Piccola guida per capire se Tagliaferri è uno sprovveduto

Come si leggono gli eventi delle ultime ore. Cosa voleva fare Fabio tagliaferri con la convoczione del tavolo di centrodestra che escludeva Ottaviani. E che ha suscitato un fuoco di fila contro di lui. Ma forse era questo il suo vero obiettivo

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Se lo scopo era quello di avviare il dibattito per la scelta del candidato sindaco del centrodestra alle prossime Comunali di Frosinone, quello del neo coordinatore cittadino di FdI Fabio Tagliaferri è stato un fallimento. Se invece lo scopo era quello di fare tana ad una coalizione che ha già deciso di isolare Fratelli d’Italia, quello di Fabio Tagliaferri è stato un successo. (Leggi qui Tagliaferri pronto alla sfida: “Si alle Primarie. Con notai indipendenti”).

Vanno lette così le reazioni scatenate ieri dalla convocazione inviata da Fabio Tagliaferri ai Segretari cittadini dei Partiti e delle civiche che compongono il centrodestra. Tutte si prestano ad una doppia lettura: fanno quadrato intorno al sindaco Nicola Ottaviani (Coordinatore provinciale della Lega), sconfessano la presa di posizione del coordinatore di FdI (da poco revocato come assessore proprio da Ottaviani).

C’è un dato che aiuta nella lettura di quanto accaduto. Fabio Tagliaferri è stato a lungo il vicesindaco di Nicola Ottaviani, alle elezioni di 5 anni fa ha preso talmente tante preferenze da poter dire di essersi eletto da solo, gode di una enorme popolarità, reclama la possibilità di giocare la partita della candidatura a sindaco. Tutto questo autorizza a pensare che non sia uno sprovveduto: lo è se con la sua convocazione puntava ad aprire il dibatto, non lo è se puntava a portare allo scoperto tutti.

Fuoco di fila

Ma quali sono state le reazioni all’invito di Fabio Tagliaferri? Va premesso che il neo coordinatore aveva convocato un tavolo aperto ai soli coordinatori cittadini dei Partiti e delle civiche che sostengono l’attuale centrodestra al governo di Frosinone. In questo modo escludeva il sindaco Ottaviani. Mettendo in chiaro che lui sarebbe entrato in scena al secondo giro: quello con i coordinatori provinciali. Al di là delle apparenze: una provocazione per iniziare a logorare Ottaviani.

La reazione è stata inequivocabile. Per la Lega ha aperto il fuoco lo storico Consigliere comunale Danilo Magliocchetti: «L’operazione di Tagliaferri nasce priva di un requisito fondamentale, ossia, la necessaria partecipazione al tavolo del sindaco Nicola Ottaviani. Per almeno due ordini di motivi. Il primo, di bon ton istituzionale. È impensabile ipotizzare la realizzazione di un tavolo politico del centro-destra, senza prevedere fin dalla prima genitura, la partecipazione del sindaco della città che guida con ottimi risultati da ben due consiliature».

«È stato proprio il sindaco Ottaviani ad introdurre il metodo delle primarie come sintesi del centro destra, tra i partiti politici e le liste civiche, per arrivare all’individuazione del candidato sindaco della coalizione. Ottaviani è stato il federatore ed il garante di tutto il centro destra cittadino per cui, dalla sua presenza non si può prescindere in qualsiasi dibattito politico». 

A stretto giro ha preso posizione Forza Italia con il suo commissario cittadino Giuseppe Scaccia. Il quale ha informato che non avrebbe partecipato al tavolo. Perché? «Qualsiasi occasione di confronto che intenda riunire l’intera coalizione debba necessariamente includere la presenza del sindaco Ottaviani che, peraltro, in questi mesi, ha più volte sottolineato l’importanza dell’unità della coalizione stessa». 

La posizione dei civici

Nicola Ottaviani

Stessa linea per la civica Lista Ottaviani. «Già in passato Fabio Tagliaferri aveva dato prova di saltare spesso alcuni passaggi fondamentali nel dibattito democratico. Ad esempio quando aveva rischiato di far aprire una crisi in piena estate, abbandonando il gruppo nel quale era stato eletto, senza avvertire non solo i suoi consiglieri, ma neppure i consiglieri del nuovo gruppo che lo avrebbe dovuto ospitare. Adesso, cercando di indire una riunione senza il sindaco, appare veramente una fantasticazione politica imbarazzante».

Per la lista, Nicola Ottaviani andava invitato se non come coordinatore della Lega almeno come coordinatore della sua civica. «La lista civica Ottaviani è stata la più votata nel 2017. Ha espresso un sindaco che riporta ancora oggi una delle percentuali di gradimento più alte in Italia, tra quelli al secondo mandato. Non invitarlo non è solo scortesia istituzionale, ma anche uno strenuo tentativo di tentare un assist a favore della sinistra. La lista Ottaviani chiederà al sindaco di convocare subito dopo le feste un vertice di centrodestra, per la scelta del candidato a sindaco. Lo faremo attraverso il metodo delle primarie, invitando anche Fabio Tagliaferri».

Continua a giocare sul filo degli equilibri il Polo Civico. Il gruppo di Gianfranco Pizzutelli ha detto da tempo che manterrà il patto politico con Ottaviani ed il centrodestra fino alla fine. Ma per le prossime elezioni deciderà tra i vari programmi quale è più vicino alla sua linea. Proprio per questo ora dice «Non parteciperemo ad alcun tavolo di centrodestra né di centrosinistra». 

La strategia Tagliaferri

Fabio Tagliaferri e Pasquale Cirillo

È evidente che Fabio Tagliaferri non intendesse riunire nessun tavolo. Lo dice una questione di logica. Lui stesso è uno degli aspiranti alla candidatura e nessun tavolo gli darà alcuna investitura. Se non, forse, quella del suo Partito. L’obiettivo di tutti, in questa fase, è eliminare quanti più concorrenti possibile. E Tagliaferri ha fatto capire di esserlo.

La strategia di Fabio Tagliaferri è evidente. Primo punto: dimostrare di essere l’unico che ha avuto il coraggio di contrapporsi ad un totem come Ottaviani. Secondo: logorare il sindaco (e stando alle indiscrezioni, pare che la reazione suscitata sia andata in quella direzione). Terzo: rendere evidente che è in atto da parte della Lega la strategia di rompere il centro destra escludendo Fratelli d’Italia. Quarto: portare allo scoperto l’area interna a Fratelli d’Italia che fa riferimento all’assessore Pasquale Cirillo; il quale nelle ore scorse ha rivendicato la sua posizione centrista. Così si è ritrovato a rivendicare una posizione politica centrista che non è compatibile con la posizione politica dell’unico Partito chiaramente non di Centro in Italia. Quinto: ha confermato che la lealtà del Polo civico è a tempo.

Se puntava a riunire davvero un tavolo allora tagliaferri è uno sprovveduto.