Stesso gruppo consiliare ma candidato diverso

Gruppo Pd

Chi potrebbe stare con chi. Dove andranno i voti dei tre big del Partito Democratico di Frosinone. Quale sceglieranno tra i due 'tridenti' messi in campo per le Regionali? Qualche indizio

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

I numeri sono chiari: Angelo Pizzutelli 787 preferenze, Fabrizio Cristofari 385 preferenze, Norberto Venturi 314 preferenze. Sono i voti ottenuti alle ultime elezioni Comunali a Frosinone dai tre Consiglieri eletti dalla lista del Partito Democratico. Un totale di ben 1.486 preferenze, che farebbero gola a qualsiasi candidato al Consiglio regionale. Ancor più a quelli del Pd, impegnati in una conta interna all’ultima preferenza tra le due sensibilità: quella di Pensare Democratico (Francesco De Angelis e Sara Battisti) e quella di Base Riformista (Antonio Pompeo).

Una messe di voti che potrebbero determinare l’elezione alla Regione. E che il Pd non può provare a gestire al proprio interno. Perché sono tramontati i tempi del centralismo democratico: quando il Partito divideva in maniera scientifica i voti tra i candidati.

La sensazione è che questi voti non andranno tutti ad un solo candidato. Ma si divideranno tra i due tridenti messi in campo. Troppe e troppo forti le differenze, le sensibilità e i riferimenti politici, per i tre Consiglieri del Partito Democratico. Dovranno scegliere tra il tridente guidato dalla capolista Sara Battisti composto dal sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi e dal consigliere di opposizione a Ceccano Andrea Querqui. Oppure quello guidato dall’ex presidente della Provincia Antonio Pompeo composto dall’ex assessore della giunta Bassetta di Anagni Lalla Cecilia ed il consigliere di Pontecorvo Annalisa Paliotta. (Leggi qui).

Pizzutelli, l’eterno candidato

Foto © Stefano Strani

Angelo Pizzutelli è da sempre una macchina da guerra della campagna elettorale. È costantemente tra i più votati, quando non il più votato in assoluto a Frosinone. Ha fatto l’assessore allo Sport nella giunta del sindaco Michele Marini. Notoriamente vicino all’ex presidente del Consiglio Regionale Mauro Buschini, con il suo passaggio alla guida dell’ente per la gestione della raccolta unificata dei rifiuti Egaf ora Angelo Pizzutelli decidere su quale frequenza politica tarare il suo segnale.

Ha sempre avuto un dialogo limpido con il leader maximo del PD provinciale Francesco De Angelis. E proviene dai quadri del Partito Socialista Italiano: gli stessi dai quali proviene Libero Mazzaroppi. La logica politica autorizza a ritenere che Pizzutelli potrebbe orientarsi verso il tandem Battisti – Mazzaroppi.

Di Angelo Pizzutelli si parla sempre come del possibile candidato sindaco del centrosinistra a Frosinone .Poi però, puntualmente le circostanze, gli equilibri, le correnti, le coalizioni createsi in quel preciso momento storico per la competizione comunale, fanno si che Pizzutelli debba fare, o faccia spontaneamente, un passo indietro. O di lato.

Tra cinque anni potrebbe essere il suo turno come candidato sindaco. A condizione che quella candidatura venga costruita da adesso. Avere la Consigliera Regionale Sara Battisti come sponsor, potrebbe essere un biglietto da visita per nulla trascurabile. E da esibire al momento giusto e sui tavoli giusti. Quelli dove si deciderà il candidato Sindaco.

Fabrizio Cristofari e la storia antica

Fabrizio Cristofari (Foto: A.S.Photo / Andrea Sellari)

Fabrizio Cristofari è stato candidato sindaco del centrosinistra a Frosinone nel 2017. Una sfida temeraria: tentò l’assalto al sindaco uscente del capoluogo Nicola Ottaviani. E lo fece in una situazione politica di enorme debolezza: furono quelle del 2017 le elezioni del gran rifiuto di Michele Marini; presentò il conto a Cristofari, contestandogli la sua mancata rielezione a sindaco nel 2012 ed attribuendogliene una parte della responsabilità.

La storia racconta che il sindaco Ottaviani venne rieletto senza troppe ansie. Cristofari era sostenuto da 5 liste, ottenne 7.271 voti con una percentuale del 27,26%.

Il Presidente dell’ordine dei Medici di Frosinone è Direttore della struttura complessa Medicina d’urgenza dell’ospedale Spaziani del Capoluogo. Viene da una matrice politica che lo colloca in sintonia con la storia di Antonio Pompeo. Entrambi affondano le loro radici in quel cattolicesimo democratico che prima aveva come contenitore la Democrazia Cristiana, poi il Partito Popolare, poi la Margherita.

In questa competizione regionale, Cristofari potrebbe sostenere Antonio Pompeo. Anche per bilanciare i rapporti di forza all’interno del Partito a Frosinone ed in consiglio comunale.

Norberto Venturi l’eretico

Norberto Venturi e Fabrizio Cristofari (Foto: Giornalisti Indipendenti)

Norberto Venturi invece è stato a lungo uno stimatissimo chirurgo specializzato nella chirurgia oncologica. Fa parte della struttura organizzativa della LILT (lega italiana per la lotta contro i tumori) di Frosinone. È consigliere Comunale del Capoluogo di lungo corso, è stato presidente del Consiglio Comunale con il sindaco Michele Marini.

È quello politicamente meno etichettabile, il più eretico in un Partito Democratico nel quale è approdato dopo la crisi dei Socialisti di Craxi con i quali ha avuto un passato importante: è stato la colonna della corrente di Piermartini a Frosinone, in costante conflitto dialettico con l’area di Paris Dell’Unto. Ha rappresentato per diverso tempo, insieme alla ex collega d’Aula Alessandra Sardellitti, l’anima critica del Partito a Frosinone, ponendosi anche in contrasto con gli organismi direttivi e votando talvolta contro le indicazioni ricevute.

Un quadro che non farebbe gridare allo scandalo se il dottor Venturi decidesse di sostenere un candidato al Consiglio Regionale diverso da quelli schierati nei due tridenti del Partito Democratico. Non è ancorato alle logiche di Partito. Non è omologabile.

Tanti motivi per pesarsi

Ognuno dei tre Consiglieri Comunali del PD ha importanti e valide motivazioni, per far pesare i propri voti, tanti, a Frosinone. Ma proprio per questo estremamente utili per la corsa alla Regione.

Per metterli poi sulla bilancia politica del Partito sul Capoluogo, ci sarà tempo.