Roccasecca stop di un mese. Si va verso l’ampliamento

Il quarto invaso della discarica provinciale di Roccasecca si esaurirà sabato. Da lunedì rifiuti fuori provincia e regione. C'è il problema dei costi. Via all'iter per autorizzare il quinto invaso. "Risposta in poche settimane”. Dove si farà la nuova discarica. Pompeo: "E' colpa dei rifiuti romani, con i nostri l'impianto sarebbe bastato fino al 2026”

Non verremo sommersi dai rifiuti, l’impianto Mad di Roccasecca chiuderà sabato appena esauriti tutti gli spazi ma non ci sarà un’emergenza. Quello che non può essere né riciclato né trasformato dei rifiuti lavorati in provincia di Frosinone andrà fuori provincia: Viterbo, Civitavecchia e forse altri siti fuori regione tra i quali la Toscana. Costerà di più perché Roccasecca era obbligata a prenderli a prezzo agevolato ed in più ci sarà il costo del trasporto. Ma questa situazione potrebbe durare solo un mese: nel frattempo la Regione ultimerà le valutazioni tecniche sull’ampliamento dell’impianto con la realizzazione di un quinto invaso.

È quanto emerso nel pomeriggio dalla riunione sull’emergenza rifiuti che ha visto collegati in videoconferenza la Regione Lazio, la Provincia di Frosinone, il prefetto Ignazio Portelli, la società pubblica Saf, l’assessore regionale Massimiliano Valeriani ed il capo di Gabinetto Albino Ruberti.

Tutta colpa di Roma

Il presidente della Provincia Antonio Pompeo

Il presidente della Provincia Antonio Pompeo ha messo i puntini sulle i. Frosinone non ha fatto male i suoi conti, non ha sbagliato le sue previsioni: questa emergenza è colpa «dell’inefficienza di Roma nella gestione dei suoi rifiuti, doveva dotarsi dei propri impianti ma non lo ha fatto. Se non avessimo ricevuto rifiuti esterni, avremmo avuto un ciclo virtuoso di smaltimento fino al 2026».

La lentezza di Roma ci è costata cinque anni di discarica a Roccasecca, secondo i calcoli di Antonio Pompeo. Anni nei quali avremmo avuto tutto il tempo per programmare il nuovo impianto e realizzarlo.

E ora chi paga?

A Roccasecca era stato autorizzato un quinto invaso nel quale mettere i rifiuti. Ma la guerra giudiziaria scatenata dal sindaco Giuseppe Sacco ha allungato i tempi di realizzazione, coinvolto ben due volte la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Non è stato realizzato in tempo per entrare in funzione alla fine del quarto invaso. Nel frattempo la dirigente della Regione Lazio che ha autorizzato quell’ampliamento ora è agli arresti domiciliari per l’iter scelto nell’autorizzare la nuova discarica a Roma e con lei anche il dominus della società che gestisce Roccasecca.

Non solo: il nuovo ministero della Transizione Ecologica nel pomeriggio ha inviato alla regione Lazio una richiesta di chiarimenti sull’iter seguito per autorizzare il quinto invaso. Ci vorrà molto tempo per chiarire tutto.

LUCIO MIGLIORELLI, PRESIDENTE SAF

In conclusione? Tra rifiuti romani non previsti, impianti non realizzati, accertamenti in atto, la provincia di Frosinone non si trova una discarica alternativa alla Mad di Roccasecca.

Per questo bisognerà andare fuori territorio. Ma costa. Ed il presidente della società pubblica che gestisce la lavorazione dei rifiuti in provincia Lucio Migliorelli ha sollevato un problema. Chi paga? «Il nostro territorio ha già pagato un pesante tributo sotto il profilo ambientale. Ora, l’ipotesi di conferire i nostri rifiuti fuori Regione comporterebbe un altro insostenibile aggravio economico per i Comuni. Gli extra costi derivanti dai trasporti per lo smaltimento di rifiuti fuori dal Lazio non possono ricadere sulle tasche dei cittadini».

L’assessore Massimiliano Valeriani ha assicurato che la Regione valuterà in che modo trovare una soluzione condivisa. Il Presidente Antonio Pompeo ha assicurato che anche la Provincia farà la sua parte.

La soluzione in poche settimane

I problemi potrebbero però essere limitati ad appena un mese. A mettere mano alla situazione è stato il capo di gabin­etto Albino Ruberti. La Regione ha avvi­ato la valutazione del procedimento di autorizzazione del quinto invaso dell’impianto di Roccasecca. È l’iter finale con cui autorizzare o bocciare un quinto cratere in località Cerreto per riempirlo di rifiuti esiccati e trattati.

La regione ha ssicurato che l’iter «verrà portato a term­ine nelle prossime settimane, impegnando­si inoltre nel ricon­oscimento di alcuni ristori nei confro­nti delle amministra­zioni locali per il possibile temporaneo aumento dei costi di smaltimento dei ri­fiuti».

Dove si fa la nuova discarica?

Foto: Marco Cremonesi / Imagoeconomica

Anche su questo punto Antonio Pompeo ha messo i puntini sulle i.
«La Provincia, già dal 2019, ha avviato l’iter per l’aggiornamento del Piano Territoriale Paesaggistico Generale (Ptpg). Con delibera di Consiglio Provinciale 19 del 10 luglio 2020, ha stralciato dall’iter di aggiornamento il capitolo relativo all’individuazione di nuove zone da adibire a discarica».

Ha coinvolto il Politecnico di Torino facendogli sviluppare uno studio sul territorio. «Lo completerà entro un anno. Il documento sarà poi inviato alla Regione Lazio, a cui spetta l’individuazione del sito».

In pratica: la Provincia individua una serie di aree potenziali, la Regione sceglie. Si ricomincia con il rimbalzo delle competenze. (Leggi anche Alfieri: “Sia la Saf a gestire la prossima discarica”).