prossime ore un comunicato ufficializzerà il rientro della crisi. Vertice per le Provinciali: si marcia su Ranaldi. Il nuovo ruolo centrale di Salera nel Pd testimoniato dal caso Bellaria. Intanto nel centrodestra...

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Tutto come previsto. E come anticipato da AlessioPorcu.it: le dimissioni dell’assessore Emiliano Venturi evaporano. Manca ancora il timbro dell’ufficialità che probabilmente arriverà lunedì con un apposito comunicato stampa congiunto, ma le dimissioni non sono più sul tavolo del sindaco. Enzo Salera ha incontrato il suo delegato nel weekend: una lunga chiacchierata per ribadirgli la stima e la fiducia non solo sua, ma di tutta la maggioranza.

Una lunga chiacchierata per ribadire che Emiliano Venturi non è mai stato considerato un assessore in quota “No Acea”, pertanto politicamente non c’è nessun imbarazzo alla sua permanenza in giunta. Non c’è anche se il consigliere di quella lista civica Renato De Sanctis ha disdetto in modo unilaterale il patto di legislatura che lo legava alla maggioranza. (Leggi qui Venturi, tanto rumore per nulla. Ma su Ranaldi…).

La giunta Salera non si tocca

Renato De Sanctis mentre annuncia la rottura

Al netto delle frasi di circostanza che potranno farcire il comunicato atteso nelle prossime ore, il dato politico è che la giunta non si tocca; di eventuale rimpasto si parlerà solo dopo le provinciali. Renato De Sanctis si è isolato e paradossalmente per il sindaco è un vantaggio: non ha più vincoli che lo legano al Consigliere “No Acea” in virtù del patto siglato nel 2019 ma che proprio De Sanctis ha strappato. E Salera non ha certo problemi di numeri in assise. (Leggi qui Il nodo Venturi, la mina De Sanctis: i problemi di Salera sono nelle sue file).

Nei prossimi giorni è comunque previsto un vertice di maggioranza: c’è il nodo della Provinciali da affrontare. Qualcuno avrebbe suggerito ad Enzo Salera di candidarsi come consigliere: unirebbe tutta la maggioranza. Un’ unanimità che non si registra invece sul nome di Gino Ranaldi. Il primo cittadino non prende nemmeno in considerazione tale ipotesi: anzitutto perché lui punta alla Presidenza (il successore di Pompeo verrà eletto nel 2022) e poi perché va ripetendo come un mantra che “l’accordo per Gino Ranaldi candidato unitario alle Provinciali è un impegno preso da tutta la maggioranza nel 2019”.

Il grande mediatore

Enzo Salera (Foto: Michele Di Lonardo)

Enzo Salera si è già calato nel ruolo di grande tessitore. C’è lui dietro alla cena al Bellaria di Castelnuovo Parano che ha sancito la tregua ufficiale all’interno del Partito Democratico provinciale. E se a decidere di sotterrare l’ascia di guerra sono stati Francesco De Angelis ed Antonio Pompeo, lui è stato il fine tessitore del dialogo che sta portando sull’ex Segretario provinciale Simone Costanzo la possibilità di diventare presidente del Consorzio dei Servizi Sociali del Cassinate. (leggi qui La guerra nel Pd è finita, votate in pace).

Il ruolo di terzietà, all’interno di un costante dialogo, ha ritagliato un ruolo di equilibrio e di garanzia ad Enzo Salera che gli sta spianando la strada verso scenari sui quali la politica di Cassino non si esibiva ormai da decenni.

Se vuole essere sicuro di percorrerli deve però governare tutte le tensioni interne. A partire dai possibili scossoni in giunta fino ai distinguo che potrebbero emergere in maggioranza a proposito delle prossime Provinciali. E della candidatura del capogruppo Dem Gino Ranaldi.

Un esempio è il fronte aperto con Demos. Da quelle parti fanno notare che condividere un accordo e ricevere comunicazione di un accordo preso con la sola lista del Pd non è propriamente la stessa cosa. La riunione di maggioranza prevista nei prossimi giorni servirà anche a sciogliere questi nodi. È il pitbull che alberga in Enzo Salera a fargli dimenticare ogni tanto il garbo e la diplomazia che il presidente Enzo Salera deve avere.

Il fronte centrodestra

Carlo Maria D’Alessandro

Non va meglio sul fronte del Centrodestra dove, a distanza di due anni e mezzo dalla sconfitta elettorale, ancora si fatica a ritrovare l’unità. L’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro intende tornare in campo: lo farà con la sua associazione “Liberi e Forti”.

Dopo l’addio di Benedetto Leone, che insieme a Carlo Maria era stato uno dei fondatori, l’ex primo cittadino ha chiamato a raccolta tutti i suoi fedelissimi per ricostruire il gruppo e strutturare l’associazione. Non sarà lui il futuro presidente, da quel che trapela. Ma certamente farà da regista facendo lavorare in sinergia l’associazione con i consiglieri di Fi, FdI e Lega (Francesca Calvani, Franco Evangelista e Michelina Bevilacqua) per costruire il polo alternativo a quello che fa riferimento in Consiglio comunale a Benedetto Leone e a livello politico all’ex candidato sindaco e “padre nobile” della coalizione, Mario Abbruzzese.

Anche per il  Centrodestra, al giro di boa della consiliatura, è tempo di tracciare un bilancio e costruire un percorso per il “secondo tempo” che porterà poi alle elezioni.