I prossimi giorni saranno quelli della resa dei conti finale in Forza Italia. Non c’è soltanto la questione della provincia di Frosinone ma anche quella degli assetti regionali. Con la Lega che corteggia da tempo il senatore di Fondi. E adesso al timone nel Lazio c’è un certo Claudio Durigon.
Alessandro Battilocchio
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
L’indiscrezione circolata dal pomeriggio. Negata dall’interessato. Parla di un avvicendamento per il Coordinatore Regionale del Lazio. Che commenta: “Se fosse così penso che me lo avrebbero detto”. Il braccio di ferro con Tajani. Il precedente di Battilocchio
Il senatore: grave errore non invitarci all’evento con Tajani. Sulla stessa posizione i subcommissari Piacentini, Natalia e Chiusaroli
Forza Italia divisa tra Fazzone e Tajani, nella Lega Ottaviani e Ciacciarelli parlano lingue diverse in attesa che Durigon dia indicazioni chiare. In Fratelli d’Italia la maggioranza sta con Ruspandini, ma Foglietta non si arrende. In queste condizioni è impensabile riunire il tavolo della coalizione.
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Dopo il “carpiato senza rete con doppio avvitamento” sul Mes, tanti nel Partito riflettono sul da farsi. A cominciare da Gianluca Quadrini, Gioacchino Ferdinandi e Anselmo Rotondo. E guardano alle scelte di Nicola Ottaviani, Pasquale Ciacciarelli e Danilo Magliocchetti.
Il senatore e coordinatore regionale ha lasciato cadere l’ipotesi di Battilocchio commissario. Ora il cerino è nelle mani di Quadrini, Ferdinandi, Rotondo. Ma intanto Antonio Tajani è stato costretto alla ritirata. E nessuno parla più di Giuseppe Incocciati.
In Forza Italia in tanti aspettavano… Battilocchio. Ma non è successo niente e quindi si va avanti con la convivenza forzata. In Fratelli d’Italia prima o poi Iannarilli e Savo prenderanno atto che Ruspandini non concederà spazi. Nella Lega Ottaviani e Ciacciarelli si combattono come ai tempi degli “azzurri”. Nel Pd invece De Angelis e Pompeo sono abituati ad essere “divorziati”. Senza rancore.
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Lo scenario. Il coordinatore regionale non procederà alla nomina di alcun commissario provinciale. Ai fedelissimi ha detto: «Rispondo solo a Berlusconi». Grande gelo con il vicepresidente di Forza Italia
Anselmo Rotondo, Roberto Caligiore, Massimiliano Quadrini, Enzo Salera: loro pensano alla presidenza della Provincia. Ma attenzione alle manovre di Mauro Buschini, al ruolo di Roberto De Donatis e Daniele Natalia. E al primo cittadino di Frosinone che prenderà il posto di Nicola Ottaviani.
Nulla sarà più come prima nella sanità della provincia di Frosinone. Anche dopo il Covid resterà un modo di pensare diverso. Nel centrodestra qualcosa si muove: il cambio di coordinatori è un segnale. Al quale fa da contraltare l’impalpabilità dei 5 stelle
Nicola Ottaviani in missione di pace a Cassino. Incontra la Lega e avvia la composizione della spaccatura tra Bevilacqua-Evangelista e Ciacciarelli. Forti segnali di apertura dall’ex sindaco D’Alessandro: “Con il cambio di coordinatori in Forza Italia e Lega cambia tutto”
A livello nazionale l’attacco a leader della Lega Matteo Salvini, sul piano locale la volontà di rimettere la sua impronta sul partito. Il vicepresidente “azzurro” cambia pelle e tira fuori la grinta.
A livello nazionale l’uscita di Laura Ravetto chiude un’intera fase. A livello provinciale si prepara l’ennesimo strappo che indebolirà ancora di più un partito che ormai manda via i pezzi migliori e si affida soltanto a commissari esterni.
Il contesto informale ha fatto sottovalutare a molti il peso della prima riunione tra i coordinatori provinciali di Forza Italia nel Lazio. L’ha organizzata il vice coordinatore regionale Gianluca Quadrini. Fissando le strategie per il prossimo congresso Anci. Facendo squadra su una serie ristretta di nomi
Al Parco dei Principi l’assemblea dei dirigenti di Forza Italia. Il patto fino alle Europee: niente scontri. La linea: “Ripartire dai moderati che non vogliono né Lega né Fratelli”.