Rottura del campo largo? No, solo tattica

Ci sono due dettagli che fanno la differenza nella conferenza con cui Cittàtrepuntozero ieri ha annunciato la rottura dei rapporti con il cartello di centrosinistra. In realtà le cose stanno in maniera diversa. Perché conviene a tutti. Soprattutto ora che Natalia è in difficoltà

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Quella del rapporto, ad Anagni, tra centrosinistra “istituzionale” (quello che fa capo al Pd per intenderci) e centrosinistra “alternativo” (che ruota intorno a Cittatrepuntozero) è una storia che, nonostante gli annunci di rottura, andrà avanti ancora per mesi. Una storia nella quale a nessuno, nonostante gli annunci ufficiali, interessa davvero rompere fino in fondo. Se non altro, per evitare conseguenze pesanti. 

Per capirlo, come sempre, basta guardare ai dettagli. Come quelli emersi ieri sera nel corso della conferenza stampa durante la quale Fernando Fioramonti, esponente di Cittatrepuntozero, ha (avrebbe) troncato ogni rapporto con il Pd ed i suoi fratelli. Una rottura, secondo Fioramonti, dolorosa, ma inevitabile. Perchè, dal suo punto di vista, il Pd sbaglia “approccio”; perchè i suoi uomini non hanno una vera “visione” della città; non hanno un “programma”; puntano prima agli uomini e poi alle idee. (leggi qui Fernando fuori dal Campo: e ora rivela il motivo).

I due dettagli che fanno la differenza

Fernando Fioramonti

Nel momento  in cui si tratta di dare il colpo finale, il cordone non viene completamente tagliato. Resta sempre, labile magari, ma c’è, una possibilità. Anzi due in questo caso. La prima è l’accenno al fatto che “se si cambia approccio si può tornare indietro”. E poi, il conteggio dei mesi. Ad Anagni si voterà nel maggio del 2023. La campagna elettorale dovrà iniziare, ragionano Fioramonti ed i suoi, almeno 6-7 mesi prima. Quindi, se si prende come punto di partenza ufficiale dei giochi l’ottobre di quest’anno, ci sono 8 mesi di tempo.

Otto mesi entro i quali , al di là dei toni, i pontieri da una parte e dall’altra cercheranno di fare di tutto per arrivare ad un accordo. Perchè se è vero che un campo troppo largo e poco coeso finisce male (l’esperienza che portò il centrosinistra all’elezione del sindaco Fausto Bassetta insegna), un campo troppo ristretto non è elettoralmente rilevante. Ed in politica i voti (ed i numeri) contano.

Soprattutto se, dall’altra parte, c’è la concreta possibilità che uno schieramento conservatore di peso sorga per drenare voti a danno di Natalia. Non è un mistero che Alessandro Cardinali stia iniziando a studiare il campo e valutare le mosse. (Leggi qui E Cardinali non benedice il futuro di Natalia).

Daniele parte in anticipo

Il quale, peraltro, proprio in questi giorni, sta lanciando, di fatto, la sua campagna elettorale. Come? Basta guardare l’albo pretorio, pieno di annunci di lavori da fare nei prossimi mesi.

Non ci vuole un genio per capirlo. Il sindaco si prepara a percorrere l’ultimo chilometro della sua prima consiliatura sotto il segno delle inaugurazioni. Che, è presumibile, si susseguiranno a ritmo battente.

L’opposizione, se vuole avere delle chances, deve perciò puntare sulle contraddizioni che, ancora adesso, continuano a caratterizzare la giunta Natalia. Su due temi soprattutto: la gestione (nonostante gli annunci degli ultimi giorni) piuttosto claudicante della Sanità locale, la vera ragione del trionfo alle Comunali del 2018).

E l’Ambiente. Il sindaco non riesce a recuperare, dopo una gestione poco accorta soprattutto sul piano comunicativo, la sbandata a proposito del caso biodigestore. Che è stato, e resta, sul piano politico, il suo vero punto debole. Montale direbbe “l’anello che non tiene”. Prima favorevole a spada tratta, poi contrario con altrettanta convinzione dalla sera alla mattina. E subito dopo avere cambiato posizione si è trovato di fronte alla crisi nazionale del gas che dava ragione in pieno alla sua prima scelta. Rendendo ancora meno comprensibile la seconda.

Se l’area progressista riuscirà a martellare su questi temi, magari arrivando ad una faticosa (ma quando mai qualcosa è stato facile, a sinistra?) unità, allora potrebbe esserci qualche sorpresa.