Top e Flop, i protagonisti del giorno: martedì 23 novembre 2021

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 22 novembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ore scorse e cosa ci attende in questa giornata di martedì

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di lunedì 22 novembre 2021. Per capire cosa è accaduto nelle ore scorse e cosa ci attende in questa giornata di martedì

TOP

DE ANGELIS-OTTAVIANI

Francesco De Angelis e Nicola Ottaviani

Alle elezioni comunali di Frosinone si stanno muovendo con il piglio dei registi. Francesco De Angelis, leader storico del Pd, viaggia alla media di due incontri al giorno e si è posto come obiettivo quello di tenere tutti dalla stessa parte: Michele Marini e Domenico Marzi, oltre che Fabrizio Cristofari. (Leggi qui Comunali, i big puntano al dream team per vincere).

Ha introdotto le primarie come metodo di scelta del candidato sindaco e non effettuerà passi indietro. Vuole assolutamente strappare ad Ottaviani le liste di Gianfranco Pizzutelli e Carmine Tucci. Sa che la vittoria al Comune di Frosinone gli spianerebbe la strada per la candidatura alla Camera o al Senato.

Nicola Ottaviani, sindaco in carica e coordinatore provinciale della Lega, non molla di un centimetro. A liste trasversali sta lavorando pure lui. Pure lui vuole le primarie per tenere tutti insieme, pure lui punta  a Montecitorio o Palazzo Madama. E probabilmente darà l’esempio candidando anche una sua lista civica.

Gemelli diversi.

SPERANZA-D’AMATO

Il ministro della Sanità ha rotto gli indugi annunciando che la terza dose di richiamo per il Covid sarà anticipata a cinque mesi.

Lo ha fatto dopo un confronto con il Comitato Tecnico Scientifico, con l’obiettivo di evitare che l’Italia venga travolta dalle stesse ondate che stanno mettendo in ginocchio Austria e Germania. Non è stata una decisione semplice ma necessaria.

Roberto Speranza da quasi due anni è in prima linea nelle politiche sanitarie del Paese in tempo di pandemia. Non si sottrae mai alle responsabilità ed è capace di andare controcorrente.

L’assessore alla sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato ha immediatamente lodato l’iniziativa di Speranza, aggiungendo che il Lazio ha fatto da precursore. Poi c’è l’aspetto politico, perché D’Amato sa bene che le fasi della pandemia ormai sono una variabile in piena regola.

E lui non sta trascurando nulla, neppure scenari da elezioni anticipate. Al Parlamento come alla Regione.

Uomini di trincea.

FLOP

LETTA-CONTE

Foto: Imagoeconomica

I rapporti tra Pd e Cinque Stelle sono ai minimi storici. Perlomeno con i Cinque Stelle che fanno riferimento all’ex premier Giuseppe Conte. Enrico Letta, leader del Pd, alle elezioni anticipate un pensierino lo sta facendo, perché i sondaggi sono largamente favorevoli.

Ma ha due controindicazioni: le guerre interne tra le correnti e la leadership debolissima dell’alleato  Conte, sempre più insidiato all’interno da Luigi Di Maio.

Per dirla in altre parole, Enrico Letta sa che i Democrat potrebbero risultare il primo Partito, ma sa pure che in questa fase il centrodestra potrebbe stravincere e quindi conquistare il Governo del Paese.

Dal canto suo Giuseppe Conte non fa nulla per cercare di conquistare la leadership vera dei Cinque Stelle sul campo. Entrambi vorrebbero andare al voto subito, ma entrambi proveranno a resistere fino al 2023. Nel frattempo però dovranno guardare in faccia una realtà difficile e provare davvero a fare asse.

Collezionisti di occasioni perse.

BERLUSCONI-RENZI

Le elezioni politiche anticipate metterebbero in difficoltà soprattutto loro, perché non ci sarebbe il tempo di lavorare con calma ad una coalizione centrista che passi però da una nuova legge elettorale in senso proporzionale.

Silvio Berlusconi si sta rendendo conto che la corsa al Quirinale è in salita e che gli alleati lo sosterranno fino ad un certo punto, salvo poi sacrificarlo sull’altare delle intese per favorire l’elezione di Mario Draghi al Colle, con la promessa di elezioni anticipate. Ma senza una nuova legge elettorale Forza Italia sarà costretta a restare nel centrodestra con un ruolo marginale.

Quanto a Matteo Renzi, gli avversari si sono resi perfettamente conto che la sua forza è rappresentata dai gruppi parlamentari, con i quali è decisivo nelle aule della Camera e del Senato. E sanno bene che l’unico modo per metterlo in difficoltà è andare alle urne il prima possibile.

L’accerchiamento dei numeri primi.