La risposta a Loppa: arriva il festival dell’Ambiente

Dopo il monito green del vescovo di Anagni arrivano le reazioni. Il presidente della Saf "Siamo noi la Comunità”. L'ex assessore ai rifiuti: "Via al Festival dell'Ambiente: per capire, per conoscere, per spiegare a tutti”

Il buon senso è disarmante. I bambini nei loro ragionamenti sono sempre privi di malizia: sbriciolano così i ragionamenti degli adulti pieni di logica e di doppi interessi. La stessa arma consentì a San Michele Arcangelo di impedire l’offensiva di Lucifero: pose una semplice, innocente, disarmante domanda al più bello e intelligente degli Angeli che si preparava a scagliarsi contro il Regno di Dio, ritenendosi superiore a lui. Michele chiese prima dell’assalto: “Quis ut Deus?” Chi è come Dio? Lucifero non ebbe risposta ed in quello stesso istante sprofondò negli inferi. Lo stesso disarmante buon senso ha usato l’altro giorno monsignor Lorenzo Loppa dall’altare della cattedrale di Anagni.

Lo ha fatto in occasione della festività più solenne per gli anagnini: quella in onore di San Magno.

La Sapienza del vescovo

Lorenzo Loppa (Foto: Filippo Rondinara)

Monsignor Lorenzo Loppa, da buon pastore di anime, ha tirato fuori l’argomento che in questo periodo sta dividendo il suo gregge. È il tema dell’impianto con il quale produrre metano green dagli avanzi di cucina che oggi la provincia di Frosinone invece manda in Veneto. Per parlarne ha citato la Sapienza. Non tutti lo hanno compreso. Perché hanno scambiato la Sapienza per un sostantivo. Invece è il Libro della Sapienza o Sapienza di Salomone che è uno dei libri nel Vecchio Testamento della Bibbia. Talmente importate da essere considerato ispirato.

Nel suo intervento monsignor Loppa ha fatto ampio ricorso alla Sapienza. Ribadendo quelli che per la Chiesa sono ormai concetti consolidati. Al punto che Papa Francesco ci ha dedicato un’intera enciclica: la Laudato sì. Della quale il vescovo ha parlato più volte, ribadendo il concetto che “Chi pecca contro la terra pecca contro Dio”. Soprattutto, monsignor Lorenzo Loppa ha ribadito un concetto tanto semplice quanto disarmante: “ I rifiuti da qualche parte devono andare”. Un modo elementare, ma preciso, per dire che i rifiuti non si possono semplicemente eliminare. Non si possono far sparire. (Leggi qui Il vescovo non si nasconde: “Il bio metano è questione di sapienza”).

La Comunità? Eccola

Lucio Migliorelli

Parole chiare, per chi ha voluto comprenderle. Al punto che nelle ore scorse quell’omelia ha suscitato due interventi: entrambi sulla scia delle meditazioni fatte da monsignor Loppa.

Il primo intervento è di Lucio Migliorelli, presidente di Saf la società pubblica costituita da tutti i Comuni della provincia di Frosinone in parti uguali a prescindere dal numero di abitanti e dalla quantità di rifiuti prodotti. Ha preso al volo il passaggio dell’omelia in cui il vescovo ha detto “Ogni gruppo di città dovrebbe provvedere”, intendendo che in questa come anche in altre circostanze, si può dominare l’emergenza se si fa sistema. Un territorio può farcela se si mette in rete ed impara a non ragionare in termini di singolo.

Commenta questa sera Lucio Migliorelli: «Condivido ed apprezzo con cristiana convinzione e professionale cognizione le parole di buon senso pronunciate da Sua Eccellenza monsignor Lorenzo Loppa nel corso dell’omelia tenuta in occasione della solennità di San Magno».

Il passaggio chiave: «Siamo noi di Saf quel ‘gruppo di città’ al quale il vescovo fa riferimento. Siamo noi il gregge che deve restare unito. Saf è composta dai Comuni della provincia di Frosinone, tutti uguali, senza privilegi. Siamo noi la comunità che al suo interno deve risolvere il problema per il bene del territorio. Perché è questa la nostra mission aziendale. E siamo noi a doverlo fare nel nome dell’ambiente e della sua difesa. Per dare un futuro più pulito e più sostenibile alle prossime generazioni. Nel pieno rispetto della Laudato sì e delle legittime preoccupazioni dei cittadini».

Lucio Migliorelli ribadisce le garanzie già esposte in consiglio comunale il mese scorso e si dice «pronto a renderle accessibili a tutti i cittadini, affinché ognuno possa farsi una sua opinione». (Leggi qui Il metano si, la discarica no: la mossa di Natalia).

E ora il Festival dell’Ambiente

La locandina del Festival

Il problema è proprio questo: far capire, rendere tutto comprensibile. La risposta arriva da Mauro Buschini, già presidente del Consiglio Regionale del Lazio dopo essere stato assessore con delega specifica ai rifiuti ed alle discariche.

Oggi ha annunciato il primo Festival dell’Ambiente in provincia di Frosinone. Dieci tappe in altrettante località della Ciociaria. Il titolo scelto è emblematico: “Per una corsa contro il tempo”. Discuterà i temi principali della transizione ecologica, cercando di individuare quali cambiamenti strutturali sono necessari sul territorio. Per imprimere una svolta green all’economia provinciale, alle sue industrie, alle politiche pubbliche.

Così Mauro Buschini, Consigliere Regionale del Lazio, in un lungo post di presentazione del Fes7val pubblicato sui suoi canali Social.

I dieci appuntamenti – spiega Buschini – saranno veri e propri Ecoforum che avranno al centro esperti, associazioni e istituzioni che hanno costruito vere esperienze innovative di sostenibilità e innovazione green”. Non sarà affatto una passerella. “Oltre alla sensibilizzazione e alla conoscenza proporremmo azioni concrete che contribuiranno a risolvere le criticità ambientali del nostro territorio. Poi ci saranno approfondimenti sulla qualità dell’aria, la necessità delle bonifiche, la gestione delle acque, le innovazioni necessarie alla gestione dei rifiuti”.

Uno degli eventi potrebbe tenersi nello stabilimento Saxa Gres di Anagni o nella Grestone di Roccasecca, le due circular factory nate in provincia di Frosinone introducendo i principi dell’economia circolare: nulla deve essere buttato, tutto deve essere riciclato e trasformato in nuova materia prima.

La scommessa del Festival – conclude Buschini – è quella di riuscire a consegnare alle prossime generazioni un nuovo modello di sviluppo. Un modello veramente sostenibile che esca definitivamente da una concezione predatoria nei confronti dell’ambiente partendo dal presupposto che le risorse naturali non sono infinite e che il mondo chiede un futuro diverso”.

Perché le soluzioni e le risposte più disarmanti, spesso sono le più semplici.