Il presidente del consiglio comunale di Frosinone si scaglia contro “la fuffa di quei parlamentari,consiglieri regionali e comunali che blaterano su tutto senza mai raggiungere un solo risultato per il territorio”. Aggiunge: “In questa fase il Sindaco ha bisogno di uno scatto vero da parte dei dirigenti, degli amministratori e dei consiglieri”.
“Basta, davvero. Basta con questo modo di fare politica che si nutre di annunci e promesse, senza che mai seguano fatti e risultati”: Adriano Piacentini da Forza Italia non è mai andato via, anche se negli ultimi tempi è tornato protagonista dopo una serie di incontri e colloqui con il senatore e leader regionale Claudio Fazzone e con il vicecoordinatore regionale Gianluca Quadrini.
Attacco ai fuoriusciti
Già una volta aveva puntato l’indice nei confronti di parlamentari e consiglieri regionali. Torna a farlo ma prima sistema il mirino, affinché sia chiaro che non sta sparando nel mucchio. “Non mi riferisco a tutti i consiglieri regionali e parlamentari. Mi riferisco a quelli che, supportati anche dai consiglieri comunali, continuano a blaterare su tutto senza portare un solo risultato: dal Grande capoluogo alla vertenza Fca».
Cosa gli rimprovera? Di parlare tanto, forse anche bene. Ma di non portare uno straccio di risultato. Nè per Frosinone e né per il territorio. Solo parole. E la gente, non vedendo i risultati, pensa che la politica siano solo chiacchiere per le quali si viene pagati.
«Ma è normale che si parli di turismo, di ambiente, di collegamenti ferroviari e stradali facendo un elenco di buone intenzioni come un bambino di prima elementare che scrive la letterina a Babbo Natale? E’ normale che nessuno si preoccupi di far arrivare in Ciociaria fondi e risorse sulla base di progetti veri e sostenibili?».
I due nel mirino
Il mirino è ben a fuoco, il tiro è concentrato in una direzione ben precisa. Adriano Piacentini non si nasconde. “Penso soprattutto ai consiglieri regionali, non soltanto a quelli di maggioranza. Ma pure, anzi soprattutto, a qualcuno che, raggiunta una sponda diversa, sale sul pulpito, dispensa giudizi e scomuniche, annuncia tutto e il contrario di tutto. E poi però non fa nulla di concreto e di serio per il territorio. Ma penso pure a certi consiglieri comunali, che dopo aver lasciato il Partito o il gruppo di appartenenza, continuano a parlare degli stessi temi. Anche loro però sganciati da una logica di risultato».
A meno di non essere ciechi, chiunque individua in queste parole il profilo del presidente della Commissione Cultura della Regione Lazio Pasquale Ciacciarelli: lealissimo a Mario Abbruzzese, eletto in Forza Italia e passato a Cambiamo di Giovanni Toti. E sullo sfondo c’è Danilo Magliocchetti, consigliere comunale di Frosinone che fino a poche settimane fa era lo storico capogruppo del Partito: anche lui è passato a Cambiamo.
«Siamo alla fiera di chi la spara più grossa – prosegue Adriano Piacentini –. E per fare cosa poi? Mantenere una presenza mediatica in vista di future candidature a sindaco o al consiglio regionale?”.
Chiacchiere e distintivo
Adriano Piacentini è storicamente uno dei collaboratori più stretti del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. Ne segue in modo costante le traversie quotidiane per riuscire a far quadrare i conti, ottenere un finanziamento, avere un provvedimento favorevole al capoluogo attraverso il quale investire, realizzare. Ma finora non ha visto aiuti arrivare dai parlamentari regionali.
“Nei mesi scorsi si è molto parlato del progetto di Frosinone Grande Capoluogo. Credo che sotto molti punti di vista, nell’ambito di una gestione consortile di alcuni importanti servizi, il progetto possa funzionare. E’ stata coinvolta anche la Regione Lazio, ma nulla è stato fatto. Però noto e registro che gli interventi si susseguono a ritmo incalzante. Parole su parole, impegni su impegni. Ma anche zero risultati su zero risultati».
Preavviso di rimpasto
Poi prepara il terreno a quello che ha tutta l’aria di un preavviso di rimpasto. Dicendo che il sindaco è stato lasciato solo. E lancia un segnale che suona come un ultimo avviso ai naviganti.
«Colgo l’occasione per invitare tutti a sostenere con forza il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, il quale non può essere lasciato solo. Come è stato fatto. Lo dico pubblicamente: in sette anni Ottaviani ha risanato le casse del Comune dopo aver ereditato una situazione pazzesca, con un deficit di 50 milioni di euro e con una serie di debiti fuori bilancio da brividi. Lo ha fatto investendo perfino su molti fronti e senza tagliare servizi o mettere le mani nelle tasche dei cittadini».
La frase chiave è quella successiva. «Adesso si apre una fase altrettanto delicata, con diverse priorità amministrative da portare a compimento. Penso alla riqualificazione dello Scalo, al completamento della Monti Lepini, a scelte urbanistiche fondamentali. Lo dico forte e chiaro: il sindaco Ottaviani ha bisogno di uno scatto vero di dirigenti, amministratori e consiglieri comunali. Mi ci metto io per primo. Basta con la “fuffa” di vagheggiare impegni generici, basta con la tattica di continuare a parlare della futura candidatura a sindaco (mancano tre anni), basta “giocare”. Ottaviani ha bisogno di operatività e di sostegno reale».
Adriano Piacentini al mattino non apre gli occhi se la sera, prima di addormentarsi, non lo ha concordato con il sindaco. È evidente che un’invettiva di questo genere sia stata anticipata a Nicola Ottaviani. Che non l’ha impedita. Forse l’ha incoraggiata.
Il quadro politico in questo momento è a suo vantaggio: la Lega non è più al governo, non è in grado di fornirgli nessun appoggio sotto il profilo amministrativo, non può dargli niente sul piano politico. Ora è lui che può dare alla Lega, con i suoi voti, le sue preferenze, la sua capacità di governo: se c’è un momento nel quale agire con le mani libere, per Nicola Ottaviani è questo. Attuando quel rimpasto che da mesi viene sollecitato. Ma per farlo a modo suo. Non come vorrebbe il gruppo della Lega.