Nessun accordo con Forza Italia, a Salvini interessano gli elettori “azzurri”

Dopo piazza del Popolo la situazione è più chiara. A Latina Durigon e Zicchieri cercheranno di mettere all’angolo Fazzone, a sua volta perplesso sulle ultime dinamiche forziste. A Cassino il Carroccio voterà la mozione di sfiducia nei confronti di D’Alessandro. Mentre a Frosinone Nicola Ottaviani è stufo della melina del cerchio magico di Berlusconi. Stavolta Tajani non lo recupererà


Non vuole un accordo con Forza Italia. E neppure con Silvio Berlusconi e Antonio Tajani. Vuole prendersi i voti “azzurri” alle europee per dimostrare che il centrodestra è soltanto lui.

Matteo Salvini lo ha fatto capire ieri a piazza del Popolo sulle note della Turandot. Quando in un tipudio di bandiere del Sole delle alpi alternate al tricolore (simbolo della trasformazione e della crescita della Lega), ha detto: “Questo governo mantiene tutti i suoi impegni e dura 5 anni: sarà giudicato dal numero di culle che tornano a riempirsi in questo Paese, dal numero di bambini che nascono e tornano ad avere non un genitore 1 e 2 ma una mamma e un papà. Adozioni più veloci e meno costose sono un dovere per un governo che vuole rispettare la sua gente. Non farò mai saltare un governo che lavora per gli italiani, per un sondaggio”.

Soccombere o reinventarsi

Forza Italia deve prenderne atto e per Silvio Berlusconi e Antonio Tajani il bivio in realtà è semplice: rimanere nel centrodestra e accettare la strabordante leadership di Salvini oppure provare a fare qualcosa di diverso con Renzi. Ma a questo punto sui territori cambia tutto.

In provincia di Latina la Lega è fortissima, al punto che il capoluogo pontino viene considerata una sorta di Pontida del sud. Il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon e l’onorevole Francesco Zicchieri stanno cercando di mettere all’angolo il senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale degli “azzurri”, il quale a sua volta dà segnali di insofferenza verso la gestione del suo Partito.

In provincia di Frosinone stesso schema da parte della Lega, che a questo punto proverà a piazzare diversi candidati a sindaco. Pure a Frosinone quando sarà. Il rapporto con Fratelli d’Italia è e resterà ottimo, ma la differenza di percentuali è tale che sarà la Lega a dettare la linea.

A Cassino mercoledì prossimo sarà determinante vedere cosa faranno gli esponenti del Carroccio sulla mozione di sfiducia a Carlo Maria D’Alessandro. Se la voteranno sarà il segnale definitivo della “guerra” a Forza Italia di Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli. Anche se Carlo Maria D’Alessandro dovesse riuscire a respingerla.

A Frosinone il sindaco Nicola Ottaviani non resterà molto in Forza Italia. Deluso dalla mancata svolta dell’Ergife: neppure il simbolo cambierà, nonostante fosse stato detto che il concetto dell’Altra Italia poteva trovare un suo spazio nel logo. Era questa un’idea di Ottaviani. Berlusconi ha detto no. Non ci sono margini per recuperare.

Certamente c’è il tema dell’elezione di Antonio Tajani alle europee. Ma proprio questo può adesso dare maggiore libertà di azione ad Ottaviani. Perfino a Fazzone a pensarci bene.