Dai giudizi catastrofici dopo due pareggi comunque pesanti ai toni trionfalistici per il 5° posto: il calcio racconta che serve sempre tanto equilibrio. La storia degli ultimi 4 campionati di B: per le retrocesse mai rose e fiori. Solo una a stagione risale.
Tre punti di platino, più di quanto non si possa immaginare. Il Frosinone passa ad Ascoli (quarto successo di fila in altrettante stagioni, ndr) – un campo dal quale sono arrivati sovente scatti decisivi verso gli obiettivi stagionali – e lo fa dentro la partita più difficile di questo avvio del girone di ritorno.
Nesta fa di necessità virtù dopo aver perso oltre agli squalificati Dionisi e Ciano anche Paganini nell’immediata vigilia del match e si ricandida a pieno titolo nella griglia che balla tra la promozione diretta e i playoff.
Cammino lungo in ogni caso, considerato che questa serie B è una come una trappola vietnamita pronta a farti saltare per aria ad ogni angolo. Lo stesso Nesta nella conferenza stampa del post-gara è stato eloquente: “Quest’anno la serie B è un campionato strano, poco leggibile rispetto alla serie B della passata stagione. Chi ha più coraggio, chi ha più ambizione di fare qualcosa di importante avrà una grande chance perché il campionato ha aspettato tanto. Sta aspettando la squadra che avrà la consapevolezza di dare la strattonata decisiva”.
Messaggio chiaro. Rivolto soprattutto alla propria squadra. Che anche di fronte ad un Ascoli non nella situazione tecnica migliore, ha giocato una partita a due facce. Primo filo conduttore con la stagione: quasi mai 90’ giocati con la stessa trama. Secondo filo conduttore: poco spietati davanti alla porta avversaria. Il mercato invernale dovrà servire anche a questo. Se il Frosinone riesce a ‘limare’ quelle due pecche, ha ancora ampi margini di miglioramento. A sintesi di tutto, il quinto posto a -4 dal secondo sono una carta di credito da dover sfruttare con attenzione ed equilibrio.
Sabato al ‘Benito Stirpe’ arrivano proprio i ‘condomini’ dell’Entella. Liguri a pari punti con i canarini ma in vantaggio per la vittoria (1-0) della gara di andata che il Frosinone dominò sbagliando un rigore per poi perdere nei minuti conclusivi. A proposito, è un’altra finale.
IL CAMMINO AD OSTACOLI
Le ultime quattro stagioni di serie B a confronto dicono che per le squadre retrocesse dalla serie A non è stato tutto rose e fiori. Niente autostrade spianate. E che ricorre, anzi rimbomba forte ancora la parola equilibrio, nelle scelte ma soprattutto nei giudizi dall’esterno.
Che per la squadra di Nesta non potevano essere universali alla 20ma giornata dopo un pareggio con il Pordenone, quando sul Frosinone si è scatenato un fuoco incrociato come se quella vittoria mancata contro la seconda della classe fosse l’ultimo approdo di speranza. Perché quei giudizi poi possono essere smentiti da una vittoria importante (ad Ascoli) che arriva dopo due pareggi che comunque non vanno mai disprezzati.
Tornando ai confronti col passato, le tre retrocesse dalla A nella stagione 2015-’16 furono Carpi, Verona e Frosinone. La stagione successiva solo il Verona tornò in A da seconda grazie alla famosa rete di differenza sul Frosinone che uscì di scena nella semifinale playoff mentre il Carpi non riuscì a ripetersi. E ancora: al termine della stagione di serie A 2016-’17 retrocessero Empoli, Palermo e Pescara. I toscani vinsero il campionato di serie B da primi, il Palermo perse la finale a Frosinone e il Pescara chiuse evitando la retrocessione.
