Progetto ‘Grande Capoluogo’: ripartono le trattative

Il progetto per la città intercomunale da 156mila abitanti inizia a prendere forma. Si parte dallo studio commissionato da Unindustria. Il presidente Iacovissi convoca la Commissione, per avviare il confronto con i Comuni vicini

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Il primo a prendere a quattro mani il coraggio fu cinque anni fa l’allora presidente degli industriali Giovanni Turriziani. Incaricò una docente romana che all’estero chiamano spesso per farsi analizzare la situazione ed individuare una soluzione. A lei affidò l’incarico di esaminare il quadro del frusinate e verificare se fosse applicabile una delle soluzioni disegnate da lei per la Francia, l’Olanda ed altre zona dell’Unione Europea. Nacque così il dossier Grande Capoluogo.

A distanza di qualche anno: oggi il consigliere comunale di Frosinone Vincenzo Iacovissi ha convocato per mercoledì 22 marzo alle ore 15 la Commissione speciale “Area vasta“. Il capoluogo ora crede in quel progetto: il mondo è cambiato, adesso sono evidenti i vantaggi dell’intuizione avuta da Unindustria nel 2018. Puntava a creare una fitta sinergia con Ferentino, Veroli, Ceccano, Patrica, Torrice, Sgurgola ed Arnara: dividendosi i compiti, ragionando come se fosse una sola realtà.

L’amministrazione del sindaco Riccardo Mastrangeli ci crede al punto che Il progetto della Città intercomunale ora comincia a muovere i primi passi. Un solo punto, ma fondamentale, all’ordine del giorno di mercoledì:  “Programmazione incontri con i Comuni interessati“. Riparte il confronto. Sulle stesse basi ma con una visione diversa dal 2018: i campanili ora sono sullo sfondo.

Geografia economico politica

Turriziani
Giovanni Turriziani

Con il presidente Vincenzo Iacovissi fanno parte della Commissione speciale il vice presidente vicario Corrado Renzi nonché i Consiglieri Comunali Alessia Turriziani, Christian Alviani ed il consigliere Fabrizio Cristofari.

Partono dal progetto promosso da Giovanni Turriziani e finanziato da Unindustria Frosinone. Fu sviluppato attraverso uno studio particolareggiato, effettuato  dalla professoressa Maria Prezioso dell’Università di Tor Vergata. Un vero luminare della geografia economico politica.

Il progetto prevedeva lo sviluppo di una città intercomunale di 153.000 abitanti potenziali. Ma senza sopprimere alcun Comune, senza che nessuno assorbisse qualcun altro: semplicemente condividendo i servizi e ragionando come se tutto fosse un solo Comune. In pratica, si mettono insieme le forze ed ognuno si occupa per tutti del settore che gli è stato affidato. In primis quelli per i rifiuti, i trasporti, le manutenzioni o la viabilità. (Leggi qui: Il miraggio di Turriziani per realizzare la metropoli Ciociaria).

Il vantaggio è quello delle ‘economie di scala‘: se faccio una cosa per pochi il costo pro capite è alto, se faccio la stessa cosa per molti la spesa si divide.

Il capoluogo per il Giubileo

Riccardo Mastrangeli (Foto © Alessioporcu.it)

La Città Intercomunale non è una semplice unione di Comuni. Perché non è solo la gestione unitaria dei servizi: è anche la creazione di una struttura di coordinamento, con un sindaco intercomunale, una giunta intercomunale. Perché è la condivisione delle scelte politiche di insieme nei settori che riguardano tutti.

Gli studi della professoressa Prezioso mettevano in luce la possibilità di migliorare l’efficienza ed abbattere le spese. Assumendo inoltre una maggiore attrattiva nei confronti degli investitori. Ed una maggiore possibilità di centrare i grandi investimenti Europei: perché una cosa è presentare un progetto per 35mila abitanti, cosa diversa è presentarlo per 153.000.

Quel progetto ora torna di attualità in vista di una grande prospettiva: quella delle opportunità che offrirà il Giubileo di Roma del 2025 per tutta la Regione.

Perché Frosinone perde su Latina

Il tema del grande capoluogo è tornato poi prepotentemente di attualità quando sono stati resi noti i dati sui residenti. Una graduatoria che oggi vede Frosinone al di sotto dei 45.000 abitanti. Per essere precisi sono 44.556.

Numeri che non appartengono ad un capoluogo di provincia degno di questo nome. Frosinone è la cenerentola dei capoluoghi del Lazio. Tolta Roma che fa sempre storia a se, dopo secondo l’ultimo aggiornamento Istat 2022, la situazione vede a Latina 127.861 residenti, Viterbo 65.931 residenti, Rieti 45.557 residenti.

Come è evidente, Frosinone non è competitivo con gli altri Capoluoghi della Regione. Nemmeno per numero di abitanti.

I rischi per la commissione Capoluogo

Quali sono i rischi che potrebbe incontrare la  Commissione “Area Vasta“, nel corso della sua attività consiliare? E più in generale quelli per la definizione del progetto della città intercomunale?

Sicuramente la logica del Campanile. La stessa che ha determinato lo spiaggiamento del progetto nel 2018. Ovverosia, la convinzione di alcuni sindaci che la partenza di questo progetto strategico equivalga a cedere quote di potere e di gestione amministrativa che oggi stanno saldamente nelle loro mani. Svuotando così la macchina comunale. E quindi limitando il peso politico esercitato oggi dal Sindaco.

Vincenzo Iacovissi

Lo studio spiega che in parte è vero. Mentre non è vero che il sindaco verrebbe ridimensionato. Perché non cederebbe una parte delle questioni organizzative ma le subordinerebbe alle scelte condivise con gli altri.

L’altro rischio che si corre è che il territorio nella sua interezza non colga anche questa volta il concetto di fare squadra. In primis, dall’amministrazione comunale di Frosinone nella sua interezza: senza alcuna distinzione tra maggioranza e opposizione.

Su questo punto, lo studio spiega che questo è un progetto della e per la città: non di questo o quel partito politico. La creazione di una vera Città Metropolitana, con il Capoluogo catalizzatore, servirebbe ad essere più competitivi e più forti a Roma. Anche dal punto di vista politico.

La composizione della Giunta  Regionale del Lazio, di questi giorni, lo ha ribadito chiaramente. Frosinone non pervenuta.