Questione di leader

In alcuni partiti è chiaro chi comanda: è il caso di Francesco De Angelis nel Partito Democratico e di Massimo Ruspandini in Fratelli d’Italia. Nella Lega c’è l’asse Zicchieri-Gerardi, ma Durigon conta parecchio. Situazione più complicata in Forza Italia. Ovunque avanza il fronte degli amministratori.

In alcuni casi è evidente chi sia il leader. Nei Partiti si tratta di un elemento importante. Hai voglia a dire che le decisioni sono collegiali e che alla fine la strategia deve essere condivisa, ma c’è sempre qualcuno che dà la indicazioni. Anche a livello locale funziona così.

Francesco De Angelis

Prendiamo il Partito Democratico. Oggi sono tutti schierati con Luca Fantini sul territorio. Ma se non ci fosse stato l’input di Francesco De Angelis, che a novembre ha detto che Pensare Democratico non avrebbe presentato né un candidato né una lista al congresso, sarebbe andato allo stesso modo? Non c’è dubbio che sia Francesco De Angelis il capo di un Partito che poi schiera diversi elementi di spicco: Mauro Buschini, Antonio Pompeo, Sara Battisti. Ma il leader solitamente è uno.

Nessun dubbio neppure in Fratelli d’Italia: comanda Massimo Ruspandini, lo si è visto chiaramente in molteplici occasioni. Ha una schiera di fedelissimi e con loro ha blindato il partito. Tutti quelli che sono entrati, da Antonello Iannarilli ad Alessia Savo, si sono messi in fila.

Nella Lega la provincia di Frosinone rientra nell’ambito di influenza del parlamentare e coordinatore regionale Francesco Zicchieri, che ha voluto Francesca Gerardi nel ruolo di coordinatrice provinciale. La catena di comando è questa, ma non c’è dubbio che una figura come quella dell’onorevole Claudio Durigon sia molto ascoltata, autorevole e riconosciuta. Il senatore Gianfranco Rufa si è ritagliato un suo spazio. Poi ci sono gli amministratori, con il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli e il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani che dovranno provare a convivere politicamente. Non sarà semplice.

Pasquale Ciacciarelli

In Forza Italia il coordinatore Claudio Fazzone ha voluto un triumvirato: Daniele Natalia, Adriano Piacentini e Rossella Chiusaroli. Fra loro non c’è un primus inter pares. Mentre il vicecoordinatore regionale Gianluca Quadrini ha un altro ruolo, più spostato su una dimensione extraprovinciale. Non è semplice orientarsi nel mare magnum degli “azzurri”.

Il Movimento Cinque Stelle non ha neppure mai provato a darsi un’organizzazione sul territorio. Poi naturalmente, il discorso vale per tutti, ci son sindaci, assessori, consiglieri. Gli amministratori insomma, molti dei quali vanno per conto loro pur richiamandosi ad un Partito. Oggi la politica non ha più le regole di qualche anno fa, i confronti e i dibattiti nelle sezioni non sono quelli di una volta. Paradossalmente i leader servirebbero di più.