Salvini sceglie Frosinone per la svolta verso i moderati

Svolta moderata della Lega: Matteo Salvini a colloquio con Ambrogio Spreafico, il vescovo della Cei che non gliele aveva mandate a dire sui migranti. Il Capitano colpito dal modello «di integrazione basato sul rispetto e sul lavoro» messo in campo a Frosinone. Il ruolo di Ottaviani. E quello di Zicchieri

Gianfranco Miglio è stato uno dei profeti del federalismo, l’uomo che mise l’ideologia nella Lega Nord di Umberto Bossi. Fu lui a teorizzare l’Italia divisa in tre. La sede del Parlamento della futura Italia federale doveva essere a Frosinone. Lì si sarebbero dovuti riunire i consigli della Repubblica del Nord, della Repubblica dell’Etruria e della Repubblica del Sud. Al Destino il senso dell’ironia non manca: la svolta moderata di Matteo Salvini, la fine del radicalismo e dei citofoni, la diversa visione dei migranti e delle loro sofferenze, prende corpo a Frosinone. Federalismo e Capitale federale sono finiti in soffitta già da tempo.

L’incontro con il vescovo del dialogo

Ambrogio Spreafico

La svolta sta nei venti minuti di incontro tra il leader della Lega ed il vescovo di Frosinone Ambrogio Spreafico, avvenuto nel pomeriggio di domenica.

Ambrogio Spreafico non è un vescovo qualsiasi. È l’ex presidente delle Università Pontificie, una voce autorevole nel campo dell’esegesi della Bibbia. È soprattutto l’uomo dei ponti e del dialogo con le altre religioni. Presidente della Commissione per il Dialogo intereligioso nella Conferenza dei Vescovi italiani, c’è lui dietro molti fili riannodati con l’Islam, con l’Ebraismo e non solo.

Non è un tipo morbido il vescovo. Affilato quando serve, non le manda a dire. Come gli è capitato di fare proprio contro Matteo Salvini ai tempi della contrapposizione più accesa contro i migranti.

Non è un caso che Salvini abbia incontrato Spreafico. In altri tempi non ci sarebbe andato nemmeno sotto minaccia di scomunica.

Ora le cose sono cambiate. C’è tutto un mondo al quale la Lega vuole dialogare. È il mondo dei moderati. E con loro non si deve urlare.

Cosa si sono detti

Matteo Salvini

L’uomo dei ponti ha spianato un’autostrada al leader politico che cambia la via della Lega. Lo ha fatto accogliendolo parlando in brianzolo: l’uomo che prega in aramaico antico e conosce tutte le lingue della Bibbia è di Garbagnate Monastero a quindici chilometri da Lecco.

Poi Ambrogio Spreafico ha stupito Matteo Salvini senza bisogno di effetti speciali. Gli ha mostrato i risultati ottenuti dalla cooperativa Diaconia fondata con il fondamentale aiuto della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino. Accoglie i migranti: ma li impiega, li fa studiare, gli insegna un mestiere. Da lì si esce con la capacità di lavorare.

Il leader della Lega ha dettato alle agenzie di stampa di essere rimasto colpito dal modello «di integrazione basato sul rispetto e sul lavoro» messo in campo a Frosinone.

Diaconia si occupa di servizi legati al Turismo, alla Terza Età, alla Disabilità, all’Accoglienza, all’Agricoltura sociale, al Commercio equo e alla protezione delle donne vittime di violenza. In questo modo si sono creati quasi cento posti di lavoro, per italiani e stranieri.

«È un modello da guardare con ammirazione», ha detto Salvini prima di andare a seguire la messa nella comunità Nuovi Orizzonti.

La visione di Ottaviani e Zicchieri

Nicola Ottaviani. Foto: Stefano Strani

Dietro all’incontro tra Matteo Salvini ed il vescovo Ambrogio Spreafico c’è l’intuizione politica e la capacità di dialogo di due dirigenti leghisti. Sono il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani (coordinatore provinciale della Lega) ed il neo responsabile nazionale per il radicamento nel Centrosud Francesco Zicchieri. Che a Frosinone è stato eletto deputato.

Sono stati loro a dire con sempre maggiore fermezza che la Lega doveva iniziare a guardare oltre il suo tradizionale confine politico. E che doveva iniziare a dialogare con i moderati, invece di tuonare contro i loro tradizionali Partiti di riferimento.

Poco ci mancò che Nicola Ottaviani venisse fatto ricoverare d’auorità, quando sostenne questi concetti nel suo primo intervento in un consesso leghista nazionale.

Orea invece sulla stessa lunghezza d’onda trasmette anche Francesco Zicchieri, salito da poco nel carroccio magico di Salvini. È stato lui nei giorni scorsi a raggiungere il Capitano nella sua abitazione privata di Roma. Ed a dirgli che a destra ormai era stato raccolto tutto il possibile. Per questo occorreva iniziare dialogare con i moderati. (Leggi qui «Matteo, è arrivata l’ora di guardare al Centro»)

L’incontro con Ambrogio Spreafico è un segnale chiaro: la Lega svolta al centro.

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