Consumi, avanti adagio. La speranza riposta nel turismo

Segnali di ripartenza certificati dal report sui consumi elaborato da Confcommercio. Ma la strada per tornare al livello pre-pandemia è ancora molto lunga. Previsioni prudenziali e di moderato ottimismo. La partita importante si gioca sul turismo. Con il Lazio dinamico e che vuole essere protagonista

Alessio Brocco

In definitiva, le parole sono tutto quello che abbiamo

Da una parte la fotografia impietosa del 2020, dall’altra i segnali di risveglio economici e le speranze riposte nell’effetto turismo. La strada per tornare ai livelli pre-pandemia è ancora lunga. Nonostante squilli di ripartenza che ci sono, ma che devono fare i conti con gli strascichi di un lungo periodo nero.

L’obiettivo, conseguenza di un graduale ritorno alla normalità, è quello di recuperare il gap dopo che il 2020 ha fatto registrare un calo complessivo dei consumi dell’11,7%, pari ad oltre 126 miliardi di euro.

Si tratta del peggior dato dal secondo dopoguerra. Un dato, inoltre, su cui pesa la riduzione del 60,4% della spesa dei turisti stranieri, pari ad una perdita di circa 27 miliardi di cui 23 concentrati prevalentemente nelle regioni del Centro-Nord. Lo certifica l’ultimo report sui consumi elaborato dall’ufficio studi Confcommercio.

Le previsioni sui consumi: Lazio dinamico

Foto: Anna Shvets / Pexels

Per il 2021 il report prevede, a livello nazionale, una crescita dei consumi interni del 3,8%. Una stima prudenziale perché permangono ancora incognite sui tempi in cui il turismo internazionale potrà riprendere in modo significativo e questo condizionerà le potenzialità di recupero a breve di molti territori.

Il rimbalzo dell’anno in corso, secondo lo studio, “permetterà di recuperare solo una frazione esigua di quanto perso nel 2020. Più difficile sarà il recupero del Mezzogiorno, area nella quale la domanda per consumi è stimata crescere del 3,2%. Più intensa dovrebbe risultare, invece, la ripresa nel Centro, con il Lazio la regione più dinamica in assoluto”. (leggi anche Il Lazio reagisce meglio al Covid: parola di Bankitalia)

“L’economia italiana – ha commentato Carlo Sangalli, presidente Confcommercio – si è rimessa in moto, ma lo ha fatto a velocità differenti”. Perché “ci sono regioni e settori come il turismo e la cultura che torneranno ai livelli pre-covid solo nel 2023”.

Secondo il direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio Mariano Bella, invece, “la crescita dei consumi dell’ultimo periodo potrebbe essere l’avvio di una fase meno difficile anche se il gap rispetto ai livelli pre-Covid rimane ancora ampio e le previsioni per il 2021, seppur con consumi in ripresa del +3,8%, restano molto caute, soprattutto per le incognite sulla ripartenza del turismo internazionale”.

Cauto ottimismo

Il Lazio ancora una volta è tra le locomotive economiche d’Italia. Proprio i numeri dello studio spingono all’ottimismo il presidente della camera di Commercio di Frosinone – Latina Giovanni Acampora (presente alla presentazione).

Giovanni Acampora (Foto: Valerio Portelli / Imagoeconomica)

Il rapporto annuale dell’Ufficio Studi Confcommercio sull’andamento dei consumi – ha sottolineato il presidente Acampora – disegna un quadro incoraggiante di ripresa economica del Paese. In particolare, dopo il crollo post Covid, nel 2020, oggi possiamo dire con soddisfazione che, in questa primi sei mesi del 2021, si è registrata una ripresa della crescita dei consumi del 3,8%. Confcommercio Lazio e Lazio Sud, in questo ultimo periodo ha assunto un ruolo importantissimo di ammortizzatore sociale, contribuendo ad aiutare i lavoratori autonomi e i piccoli imprenditori che sono stati costretti a bloccare le attività per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Dobbiamo avere fiducia, coraggio e soprattutto dobbiamo continuare ad essere uniti. A lavorare in sinergia con tutte le parti coinvolte nella ripresa economia del Paese. La strada da percorrere è lunga, le difficoltà sono tante ma soltanto lavorando in sinergia possiamo pensare di riuscire a vincere questa importante battaglia”.

Si sta con i piedi saldi a terra. Pur mostrando un cauto ottimismo. Lo conferma anche Bella: “nell’ipotesi di assenza di nuove ondate di contagi si può oggi guardare con salda fiducia a una ripresa economica significativa, nonostante la situazione ancora difficile del terziario di mercato”.

L’indicatore dei consumi Confcommercio, inoltre, segnala per maggio 2021 un incremento su base annua del 14,2%. Va osservato, però, che il confronto è con lo stesso mese dello scorso anno: periodo in cui l’Italia provava a uscire timidamente dalla fase più rigida delle restrizioni. Ma il dato c’è e rileva, al netto di ogni considerazione, che dopo alcuni mesi di persistente contrazione, una variazione positiva rilevante (+8,1%) che, come evidenzia il report Confcommercio, “lascia sperare nell’inizio di una fase meno difficile per i consumi, anche se il gap con i livelli pre-Covid rimane ampio, soprattutto per i servizi”.

Turismo, avanti tutta

Foto: Thibault Jugain / Pexels

A livello nazionale si stimano oltre 23 milioni di presenze in più rispetto al periodo giugno-settembre 2020. Oltre la metà degli italiani (53,4%) ha la valigia pronta. Un’indagine Demoskopika, realizzata in collaborazione con l’Università del Sannio, dice che per la ripresa economica il turismo rappresenta un fattore imprescindibile.

Si tratta di stime incoraggianti dopo un anno di incredibile sofferenza. E tra le regioni che maggiormente hanno sofferto la crisi del turismo 2020 c’è stato proprio il Lazio. L’immagine di Roma svuotata dai turisti vale più di mille parole. L’assenza di stranieri ha fatto la differenza.

Lo certifica anche l’ufficio studi Confcommercio nell’analisi sui consumi quando parla di “profonda sofferenza nelle regioni in cui il turismo ha connotati meno stagionali e dove le città d’arte costituiscono un polo d’attrazione, soprattutto in primavera ed in autunno, come Lazio, Toscana, Campania, Sicilia, Veneto e Lombardia”.

Il Lazio, in termini di flussi turistici, riscuote per l’indagine un livello di interesse medio-alto con la previsione Demoskopika “Estate 2021” di 2,6 milioni di arrivi (+11,6%) e 8,5 milioni di presenze (8,5%).

L’altra faccia del turismo, invece, è rappresentata da coloro i quali in vacanza non ci andranno. Il 46% ha scelto di non partire. Di questi quattro milioni di persone (8,2%) dichiarano che non andranno in vacanza “per impossibilità economica”.