Nostalgia canaglia, Frosinone -Alessandria è un tuffo nel passato

Sabato allo “Stirpe” un tris di ex illustri sulla strada dei giallazzurri a partire dal ciociaro Mirko Gori che per la prima volta in assoluto affronterà la squadra dove è cresciuto ed ha giocato per 10 anni. E poi torneranno il difensore Lorenzo Ariaudo ed il tecnico Moreno Longo. Tutti sono stati protagonisti delle recenti promozioni dei canarini

Alessandro Salines

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Quattrocentocinquantuno partite, 5 promozioni, 1 titolo italiano Berretti. Tante emozioni, gioie ed anche qualche delusione. Sabato allo “Stirpe” il Frosinone sfiderà un pezzo importante della sua storia che si è trasferito con armi e bagagli nella lontana Alessandria.

Tre illustri ex sulla strada della squadra di Grosso a partire da quel Mirko Gori, ciociaro doc, cresciuto con la maglia giallazzurra sulle spalle, simbolo del Frosinone del doppio salto dalla Lega Pro alla Serie A. E poi Lorenzo Ariaudo, 5 anni a Frosinone sempre a testa altissima, e Moreno Longo, il tecnico della seconda promozione in Serie A. Un tuffo al cuore per tutti e tre ma anche per i tifosi che li hanno seguiti ed incitati,

Il ritorno del “Cobra”

Mirko Gori

Per Gori sarà una partita a dir poco speciale. Per la prima volta in assoluto affronterà il Frosinone che tra l’altro è ancora proprietario del suo cartellino. Lo farà per giunta in quello che è stato il suo stadio per anni, dove i tifosi lo hanno sempre acclamato ed incitato.

Voluto proprio da Moreno Longo, ad Alessandria è arrivato nel mercato di gennaio quando si è reso conto che per lui non c’era più spazio. Il mediano, 29 anni, originario di Tecchiena, ha sempre giocato col Frosinone ad eccezione di una breve parentesi con la Primavera del Parma. E’ cresciuto nelle giovanili, ha vinto lo scudetto Berretti. In prima squadra è arrivato nel 2012 insieme ad una nidiata di giovani (tra gli altri c’era Luca Paganini).

Protagonista della doppia promozione dalla Lega Pro alla Serie A, in campo ha incarnato alla perfezione la “tigna” ciociara. Anche nel massimo campionato si è fatto valere in tutti gli stadi. Poi ha conquistato la seconda promozione in Serie A nel 2018 (per lui un gol ai playoff nella semifinale con il Cittadella) con Longo in panchina. Un decennio da favola. Una bellissima storia di sport e vita che si è interrotta dopo 232 gare, 6 gol ed altrettanti assist.

Sabato Mirko si emozionerà come quando ha salutato i compagni per trasferirsi ad Alessandria. Ma sciolto il groppo in gola, si batterà con la solita “garra” per difendere i colori dell’Alessandria e per dimostrare il suo valore. E chissà se a giugno si possano riannodare i nodi di una storia che meriterebbe un finale diverso.

Ariaudo, difensore gentiluomo

Lorenzo Ariaudo

Scuola Juventus, difensore centrale moderno ed elegante, Lorenzo Ariaudo ha giocato nel Frosinone per 5 stagioni. Centocinquantaquattro presenze, 7 reti ed 1 gol: è il suo score personale. E’ stato tra gli artefici della promozione in Serie A nel 2018. Uno dei pilastri della retroguardia a tre costruita da Moreno Longo.

Ma al di là dei numeri e di un rendimento sempre alto, Ariaudo ha dimostrato grande professionalità e serietà. Trentadue anni, è arrivato a Frosinone nell’estate del 2016 dopo la retrocessione dalla Serie A e forte di una carriera già importante nelle file della Juve, del Cagliari, del Sassuolo e dell’Empoli. A Frosinone come detto ha conquistato una promozione in Serie A e disputato una semifinale ed una finale playoff.

L’addio quest’estate alla fine del contratto ed a causa anche della nuova politica societaria. Ad Alessandria è sbarcato da svincolato il 25 febbraio scorso. Allo “Stirpe” probabilmente partirà dalla panchina ma le emozioni non mancheranno lo stesso.

Longo, un legame indissolubile

Moreno Longo ai tempi del Frosinone

Il tecnico piemontese ha allenato solo 1 anno e mezzo a Frosinone ma quell’avventura così bella ed intensa non la dimenticherà mai. Moreno Longo, infatti, è rimasto molto legato al club giallazzurro e alla tifoseria.

E’ stato infatti il condottiero della seconda promozione in Serie A, conquistata come ha detto in una recente intervista 2 volte (“La meritavamo dopo la regular season, l’abbiamo presa ai playoff”). Ha guidato poi la squadra ciociara in A fino all’esonero avvenuto a dicembre del 2018, pagando anche colpe non sue.

Longo ha sempre manifestato gratitudine nei confronti della società e del presidente Maurizio Stirpe che gli hanno dato l’opportunità di allenare il Frosinone fino alla Serie A. Ha già affrontato i giallazzurri all’andata ma sabato tornerà per la prima volta da avversario allo “Stirpe”. Si emozionerà e lo ha confessato in questi giorni. Però il suo presente è l’Alessandria che ha portato in Serie B e sta lottando con le unghie ed i denti per la salvezza.  (Leggi anche Frosinone, è arrivato il momento dei “risultatisti”).