Al termine del campionato di serie A 2017-’18 retrocessero il Verona, il Crotone e il Benevento. Gli scaligeri salirono in A tra mille scossoni, un cambio di allenatore e dopo aver perso la finale playoff di andata a Cittadella 2-0, per poi ribaltarla in casa. Il Benevento uscì nella semifinale playoff in malo modo, il Crotone si salvò dopo aver avvicendato tre volte Stroppa e Oddo in panchina. Tre promosse su nove retrocesse in tre stagioni.
Quest’anno delle tre retrocesse dalla serie A (Empoli, Chievo e Frosinone) è la squadra di Nesta a viaggiare al momento una spanna al di sopra dei clivensi, con l’Empoli alle prese con una crisi di risultati ma con un organico di grandissimo impatto. Incrociamo le dita. Se la regola vale, ne dovrebbe passare solo una…
LE ALTRE
La ventunesima giornata di serie B prende letteralmente a spallate le panchine: dopo l’esonero di Muzzi (fatale il pari casalingo con il Chievo, nonostante l’iniezione da cavallo con i nuovi acquisti, ndr) con l’arrivo di Pasquale Marino alla conduzione tecnica dell’Empoli (partito in estate con Andreazzoli) che staziona stabilmente nei playout, sono arrivate le dimissioni di Paolo Zanetti alla guida dell’Ascoli dopo la contestazione nel post-gara col Frosinone.
Nona panchina saltata in poco meno di sei mesi di campionato. E si vocifera anche di una situazione non proprio salda in casa-Cosenza (la sconfitta di Salerno non è stata ancora metabolizzata complice una classifica complicata, ndr) per Pierino Braglia che pure da quelle parti è stato artefice di una promozione e della salvezza della scorsa stagione.
A proposito di panchine, si salda quella di Legrottaglie al Pescara: l’ex difensore della Juve smentisce le Cassandre che lo volevano traghettatore, i tifosi non lo volevano affatto ma la vittoria di Pordenone (2-0 netto e inequivocabile compreso anche due legni a sancire uno strapotere totale, ramarri forse un po’ condizionati, ndr) ha dato un calcio ai boatos. Almeno per ora.
A proposito di 21.a giornata, non fa più parte della discussione la vittoria del Benevento a Cittadella. Primo gol dell’ex Moncini, poi Maggio chiude i giochi dopo il provvisorio pareggio del solito Iori, centrocampista-totem di casa-granata. Il Pisa non fa salto in alto in casa con la Juve Stabia che adesso ha cominciato anche a fare punti lontano dal catino di casa e bissa l’1-1 di Cremona di tre settimane fa. Un gol di Masucci non basta ai toscani perché in pieno recupero arriva grazie all’ex laziale Di Gennaro con la complicità del portiere Gori non proprio impeccabile.
A proposito di salti in alto rinviati, c’è anche quello del Crotone che dopo la grande vittoria nel derby di Cosenza (anche se col ‘giallo’ del gol dei lupi sfuggito, ndr) e quella di Frosinone, inchioda in casa al cospetto dello Spezia (1-2) che deve ancora recuperare una gara.
Non passa insalutato il salto della Salernitana al 4° posto che se dovesse trovare continuità anche fuori casa potrebbe dire la sua anche per la piazza d’onore. One man show il laterale offensivo Lombardi che qualche stagione fa venne lanciato da Simone Inzaghi nella Lazio e che oggi sta ritrovando spazi importanti dopo un po’ di difficoltà.
Il secondo gol di Daniel Ciofani non cambia la chimica della classifica complicatissima alla Cremonese che (in attesa di recuperare una gara) non va oltre l’1-1 esterno sul campo dell’Entella che pareggia con un fendente di De Luca. Un punto tra Venezia e Trapani (1-1) accontenta più i siciliani che resta comunque al penultimo posto. In gol i soliti Aramu e Pettinari. Nell’ultimo posticipo di serie B, il Perugia vince di misura sul Livorno sempre più nei guai e Cosmi bagna il suo (ri)esordio al ‘Curi’ con l’aggancio alla zona playoff. Tutti dentro. Battaglia assicurata.