La tela di Penelope del Frosinone

Anche contro il Milan la squadra giallazzurra ha costruito gioco e segnato ma poi ha disfatto tutto a causa di una difesa troppo fragile. Evidente la distonia tra gol segnati e subiti: l’attacco è l’ottavo del torneo, la retroguardia la più battuta. Malgrado la sconfitta in classifica cambia poco grazie all’andamento lento delle rivali

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Se in campo la fortuna non veste giallazzurro, in generale la sorte non voltato le spalle al Frosinone. Grazie ai risultati delle altre pericolanti la sconfitta col Milan  non ha fatto troppi danni alla classifica della squadra di Di Francesco. Le distanze restano più o meno le stesse, il terz’ultimo posto sempre a 5 lunghezze ed è passata un’altra giornata. Insomma il Frosinone può archiviare il 23° turno e la 12^ sconfitta con qualche rimpianto ma senza drammi.

Tuttavia la gara col Milan impone delle riflessioni. Il Frosinone continua a subire troppi gol pur esprimendo un buon calcio e giocando quasi sempre alla pari con le avversarie. E la distonia tra reti incassate e realizzate è un dato che certifica lo scarso equilibrio della formazione ciociara. Dalla cintola in su ha numeri da primi 7-8 posti, in difesa è da zona retrocessione.

Andamento lento in coda

Marco Baroni, tecnico del Verona

Il dolce in un week-end amaro è arrivato in primis dalla sconfitta del Verona a Napoli. Un ko che consente al Frosinone di restare a +5 dal terz’ultimo posto a prescindere dal risultato del Cagliari impegnato nel posticipo di lunedì sera all’Olimpico contro la Roma. Ha perso il Sassuolo inchiodato a quota 19. Pareggi per Udinese (19), Empoli (18) e Salernitana (13). Andamento lento alle spalle del Frosinone a conferma di un campionato che in coda è abbastanza bloccato.

Pensate che se il torneo finisse oggi sarebbe salva una delle squadre a 18 con una media di 0,78 ed una proiezione sulle 38 giornate di 29 punti. Solo pura matematica ma se il trend proseguirà la quota-salvezza sarà più bassa delle previsioni.

L’unico successo tra le dirette concorrenti del Frosinone è stato quello del Lecce contro la Fiorentina (prossima avversaria dei canarini). I salentini hanno messo la freccia e sorpassato proprio i giallazzurri balzando a 24.

Distonia tra reti segnate e subite

Matias Soulé arrivato in doppia cifra dopo il gol al Milan (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Il Frosinone si è confermata fragile come un bicchiere di cristallo. Dopo i 3 gol incassati dal Milan, la difesa giallazzurra è diventata la più battuta della Serie A insieme alla Salernitana. Quarantaquattro reti al passivo sono davvero troppe, una media di quasi 2 (1,91 per la precisione) a partita. Solo 2 volte (ad Udine e col Toro) la rete di Turati è rimasta inviolata. Numeri indiscutibili.   

Ma ciò che balza all’occhio è la distonia con le reti segnate. Il Frosinone ha realizzato 31 gol (come la Fiorentina) ed è l’ottavo attacco del campionato. Una squadra che costruisce gioco e segna. Efficace nella metà campo avversaria. I dolori nascono quando i giallazzurri si difendono: il Frosinone diventa una squadra arrendevole, a volte addirittura pasticciona, da ultimi posti. Una sorta di tela di Penelope: la formazione di Di Francesco fa e disfa.

Pesante per la difesa l’assenza di Marchizza (Foto © Mario Salati per Alessioporcu.it)

Al di là delle disquisizioni tecnico-tattiche, c’è probabilmente una differenza di potenziale. Il reparto arretrato probabilmente non ha la stessa qualità del centrocampo e dell’attacco. Ed inoltre la difesa è stata falcidiata dagli infortuni (pesantissime le lunghe assenze di Marchizza ed Oyono) costringendo Di Francesco a adattare 2 centrocampisti nel ruolo di terzini. Infortuni che hanno subito fermato anche Bonifazi e Zortea, presi a gennaio proprio per puntellare la retroguardia.

Stringere i denti

Eusebio Di Francesco

Il Frosinone ha aperto il ciclo terribile con una sconfitta. Peccato si poteva partire con un risultato positivo che Mazzitelli e compagni avrebbero meritato. Ma la buona prova col Milan deve regalare fiducia e non intaccare l’ottimismo della volontà e del coraggio che ha finora accompagnato il Frosinone. Domenica trasferta a Firenze contro una Viola in subbuglio e contestata dai tifosi dopo il ko di Lecce. Gara durissima ma mai dire mai. Poi match interno con la Roma e sfida a Torino con la Juve.

Un trittico da brividi ma il Frosinone deve assolutamente provare a fare punti perché non si può sempre sperare nelle disgrazie altrui. Finora il campionato ha aspettato i giallazzurri anche quando hanno perso. Cosa succederà però da domenica prossima? Guai a sfidare troppo la sorte.