L’ecosistema urbano, i numeri e quei conti che non tornano (di L. D’Arpino)

I numeri dovrebbero avere la testa dura: invece a Frosinone vengono interpretati in maniera differente. Come accade per i dati di Legambiente: eccellenti per il sindaco, disastrosi per gli ambientalisti. Ma anche su Federlazio...

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

I numeri non sono uguali per tutti. Almeno a Frosinone dove, al contrario, generano interpretazioni opposte. È accaduto questa settimana con il dossier ecosistema urbano 2019. Ebbene: Frosinone capoluogo si è piazzato al 92° posto su 104 città italiane per i parametri relativi a sei aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.

Foto: © A.S. Photo, Andrea Sellari

Il sindaco Nicola Ottaviani ha subito esultato e ha commentato: «Decisamente positiva la performance registrata da Frosinone: la ricerca 2019 vede, infatti, il capoluogo ciociaro piazzarsi al 92 posto, guadagnando ben 9 posizioni rispetto al 2018, senza tener conto dell’ulteriore miglioramento connesso all’aggiornamento dei dati sulla raccolta differenziata, che ha superato già da mesi la soglia del 70%».

Sugli stessi dati, però, è stato diametralmente opposto il commento di Stefano Ceccarelli, presidente del circolo di Legambiente: «In tutta sincerità, l’entusiasmo con il quale il Sindaco Ottaviani ha commentato i dati del rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente ci ha colto di sorpresa. Consigliamo al Sindaco maggiore prudenza e lo invitiamo a una lettura più attenta dei dati che riguardano Frosinone».

L’ambientalista ha quindi aggiunto: «Gioire per una promozione dal 101esimo al 92esimo posto nella graduatoria dei capoluoghi di provincia ci sembra francamente eccessivo e fuori luogo. Un tale atteggiamento non solo tende a far dimenticare i gravi problemi irrisolti della città, ma rischia di far abbassare la guardia rispetto a battaglie che sono ben lungi dall’essere vinte».

Sarebbe interessante invitare i due contendenti a un confronto pubblico sugli ultimi dati e sulle prospettive di vittoria contro l’inquinamento che esistono a Frosinone. Questo perché neanche i numeri, che dovrebbero essere oggettivi e incontrovertibili, sembrano mettere d’accordo tutti.

Federlazio

Altri numeri che hanno fatto preoccupare in questi giorni sono stati quelli diffusi dalla Federlazio e relativi al primo semestre del 2019 sullo stato di salute delle piccole medie imprese ciociare. (leggi qui Federlazio, numeri da crisi: giù il lavoro e la formazione). In sintesi viene fuori un quadro a tinte fosche e i numeri, stavolta, non sono stati contestati da nessuno.

Fa ben sperare, infine, la fusione annunciata tra Peugeot e Fca che potrebbe far diventate positivi i dati negativi relativi allo stabilimento di Cassino. Numeri che potrebbero assicurare un futuro stabile senza bisogno, stavolta, di interpreti e polemiche. (leggi qui Fca saluta Giorgio, la ‘base’ su cui nascono Giulia e Stelvio)

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